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GORIZIA : “Quando la moglie è in vacanza” fa tappa al Verdi 28 nov. (inizio 20.45)

Massimo Ghini ed Elena Santarelli raccontano i vizi erotici dell’uomo medio

Dopo il tutto esaurito registrato dai Les Ballets Trockadero de Monte Carlo, il Teatro Verdi di Gorizia si prepara a ospitare “Quando la moglie è in vacanza”, secondo spettacolo del cartellone di Prosa della stagione. Una commedia che può essere definita un classico della modernità, che giovedì 28 novembre (inizio 20.45) sarà interpretata da Elena Santarelli e Massimo Ghini, con la regia di Alessandro D’Alatri. Uno spettacolo sulle manie erotiche dell’uomo medio, ma nello stesso tempo una feroce satira di costume contro il perbenismo di una middle-class che sembra non avere epoche. La prorompente fisicità di una ragazza, l’affascinante e vitale Elena Santarelli, entra come un uragano nella banale quotidianità di un maschio irrisolto, a cui presta il volto Massimo Ghini. logo_limone_bassa_con_nomiLa ragazza cerca di ridisegnare una propria personalità attraverso l’impegno nel mondo patinato della pubblicità, della moda o dello spettacolo. Ghini invece è un uomo con l’aria di uno che più che subire l’attrazione femminile sembra essere spaventato da quell’opportunità apparentemente irraggiungibile. Traduzione e adattamento teatrale sono stati affidati a Edoardo Erba, mentre Renato Zero ha creato appositamente le musiche.
Il testo di George Axelrod, con titolo originale “The seven year itch” (Il prurito del settimo anno) debuttò a Broadway nel 1952 con un notevole successo di critica e pubblico. Ma la sua vera consacrazione internazionale avvenne nel 1955 attraverso l’adattamento cinematografico di Billy Wilder. Una commedia che nel 2000 è stata inserita, dall’American Film Institute, al 51esimo posto tra le cento migliori commedie americane di tutti i tempi. Considerando che sono passati più di sessant’anni dal suo debutto, il testo mantiene ancora intatta la freschezza di uno sguardo sui comportamenti e le relazioni tra maschi e femmine. Anche se sorprendente, la drammaturgia, oltre che divertire, inquieta.
Il regista Alessandro D’Alatri fa rivivere la vicenda adeguandola ai nostri riferimenti culturali e dividendone i tempi narrativi: il piano reale e la proiezione delle reciproche insicurezze dei personaggi. «Trovo – spiega – che il testo contenga tutti gli elementi per essere adattato alla nostra epoca e ai nostri riferimenti culturali. Altrimenti ne risulterebbe una mera ricostruzione delle relazioni tra uomo e donna negli anni cinquanta nella società americana di quel tempo. Un aspetto estremamente interessante è la divisione dell’opera in due tempi narrativi: il reale e la proiezione delle reciproche insicurezze dei personaggi. Un’opportunità per restituire al progetto tutta la freschezza dello sguardo sulle relazioni tra gli esseri umani. Mi diverte l’idea di vivificare le proiezioni e le ansie dei protagonisti attraverso soluzioni moderne e fortemente visive che il linguaggio teatrale può offrire al pubblico contemporaneo. Una splendida occasione per proporre alla platea italiana, peraltro in anteprima assoluta, la genialità e il divertimento di un testo così intelligente e attuale».

FEDERICO GANGI

About Federico Gangi

Pubblicista iscritto all'albo Fvg dall'aprile 2013. Diplomato al liceo classico “J. Stellini”, laureato in Legge alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Trieste. Ideatore della Fedarmax e di Brainery Academy, co-fondatore e promotore del giornale on-line Il Discorso, di cui è direttore editoriale.

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