Sarà un appuntamento eccezionale quello fissato per lunedì 12 maggio al Teatro Bobbio con “Il teatro che fa la differenza!”, un progetto ideato e realizzato da La Contrada-Teatro Stabile di Trieste che ne ha affidato la didattica laboratoriale a Francesco Paolo Ferrara. Inserita nell’ambito del Piano di Zona 2013/2015 Obiettivo 7.1 Anziani del Comune di Trieste, che vede la collaborazione fra il Comune stesso, l’Azienda per i Servizi Sanitari n. 1 Triestina, il Collegio IPASVI di Trieste, il Teatro Stabile La Contrada e i Comuni dell’Ambito 1.1 (Duino Aurisina-Sgonico-Monrupino) e 1.3 (Muggia e San Dorligo della Valle), questa iniziativa ha come finalità la promozione della salute e la prevenzione delle disabilità nell’anziano e nelle persone fragili.
La Contrada, che ha da sempre rivolto una particolare attenzione alla formazione ed alle agevolazioni per diverse tipologie di soggetti, apre in questo caso il suo palcoscenico anche ai soggetti con disabilità. Si è trattato di una sorta di sfida creativa, artistica, educativa, che ha coinvolto una molteplicità di soggetti (grazie anche alla collaborazione dell’Istituto regionale “Rittmeyer” per i ciechi, La Quercia Società Cooperativa Sociale, la Casa di Riposo “La Meridiana” e L’Accademia Musical Theatre di Trieste) che hanno lavorato sulla ricerca di un linguaggio comune, individuato nella lingua italiana dei segni. Con questo originale strumento comunicativo, che stimola la fantasia e consente l’elaborazione di un vocabolario universale, la socializzazione tra i membri della compagnia si è sviluppata in un modo diverso da quello comune.
Il primo modulo del progetto laboratoriale arriva quindi al culmine proprio con la presentazione del 12 maggio, data in cui si celebra la Giornata Mondiale dell’Infermiere, in occasione della quale il Collegio IPASVI di Trieste ha sempre promosso iniziative volte alla tutela della salute dei cittadini. «Saper invecchiare bene è importante – sottolinea il presidente di Ipasvi Trieste Flavio Paoletti –. E’ un passaggio obbligato per tutelare la qualità di vita e contestualmente la sostenibilità del sistema socio-sanitario, in crisi per l’importante riduzione dei fondi nazionali messi a disposizione delle Regioni. Bisogna creare una cultura ‘generativa’ delle risorse già presenti nelle persone e nella comunità, valorizzando la condizione dell’anziano come età di riferimento – una condizione ‘ filosofica’ – per trasmettere ai giovani una cultura di pratiche salutari» .
L’appuntamento di lunedì prossimo permetterà al pubblico di assistere ai risultati di mesi di lavoro che hanno visto la partecipazione, insieme, di anziani, bambini, attori e persone non vedenti, e che arriverà a conclusione il 22 dicembre prossimo con uno spettacolo finale al Teatro dei Fabbri.
“Il teatro che fa la differenza!” è un progetto aperto a tutti, proprio per abbattere le barriere; sarà affascinante seguire il percorso nel quale si articola lo spettacolo, che si snoderà tra le barzellette di Livio Cecchelin e alcuni brani che spiegano cosa sia la Lingua Italiana dei Segni e come si sia fatta largo in tutto il mondo, con risultati diversi. Ci saranno momenti coreografati in cui si giocherà con le parole, siano esse legate al mondo degli animali o a quello della matematica, e ci sarà anche la lettura di un testo “Il ritorno di Ulisse in patria” che l’autore Paolo Galliena ha donato per lo spettacolo.
Sul palco Laura Antonini, Stefano Bartoli, Enza De Rose, Damaso Di Emidio, Beatrice Fabbro, Alice Ferrarese, Giorgia Flego, Licia Fiorini Pizzamei, Paolo Galliena, Annalisa Perini, Laura Rossut, Alexsander Sovic e Michel Tomasevich diretti da Francesco Paolo Ferrara.
L’ingresso è gratuito.
Informazioni: 040.948471 / 948472 /390613; [email protected]; www.contrada.it.