La spensieratezza della Belle Époque, i valzer, i can can e le marcette, una trama intrecciata con sapienza e perfezione assoluti: sono questi gli ingredienti della Vedova allegra, l’operetta per eccellenza che in poco più di un secolo ha sedotto e mai più abbandonato milioni di spettatori ed è attesa al Teatro Nuovo Giovanni da Udine sabato 28 novembre con inizio alle 20,45.
Andata in scena per la prima volta a Vienna il 30 dicembre 1905 al Theater an der Wien e a onor del vero assurta agli allori dell’olimpo musicale a dispetto dei pronostici, La Vedova allegra nasce nell’epoca in cui l’operetta è fra i generi più rappresentati e la concorrenza spietata. Il giovane autore delle musiche, l’ungherese Franz Lehár, è allora pressoché sconosciuto e il libretto, scritto a quattro mani da Viktor Léon e Leon Stein, a detta di molti un po’ troppo “libertino”: quanto basta per far debuttare l’opera in sordina, riciclando scene e costumi di seconda mano. Ma il passaparola del pubblico fa sentire le sue ragioni e in men che non si dica la Vedova allegra diventa uno spettacolo di successo nonché, da quel momento, uno dei titoli più rappresentati nei teatri di tutto il mondo.
Oggi come allora, La vedova allegra conquista il pubblico grazie alla sua straordinaria partitura che passa con disinvoltura dal valzer alle marce viennesi a galop e cancan parigini, e una trama ricca di colpi di scena e situazioni ora romantiche ora esilaranti. L’azione inizia nell’ambasciata dell’immaginario principato di Pontevedro a Parigi, dove il barone Zeta e sua moglie Valencienne hanno organizzato un magnifico ricevimento. Tra gli ospiti c’è il seduttore Camille de Rossillon, che corteggia spudoratamente Valencienne sotto gli occhi del marito, ma l’attesa è tutta per la ricca vedova Hanna Glawari, la cui fortuna costituisce la quasi totalità dei depositi bancari di Pontevedro. Per non arrivare alla bancarotta, l’ambasciatore medita di far risposare la bella e corteggiatissima Hanna con un pontevedrino facendo ricadere la scelta sul conte Danilo Danilovich e ignorando che fra i due ci fosse stato del tenero molti anni prima. Fra intrighi, battibecchi e riavvicinamenti, situazioni esilaranti e colpi di scena, il conte Danilo e la bella Hanna coroneranno finalmente il loro sogno d’amore nel giubilo generale.
Al Giovanni da Udine, accompagnata dalle musiche dal vivo dell’Orchestra “Cantieri d’Arte” diretta da Stefano Giaroli e dal Coro dell’Opera di Parma guidata dal Maestro Emiliano Esposito, la soprano Susie Georgiadis darà voce all’affascinante Hanna Glavary mentre il tenore Domingo Stasi sarà il conte Danilo Danilovich.
L’allestimento è di Teatro Musica Novecento, compagnia che ha saputo conquistare i favori del pubblico divenendo ospite stabile delle più importanti rassegne italiane d’operetta. Corpo di Ballo Novecento, coreografie di Salvatore Loritto. Regia di Alessandro Brachetti, Scene e Costumi Artemio Cabassi realizzati da ArteScenica.