Spettacolo teatrale con gli attori dell’Associazione ArTeMuDa e gli attivisti di Amnesty International. Regia di Roberto Micali e Patrizia Spadaro. Sabato 23 maggio 2015, ore 21, Auditorium di via Rivolta, 4 – Novara, c/o Istituto Comprensivo Levi Montalcini. Realizzato con il Patrocinio del Comune di Novara e con la collaborazione dell’Assessorato all’Istruzione del Comune di Novara, LaRibalta Art Group di Novara e Amnesty International Gruppo Italia 046. Ingresso gratuito. Info: 335-7669611 o via email all’indirizzo [email protected] oppure [email protected] Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito www.artemuda.it oppure www.amnestypiemontevda.it
Dopo le esperienze teatrali nel 2005 in occasione della campagna “Control Arms” e nel 2011-2012 per i 50 anni di Amnesty, si rinnova la collaborazione tra l’Associazione ArTeMuDa e Amnesty International.
La nuova performance teatrale “Le donne forti danzano scalze” porta in scena la storia di cinque donne vittime di violenze di diverso tipo: Hina, Juliette, Deborah, Isoke e Carmen. Alcune di loro sono apparse sulle prime pagine della cronaca nera di questi ultimi anni. Altre sono figure di donne sicuramente meno famose ma non meno rappresentative delle violenze solitamente subite dalle donne in tutto il mondo. Donne di cui, per usare le parole di Dacia Maraini, si sentono i “passi affrettati”, silenziosi e discreti.
La performance vuole sottolineare come non siano solo le percosse a rendere le donne schiave di un uomo. Ma è il continuo lavaggio del cervello di chi trova la chiave per entrare dentro e poi si comporta da padrone, chiude le finestre al sole, calpesta tutti i ricordi, demolisce a poco a poco quello che sei finché non sei più niente.
E in tutte le storie si scopre un percorso comune, che parte dalla conoscenza e dagli entusiasmi iniziali, per arrivare, attraverso una serie di presenze minacciose che incombono su ogni momento della vita, all’incubo più profondo. Situazioni in cui le ossessioni maschili soffocano la donna, che inutilmente e spesso in modo reiterato cerca di denunciare la situazione, per provare a riscoprire la libertà, perché “le donne forti danzano scalze”.