Si conclude con il capolavoro pucciniano La Bohème la stagione musicale 2015/16 del Giovanni da Udine, una delle più felici, in termini di gradimento e riscontro da parte del pubblico, nella storia ormai quasi ventennale del teatro friulano.
Sipario alzato dunque giovedì 26 maggio, con inizio alle ore 20.00, per la “regina” delle opere liriche che debuttò il 1° febbraio 1896 al Teatro Regio di Torino con la direzione di un giovanissimo Arturo Toscanini e che viene qui proposta con la partecipazione dell’Orchestra e del Coro della Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” di Trieste.
Sul podio Renato Balsadonna, stretto collaboratore di Antonio Pappano e da oltre dieci anni Maestro del Coro della Royal Opera House di Londra, al suo debutto in Italia come direttore d’orchestra d’opera lirica. Originario di Venezia dove ha studiato filosofia, pianoforte e composizione ma ormai di casa da molti anni nella capitale inglese, Balsadonna ha al suo attivo una lunga e prestigiosa carriera internazionale sia come maestro di coro che come direttore d’orchestra. Fra le sue più significative collaborazioni si collocano quelle con il coro della BBC, il Netherlands Radio Choir e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, mentre in ambito sinfonico il dirige regolarmente la Royal Philharmonic Orchestra e la BBC Orchestra.
Cast di acclamate voci internazionali per l’unica data in programma al Giovanni da Udine: il pubblico potrà apprezzare il soprano coreano Hye-Youn Lee, per la prima volta in Italia interprete di Mimì ed artista celebrata dalla rivista “The Independent on Sunday” come “The Face to Watch in Classical Music”. Al suo fianco fra gli altri, Ho-Yoon Chung nel ruolo di Rodolfo e Marie Fajtova in quello di Musetta.
Affidata alla regia di Marco Gandini, che affianca a un’intensa attività di regia nei maggiori teatri italiani e internazionali quella di docente presso l’Accademia di Perfezionamento per Cantanti Lirici del Teatro alla Scala di Milano e la Showa University of Music in Giappone, la Bohème che vedremo al Giovanni da Udine si distingue per il taglio sobrio ed elegante e per l’allestimento insieme tradizionale e rigoroso, capace di portare in primo piano le dinamiche drammaturgiche e musicali del testo, così peculiari nel capolavoro pucciniano. Le scene sono di Italo Grassi, scenografo molto attivo in Italia e all’estero, mentre i costumi sono di Anna Biagiotti.
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