Ricordando Federico Fellini nel ventennale della sua morte e a quarant’anni dall’uscita di uno dei suoi film più amati, Amarcord, ecco che ritorna – ispirato e dedicato al rimpianto regista – il balletto omonimo di Luciano Cannito, una delle grandi firme italiane della coreografia. Balletto rodato e forte di un eccezionale successo di pubblico e critica (anche internazionale: basti pensare che alcuni anni or sono fu rappresentato dal Balletto del Teatro alla Scala nientedimeno che al Metropolitan di New York), Amarcord approda ora al Teatro Verdi di Gorizia il 7 febbraio alle ore 20.45.
Non mancheranno gli eventi collaterali allo spettacolo: Proprio Cannito sarà protagonista venerdì alle 18.30 al Class Cafè di corso Verdi 82 di un aperitivo-incontro con i fan e i giornalisti, che potranno chiacchierare con il regista a poche ore dallo spettacolo. Domani – giovedì 6 febbraio alle 18 – il foyer del Verdi ospiterà inoltre la prolusione “Amarcord”, organizzata dall’Università della Terza età di Gorizia in collaborazione con il Teatro Verdi. L’incontro, a ingresso gratuito anche per i non iscritti all’Ute, sarà animato dalle relazioni di Cristina Bertogna e Rodolfo Picciulin, che indagheranno le origini e sveleranno retroscena e curiosità della pellicola felliniana, alla quale è liberamente ispirato il balletto di Cannito.
Per questo revival, presentato dalla Daniele Cipriani Entertainment, il cast di Danzitalia (Italian Touring Dance Company) s’impreziosisce di un nome di grande richiamo: nei panni (Anni Trenta) della mitica Gradisca, l’apprezzatissima ballerina e attrice Rossella Brescia che trova qui un ruolo d’elezione, da colorare con sfumature sensuali ma anche sognanti. Con sensibilità e capacità di penetrare l’essenza delle cose, Luciano Cannito si è divertito a dipingere in danza i colori dell’universo felliniano, facendo sentire allo spettatore di Amarcord il profumo di un passato non ancora remoto. Tutta la singolare fauna felliniana rivive in un’incantevole coreografia che non vuole ‘raccontare’ bensì ‘rievocare’ le atmosfere dell’indimenticabile pellicola. Amarcord è un affresco della provincia italiana a cavallo delle due guerre, costellato di piccoli ritratti come quello della vamp di provincia Gradisca, appunto, oppure della procace tabaccaia.
Divertente e malinconico al contempo, semplice eppure pieno di esplosiva gioia di vivere, questo piccolo mondo è visto attraverso gli occhi di Titta (alter ego di Fellini stesso) qui interpretato da Nicolò Noto, “noto” anche di fatto (sia al pubblico del balletto classico che del piccolo schermo) in quanto già talentuoso vincitore della trasmissione “Amici” nella categoria ballo.
Cannito firma sia la coreografia che la regia di Amarcord, balletto in due atti. Le musiche sono naturalmente di Nino Rota (compositore che firmò le colonne sonore più celebri dei film di Fellini) ma anche di Marco
Comune di Gorizia
Schiavoni, che ha scritto espressamente alcuni brani di musica originale per questo balletto, e Alfred Schnittke e includono anche canzonette degli Anni Trenta insieme a celebri swing di Glenn Miller. I costumi sono di Roberta Guidi di Bagno, le scenografie di Carlo Centolavigna e le luci di Alessandro Caso.
Prevendita e informazioni al Botteghino del Teatro Verdi, aperto dalle 17 alle 19 dal lunedì al sabato.
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