Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia chiede la collaborazione dei triestini per raccogliere testimonianze sull’emigrazione avvenuta nel secondo dopoguerra verso l’Australia e le Americhe. I ricordi diverranno in parte materia dello spettacolo “I triestini d’oltremare” in scena dal 5 dicembre prossimo al Magazzino 26 del Porto Vecchio”.
Il Teatro Stabile del Friuli venezia Giulia cerca testimonianze su quell’emigrazione che interessò tanti triestini dalla fine della seconda guerra mondiale fino a metà degli anni Sessanta e oltre. Lasciarono il loro Paese e questa città soprattutto per l’Australia e le Americhe, intraprendendo lunghi viaggi su navi cariche di speranze ma anche di grandi incertezze.
Poche sono le famiglie triestine – soprattutto quelle, all’epoca, appartenenti alle classi sociali più deboli – nelle quali non vi sia qualcuno che abbia affrontato queste rotte: alcuni hanno fatto fortuna e ritorno a casa dopo anni, altri sono rimasti lontano, creando nuove famiglie.
Lo Stabile sta preparando uno spettacolo su questo tema, il cui testo consisterà proprio in un collage di contributi tratti da scritti e saggi che hanno trattato quest’argomento e di frammenti e testimonianze di chi ha vissuto queste esperienze di emigrazione.
Lo spettacolo, intitolato “I triestini d’oltremare” si svolgerà negli spazi del Magazzino 26 in Porto Vecchio a partire dal 5 dicembre prossimo: alle testimonianze già raccolte ed elaborate si desidera ora aggiungerne altre che, si spera, i cittadini vorranno condividere.
Per raccogliere scritti, lettere, fotografie o – se si desidera – un racconto verbale, la prossima settimana, da lunedì 18 a sabato 23 novembre, dalle ore 16 alle 19, personale dello Stabile sarà a disposizione nel foyer d’ingresso del Politeama Rossetti.
Da giovedì 14 novembre sarà attiva la casella mail [email protected]: anche qui si potranno inviare i propri contributi, fino a sabato 23 novembre.
- Il Teatro Stabile ringrazia fin d’ora chi vorrà contribuire con i propri ricordi ad arricchire lo spettacolo “I triestini d’oltremare”.