Il FEFF 22 rende affettuosamente omaggio al grande Obayashi Nobuhiko con il suo eccentrico, mistico, psichedelico testamento spirituale: Labyrinth of cinema. Un’esperienza unica!
La sesta giornata del Far East Film Festival 22, oltre a proporre un incredibile viaggio nelle ombre dell’adolescenza (il filippino Edward) e un originalissimo dramma romantico (il sudcoreano Vertigo), ci riporta al 1979. Ci riporta, cioè, all’assassinio del presidente sudcoreano Park con due titoli: la versione restaurata della controversa commedia nera The President’s Last Bang, di Im Sang-soo, e la spy-story mozzafiato The Man Standing Next, di WOO Min-ho. Stesso tema, sguardi completamente diversi: un modo per approfondire una pagina della storia recente…
Il grande protagonista di oggi, tuttavia, è uno e uno soltanto: stiamo parlando di Obayashi Nobuhiko, Obi per gli amici e gli ammiratori, volato via lo scorso aprile e premiato a Udine con il Gelso d’oro alla carriera nel 2016. Il FEFF 22 gli rende omaggio presentando (fuori concorso) il suo ultimo, eccentrico, capolavoro: Labyrinth of Cinema, un vero e proprio testamento artistico di 180 minuti. Un film psichedelico, sperimentale, mistico, super bizzarro. Un’esperienza davvero unica, teorica e spirituale, per uno dei maggiori maestri del cinema giapponese contemporaneo di cui sentiremo fortemente la mancanza.
Potremmo dire, per intenderci, che Obayashi costruisce Labyrinth of Cinema un po’ come Dante aveva costruito la Divina Commedia: un’opera d’arte totale e finale, in cui riversare (affinandole artisticamente, per quanto possibile) tutte le idee e tutte le suggestioni formali di un’intera vita… «Immaginare la luna – diceva Obi – è meglio che fare una passeggiata sulla sua superficie. I film sono un mezzo per ricordare, non per registrare. Mi piacciono i documentari perché cercano di rivelare la verità su un argomento senza riuscirci appieno e penso che l’ironia di questo fatto sia molto interessante. I documentari hanno qualcosa dell’amore non corrisposto, mentre i film sono l’innamoramento puro, che non chiede nulla in cambio. È un amore unilaterale». Già questa è una meravigliosa lezione di cinema.
Tutta la giornata minuto per minuto
Ore 10.30 – Diretta streaming
Introduzione live alla sesta giornata. Il consulente del FEFF Darcy Paquet dialogherà con Jeon Gye-soo , regista di Vertigo.
Ore 11.00
Vertigo
Regia di JEON Gye-soo
(Corea del Sud, 2019)
La vertigine che attanaglia Seo Young non è solo una patologia. È essere intrappolata in una società sessista e arrivista. Le cose cambiano quando incontra il lavavetri Kwon-Woo.
Ore 14.40 – Diretta streaming
FEFF Talk
Una chiacchierata live sul cinema orientale.
Ore 15.00
Labyrinth of Cinema
Regia di OBAYASHI Nobuhiko
(Giappone, 2019)
Un cinema si trasforma in una macchina del tempo per tre giovani attori… Dal genio surrealista di Obayashi, una travolgente esperienza visiva e sensoriale. Un film psichedelico, eccentrico, mistico.
Ore 18.00 – Con breve introduzione live
Edward
Regia di Thop NAZARENO
(Filippine, 2019)
La vita grottesca di Edward, un ragazzo che vive in ospedale al capezzale del padre. Un viaggio nelle ombre nere dell’adolescenza e nell’incubo di un intero paese.
Ore 18.30 – Diretta Instragram
MasterFEFF – L’Asia in una ricetta
Sul canale del FEFF (@fareastfilm) un cuoco al giorno, un piatto al giorno. Per viaggiare dentro i segreti dell’Oriente gastronomico.
Ore 20.45 – Diretta streaming
Red carpet
Introduzione live alla serata.
Ore 21.00
The President’s Last Bang
Regia di IM Sang-soo
(Corea del Sud, 2005/restored version, 2019)
Nel 1979 il presidente sudcoreano Park viene ucciso da un’improvvisata congiura di palazzo. Una controversa commedia nera che mescola fatti veri e finzione.
Ore 23.00 – Con breve introduzione live
The Man Standing Next
Regia di WOO Min-ho
(Corea del Sud, 2020)
Una ragnatela di intrighi per un’avvincente spy story: una catena di eventi porterà all’omicidio del presidente Park il 26 ottobre 1979.