All’Estate in Città i laboratori per bambini si svolgono anche nei quartieri. Venerdì 25 agosto l’appuntamento con “D’estate facciamo…con Pilar” è alle 17 nel parco pubblico di via Brigata Lupi di Toscana, adiacente alla chiesa dell’Immacolata Concezione. L’appuntamento sarà dedicato alla costruzione di marionette “artistiche” utilizzando rotoli di carta igienica.
Prosegue al parco di San Valentino la rassegna “Il suono del sociale”, che vuole mostrare la ricchezza dei talenti delle persone che da decenni operano nelle Cooperative sociali Noncello e Itaca e nel Consorzio Cosm. Venerdì 25 agosto alle 20.30 sarà la volta dei
Cicamama, ovvero: Roberto Rossetto, voce, chitarra; David Curtolo, chitarra, Daniele Camatta, basso; Andrea Lorenzet, batteria. La rock blues band graffierà i grandi classici da Neil Young ai Rolling Stones, passando attraverso Eric Clapton, David Bowie e molti altri.
Dopo Mittelfest e il festival Opera barocca di Praga, fa tappa anche a Pordenone, all’Estate in Città, il festival Musicantica di Barocco Europeo. Protagonista, insieme al percussionista Francesco Savoretti, sarà lo strumentista romano Simone Vallerotonda, virtuoso della musica antica già apprezzato qualche anno fa a Sacile in un applaudito concerto per tiorba e chitarra spagnola. Questa suggestione iberica torna nella nuova performance in programma che venerdì 25 agosto al Convento di San Francesco a Pordenone. Il nuovo progetto s’intitola infatti “Spanish Caravan”, ovvero il viaggio fantastico d’un duo di strumentisti italiani – Vallerotonda e Savoretti – che, partendo da
Roma, attraversa l’Italia del ‘600 dominata da spagnoli e francesi, ricca di tradizioni popolari e “nuove mode” musicali. Destinazione: la Spagna. Attraverso la voce della tiorba, della chitarra e del colascione, accompagnati dalle percussioni, il programma intreccia due mondi che dialogano tra loro attraverso improvvisazioni su passacaglie, ciaccone travolgenti, toccate rapsodiche, correnti e gagliarde virtuose, le quali scandiscono il ritmo di un viaggio musicale come metafora della vita, con le sue soste, i suoi cambi di rotta, le sue sorprese. Simone Vallerotonda, chitarrista barocco, è uno dei più accreditati solisti della giovane generazione, allievo di grandi maestri del repertorio antico come Andrea Damiani a Roma e Rolf Lislevand in Germania, ma anche interprete di autorevoli incisioni nelle più importanti emittenti radiotelevisive europee (tra cui BBC, France Musique, Kulturradio) e per le maggiori case discografiche, grazie alle quali ha portato all’attenzione del pubblico repertori spesso nascosti dentro la grande mole di spartiti prodotti in Europa in un periodo così fecondo per la musica come quello tra Sei e Settecento. Dal 2014 Vallerotonda ha fondato l’ensemble “I Bassifondi” allo scopo di recuperare e proporre pagine dell’epoca per chitarra, tiorba e liuto con il basso continuo, in formazioni da camera che spesso prevedono la presenza di un affascinante tappeto sonoro di percussioni, in questo caso create dall’estro di Francesco Savoretti, marchigiano, musicista eclettico che spazia dal repertorio antico a quello jazz e contemporaneo, con importanti produzioni e collaborazioni musicali e teatrali (Piccolo Teatro di Milano, Moni Ovadia, David Riondino, tra gli altri), oltre che nella realizzazione di colonne sonore per produzioni video, lungometraggi e documentari d’autore.
