Un gradito ritorno ieri in una gremita Sala Bartoli, all’Interno del Politeama Rossetti a Trieste: Paolo Graziosi in scena con”Edipo in compagnia“. Questi, assieme ad Elisabetta Arosio con la Regia di Alberto Bassetti, ha ottimamente interpretato la messa in scena in chiave moderna ed esilarante di uno dei più noti classici della mitologia greca già uscito nelle celebri versioni curate da Pierpaolo Pasolini ed Elsa Morante. Un Uomo e una Donna, soli in una terra desolata, tra rovine di colonne greche e quel che resta di un altare pagano. Sono Edipo e sua figlia Antigone, che lo ha seguito fino a Colono, lei sempre così devota alle responsabilità degli affetti familiari; e se invece fosse l’altra figlia, Ismene? O semplicemente una compagna innamorata dell’uomo? L’Uomo dice di voler raccontare, anzi rivivere, come in una messa in scena, la storia sua, di Edipo, cioè del più sfortunato tra i mortali; o magari del più fortunato, colui che pur nella sofferenza è assurto a Mito, Simbolo, Emblema di molte sfaccettature della personalità umana, tra cui il coraggio di affrontare il proprio Destino: sembra perciò un Attore costretto a reiterare all’ infinito la propria Storia; e quello forse è, realmente. Recita un copione che non potrà mai cambiare, una storia disperata che però si accende nei duetti con la Donna che interpreta i vari personaggi che lui è costretto ad affrontare: i suoi falsi genitori che regnano su Corinto, Pòlibo e Mèrope; i compagni di giochi che gl’inculcano il sospetto di essere “un trovatello”; la Pizia, l’oracolo di Delfi; i guerrieri di Laio, che lui uccide; la Sfinge, di cui solo lui sa risolvere i quesiti; Creonte, reggente di Tebe e sua sorella Giocasta… Sempre più nello spettatore s’insinua il dubbio che l’Uomo e la Donna altro non siano che due sfortunati Attori che portano in giro questa vicenda fino a farla diventare la loro storia, un dramma che via via assume i toni della commedia ogni volta che i due discutono o battibeccano su questioni sempre più personali, in momenti pregni di affettuosa ironia e divertente estraneazione, raffrontando il mondo di un Attore con quello dell’Eroe: costretti loro malgrado, ma certo con consapevole e puntigliosa accettazione, nel confino di un Eterno Ritorno. Un caloroso e sentito applauso saluta i bravi attori al termine dello spettacolo, che andranno in replica sempre alla Sala Bartoli fino a giovedì 15 gennaio.
Andrea Forliano