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E’ uscito “Umani”, l’album della band abruzzese Lingue – L’intervista della nostra redazione

E’ uscito “Umani”, l’album della band abruzzese Lingue – L’intervista della nostra redazione

Le Lingue (per un periodo noti anche come Lingue Sciolte) sono una interessante indie-rock band abruzzese che gravita nell’area romana e che si sta facendo conoscere sempre più con i suoi brani dal sound accurato e dai testi a volte taglienti e spesso farciti da una dose di nonsense. Testi rigorosamente in italiano che catturano l’attenzione dell’ascoltatore per la dinamica delle parole e dei temi legati sia alla routinaria quotidianità che all’impegno sociale e alla protesta.

Abbiamo avuto l’occasione di intervistare le Lingue, di seguito quello che ci hanno detto di loro e della loro musica:

  • I vostri testi riflettono spaccati di vita quotidiana conditi – ci sembra – da una dose di “nonsense”, vi ispirate a qualcuno in particolare? Avete un artista o un gruppo di riferimento?

Il no sense nei nostri testi è quasi sempre presente, perché attraverso il no sense si possono comunicare le cose più profonde, nascoste in una metafora o in una frase apparentemente “senza troppo significato”. Uno degli artisti che più ha influenzato la scrittura dei testi è stato senza dubbio Rino Gaetano, probabilmente il massimo esponente del no-sense espressivo. (avevamo comunque già intuito che la band avesse come ispiratore Rino Gaetano, uno dei maestri del nonsense, ndr).

 

  • La creazione dei vostri brani parte dai testi che vengono poi musicati o, viceversa, dalla melodia? Chi è la “mente” creativa del gruppo?

Molto spesso è Federico che porta un testo accompagnato da una melodia di chitarra acustica, che però spesso viene stravolta dal lavoro che tutti facciamo in saletta sulle strumentali. Ognuno di noi cura alla perfezione il proprio campo e cerchiamo di unire le nostre influenze e le nostre idee all’interno dei brani. Ogni strumento comunica con la stessa potenza delle parole il significato che deve uscire da un determinato brano, cerchiamo di evolverci sempre, di scoprire e di essere curiosi, cerchiamo di metterci alla prova. Passiamo dal cantautorato al rock alla psichedelia senza farci troppi problemi proprio perché non sentiamo di appartenere solo ed esclusivamente ad un genere musicale.

 

  • I vostri video sono molto curati, quanto conta la promozione dei vostri brani sui canali video e sui social?

La promozione dei brani e di conseguenza dei video ricopre un ruolo importante, importanza dettata anche dall’andamento della musica al giorno d’oggi, considerando che insieme a buone canzoni servono buoni investimenti, perché purtroppo il settore sta diventando sempre più schiavo dei numeri, e non dovrebbe essere così. I video d’altro canto sono molto curati perché insieme a Stefano Ianni (nostro grande amico oltre ad essere il nostro personale videomaker) quando scriviamo una sceneggiatura vogliamo che ogni dettaglio riesca ad abbracciare in modo stretto il significato della canzone.

 

  • Quanto ritenete sia vantaggioso per lo sviluppo di una carriera musicale vivere in una città (o nelle vicinanze) come la capitale? Che opportunità può offrire in più rispetto ad un paese di provincia per emergere in campo musicale?

Sicuramente la grande città rispetto alla città di provincia offre più possibilità, bisogna affacciarsi sempre oltre il confine, confrontarsi con più menti, conoscere nuove realtà. La grande città ti allarga gli orizzonti, ed è inevitabile ed importantissimo, ma la provincia, il mare, la campagna, ti danno la possibilità di rilassarti e scrivere belle canzoni, ti danno la possibilità di respirare, di ricrearti. Siamo del parere che siano necessarie entrambe le realtà.

 

  • Qual è il brano che vi rappresenta di più?

Nel nuovo disco crediamo ad ogni brano, ogni brano parla di noi, del nostro vissuto e della nostra anima. Forse Anche senza le mie mani e Morire e poi tornare riescono a riassumerci molto bene.

 

  • In questi tempi particolarmente difficili dettati dalle restrizioni del Covid-19 come avete conciliato/come conciliate la voglia – ma anche la necessità – di fare musica e la distanza fra di voi?

Fare musica a distanza è difficile, fare le dirette è di plastica. Stiamo provando a scrivere cose nuove ma non vediamo l’ora di poter perderci nella nostra saletta il prima possibile, così come non vediamo l’ora di tornare sui palchi il prima possibile, perché le soluzioni alternative devono rimanere tali e temporanee. La musica è fatta di incontri, scontri, emozioni, sudore, vita. Non di plastica. Ci auguriamo che tutto passi il prima possibile e speriamo che la musica e l’arte in generale vengano preservate per davvero, perché ci salvano sempre.

E per concludere due parole su Umani, il primo album della band – prodotto da Pioggia Rossa Dischi – e in distribuzione dalla mezzanotte dell’8 maggio:

Umani è il riassunto dei nostri ultimi due anni di vita. Alti e bassi, amori, esperienze, eccessi, amicizia, errori, tensioni, paranoie, vino e sorrisi. È un disco che vogliamo venga ascoltato, e non vogliamo influenzarne l’ascolto. Speriamo che ogni canzone possa entrarvi dentro, nella vostra concezione, e che possa adattarsi ad un vostro specifico momento. È un disco sincero, non perfetto sicuramente, ma estremamente sincero. Aspettatevi la parte più vera di noi.

La track-list di UMANI:

  • 1.Umani
  • 2.Morire e poi tornare
  • 3.Venere
  • 4.Scale
  • 5.Regali
  • 6.Lovepop
  • 7.Gary Neville
  • 8.Non te ne rendi conto
  • 9.Mezzanotte per sempre
  • 10.Anche senza le mie mani

La Band: Federico Vittorini  (voce, chitarra acustica), Marco Fontana (chitarre elettriche), Valerio Scarsella (basso, cori) e Andrea Orlandi (batteria, percussioni).

Intervista a cura di Dario Furlan

About Dario Furlan

Fotografo free lance e giornalista pubblicista. Segue da anni il panorama musicale internazionale - ma anche locale - con particolare predilezione per quanto riguarda il rock (in tutte le sue derivazioni), il folk ed il blues nonché la musica in lingua friulana. Cultore di "motori e rally", dei quali vanta una conoscenza ultradecennale, è anche atleta nella disciplina ciclistica della mountain bike.

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