Lo spettacolo è programmato da mercoledì 12 a domenica 16 marzo al Politeama Rossetti, in esclusiva regionale”.
L’ispettore generale di Nikolaj Gogol’ per la regia di Damiano Michieletto, è fra gli spettacoli più attesi del cartellone Prosa del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: sarà in scena dal 12 al 16 marzo alla Sala Assicurazioni Generali.
Regista fra i più interessanti e ispirati, apprezzato in Italia e all’estero, Damiano Michieletto possiede una poetica ricca di fantasia e di libertà, ma anche profondo rispetto e sensibilità verso il testo su cui lavora. Un esempio della sua creatività per chi frequenta i teatri triestini è stato al teatro lirico, nel 2010, il Romeo et Juliette di Gounod, che Michieletto ambientava in una discoteca (il palcoscenico era stato trasformato in un enorme giradischi) dove la spiritualità dell’amore fra i protagonisti, li astraeva dal frastuono degli altri giovani…
Per il capolavoro di Gogol’ ha tratto una prima ispirazione per la sua regia da una delle battute della commedia che Gogol ha scritto nel 1863: «Guarda queste banconote, sono tutte sporche!»
È una battuta del presunto Ispettore generale che osserva i soldi con i quali tutti cercano di corromperlo. «Questi soldi sono sporchi: unti di grasso, di terra… forse accartocciati e logori» spiega il regista nelle sue note alla messinscena. «In un grande testo – continua – si accede spesso tramite un piccolo dettaglio, come una piccola chiave che può iniziare a far cigolare un grande portone. Questa battuta è stata un indizio per aprire la mia immaginazione sui personaggi di Gogol. Chi può avere delle banconote unte?…. Gente che forse un po’ sporca lo è… probabilmente non si lavano molto. I personaggi infatti vengono spesso descritti attraverso i loro odori: puzzano di cavolo, di tabacco, e di vodka… È una storia che puzza di alcool e di gente ubriaca. L’alcool diventa quasi un concetto che perdura nei cinque atti: usato per calmare la paura, per comunicare la propria virilità, per festeggiare e far baldoria, per annegare la propria depressione.
Del resto, qual è la prima cosa che il Sindaco e la sua combriccola fanno nell’accogliere il presunto Ispettore? Lo fanno bere, lo ubriacano.
Sfera pubblica e sfera privata si mescolano, si contaminano, si confondono. Non ci sono regole, non ci sono leggi, la violenza è dietro l’angolo, mascherata spesso da bonarietà.
Un’umanità gretta e sporca, compressa nella paura per quattro atti e pronta ad esplodere nel finale in una catartica liberazione, raccontata come un’aspirazione al lusso, al divertimento facile, ad un altrove forse ancora più gretto e meschino della loro realtà».
L’ispettore generale di Gogol’ è un testo immaginifico, divertente, livido per il quale l’autore s’ispirò a un fatto di cronaca, perfetto per la satira sociale con cui intendeva denunciare volgarità e corruzione che connotavano il suo come il nostro mondo.
Rappresentato per la prima volta a San Pietroburgo nel 1836 lo spettacolo si ambienta in una cittadina in cui il sindaco e tutti i notabili sono corrotti. Quando si diffonde la voce di una visita in incognito di un Ispettore generale, si fanno prendere dal panico e scambiano per il temuto funzionario un giovane impiegato di passaggio. Corrotti come sono, iniziano a blandirlo: lo invitano a soggiornare in casa del sindaco e lo coprono offerte non solo di denaro. Compreso l’equivoco, il giovane che è anche povero, ne approfitta fin che può e si dilegua appena prima che la sua vera identità sia svelata… ma intanto al sindaco si presenta il vero ispettore.
L’ispettore generale di Gogol’ è una coproduzione del Teatro Stabile del Veneto e del Teatro Stabile dell’Umbria.
L’adattamento drammaturgico e regia sono di Damiano Michieletto, le scene sono firmate da Paolo Fantin, i costumi da Carla Teti ed il disegno luci da Alessandro Carletti.
In scena applaudiremo un cast numeroso: Alessandro Albertin (Anton Antonovič, Sindaco), Silvia Paoli (Anna Andreevna, sua moglie), Eleonora Panizzo (Mar’ja Antonovna, sua figlia), Fabrizio Matteini (Luka Lukič, ispettore scolastico/commissario di polizia/mercante), Alberto Fasoli (Ammos Fёdorovič, il giudice/mercante), Michele Maccagno (Artemij Filippovič, sovrintendente alle opere pie/mercante), Alessandro Riccio (Ivan Kuz’mič, ufficiale postale/servitore/mercante), Luca Altavilla (Pëtr Ivanovič Dobčinskij), Emanuele Fortunati (Pëtr Ivanovič Bobčinskij), Stefano Scandaletti (Ivan Aleksandrovič Chlestakov), Pietro Pilla (Osip/moglie ispettore scolastico).
Damiano Michieletto si diploma alla Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano e si laurea in Lettere Moderne all’Università “Ca’ Foscari” di Venezia.
Nell’opera lirica ha lavorato presso i maggiori teatri nazionali e internazionali (La Scala Milano, Rossini Opera Festival, Festival di Salisburgo, La Fenice Venezia, Teatro San Carlo Napoli, Teatro Regio Torino, Teatro Massimo Palermo, Opernhaus Zurigo, Theater an der Wien, Palau de les Arts Valencia, Teatro Real Madrid, New National Theatre Tokyo, Royal Danish Opera, Festival La Coruña, Grand Théâtre de Genève, Opéra de Saint-Étienne, Wexford Festival Opera).
Nella prosa ha lavorato per il Teatro Stabile del Veneto (“Nina, no far la stupida” di A. Rossato, “Quando al paese mezogiorno sona” di F. Palmieri, “Tramonto” di R. Simoni, “Il ventaglio” di C. Goldoni).
Nel 2003 ha vinto il premio Irish Times/ESB Theatre Awards come miglior produzione operistica dell’anno (“Švanda dudák” Wexford Festival Opera), nel 2008 il premio Abbiati come miglior regia (“La gazza ladra” Rossini Opera Festival), nel 2013 il premio Reumert come miglior produzione (“Il trittico” Royal Danish Opera).
L’ispettore generale va in scena in abbonamento per il cartellone Prosa del Teatro Stabile regionale, dal 12 al 16 marzo al Politeama Rossetti, con inizio alle ore 20.30 tutti i giorni, tranne domenica 16, quando lo spettacolo è pomeridiano con inizio alle ore 16.
Biglietti ancora disponibili presso i punti vendita e i circuiti consueti dello Stabile regionale e sul sito del teatro www.ilrossetti.it.