Venerdì 25 agosto, dalle 21, protagonisti al Miv Festival in corso al Parco IV novembre assieme al Finger Food festival ( aperto dalle 19) saranno il James Taylor Quartet – quartetto britannico di jazz funk,
capitanato dall’hammondista James Taylor famoso per le performance dal vivo, cariche di energia e dal ritmo coinvolgente – e il polistrumentista italo canadese Bruno Belissimo. Il James Taylor Quartet – Taylor all’Hammond, Montague alla chitarra, McKinney al basso e Betts alla batteria – porta on stage qualcosa di unico: una miscela esplosiva di Soul, Funk, Jazz, Spy Movies, R’n’B. Il primo singolo della band fu Blow Up, una versione più funky della colonna sonora del capolavoro di Antonioni. Seguirono Alfie, Mrs. Robinson, Goldfinger. La loro interpretazione più famosa fu però quella del tema di Starsky e Hutch. Il loro “The Rochester Mass” registrato in un giorno con il coro di Rochester, è il primo album di funk e musica sacra mai pubblicato, un raro esempio di fusion. Da scoprire il sound di Bruno Belissimo: Funk, Italo Disco, Masters At Work e la Deep House, French Touch, Brassica, Soul Clap, Dan Lissvik, Todd Terje e lo Space scandinavo, atmosfere lounge e baleariche, Bmovie, synth vintage, sax, 909, bassline, beat minimali, ironia tutta italiana e perfezionismo tutto canadese. Un mix unico con un unico comune denominatore: il groove, così come lo concepiva James Brown. Già attivo come membro dei Low Frequency Club e collaboratore di vari artisti italiani e internazionali, Belissimo è stato bassista di Colapesce in un tour mondiale. Per il suo disco “Bruno Belissimo” elabora un Funk moderno, vivo, Italo Disco con elementi del tutto nuovi. Le canzoni vengono spogliate e ridotte all’essenziale fino a raggiungere lo swing, poi vengono rivestite naturalmente: voci campionate senza sapere in che lingua siano, chitarre funk e tastiere che rimandano a un chiaro immaginario dance. Il tutto condito dal sax di Gaetano Santoro (ex Roy Paci & Aretuska) e dalle percussioni del gemello Bonito Belissimo (già con Bruno nei Low Frequency Club). A partire dall’uscita dell’album nel 2016 Bruno ha suonato in tutta Italia e all’estero: è stato in India, Cile USA, Svezia… e ora Pordenone, Parco IV novembre, col suo show multimediale.
Si terrà venerdì 25 agosto alle 21 nel Chiostro della Biblioteca Civica (e non in Galleria Pizzinato, che è temporaneamente chiusa a causa di problemi tecnici) il concerto a cura dell’Associazione Amici della
Musica “Salvador Gandino” per l’Estate in Città. La serata dal titolo “In scena! … da Bizet ai Queen”, vedrà protagonista il trio d’arpe Les Fils Rouges composto da Giada Dal Cin, Lucia De Antoni e Alice Populin Redivo, insegnanti della Scuola di Musica “Salvador Gandino”. Il trio eseguirà un repertorio molto vario e brillante di brani celebri, da Bizet (Carmen) ai Queen (Bohemian Rhapsody), da Donizetti a Gershwin, passando per Tchaikovsky (Lo schiaccianoci) : le musiche scelte sono tratte da opere, balletti, musical e colonne sonore di film, proposte attraverso arrangiamenti originali curati dalle stesse musiciste. Giada Dal Cin, diplomata in arpa al conservatorio B. Marcello di Venezia, è specializzata nel repertorio francese di fine Ottocento e inizi Novecento. Prende parte a importanti progetti
musicali e a masterclass con arpiste di fama mondiale, quali Isabelle Moretti ( Docente al Conservatorio Nazionale Superiore di Parigi ), Olga Mazzia ( Prima Arpa dell’ Orchestra del Teatro La Scala di Milano ), Giuseppina Vergine ( Prima Arpa al Teatro di Catania ), Maria Christina Cleary ( una delle massime esperte in arpe antiche) e Nabila Chajai (Prima Arpa dell’Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia). Lucia De Antoni, con studi a Vittorio Veneto e Castelfranco Veneto, spazia dalla musica classica a quella contemporanea. Svolge attività concertistica sia come solista che come componente di gruppi da camera e collabora con diverse orchestre del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. Ha approfondito in modo particolare la conoscenza della musica francese del primo novecento, della quale è sensibile interprete. Alice Populin Redivo collabora con varie formazioni orchestrali, tra cui l’ Orchestra Diocesana dei Giovani con la quale ha suonato in diretta Rai, e cori. Suona da solista o in formazione cameristica.