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MONI OVADIA “IL NOSTRO ENZO – RICORDANDO JANNACCI” 27-28-29 APRILE 2016 – TEATRO MIELA TRIESTE

MONI OVADIA “IL NOSTRO ENZO – RICORDANDO JANNACCI” 27-28-29 APRILE 2016 – TEATRO MIELA TRIESTE

Moni Ovadia si ripresenta al pubblico triestino con un nuovo spettacolo in scena al Teatro Miela dal 27 al 29 aprile.

Intenso e di lunga data il rapporto dell’artista con la città giuliana: Triestini sono molti amici e maestri di Ovadia, che apprezza anche la poesia ed il dialetto locale. Numerosissimi gli spettacoli ospitati a Trieste (irresistibili le storielle yiddish interpretate in molte occasioni).

Movi Ovadia

Moni Ovadia

Sarà lo stesso Ovadia ad interpretare i brani di Jannacci, confermandosi ancora una volta eclettico e curioso sperimentatore, singolare protagonista del teatro e in particolare del teatro musicale contemporaneo. L’attore sarà accompagnato sul palco dal notevole talento di Alessandro Nidi al pianoforte, per rendere omaggio ad Enzo Jannacci, artista, cabarettista, cantautore, ma anche cardiochirurgo, da lui molto stimato, inarrivabile nel suo essere stralunato e surreale.

Così ascolteremo brani indimenticabili come “Vengo anch’io, no tu no”, “L’Armando”, “El purtava i scarp del tennis”, brani in dialetto, persino una suite per piano.

L’attore alternerà alla musica il contrappunto di un fluire di pensieri, ricordi, racconti. Jannacci cantore dei “poveri cristi” gli offre infatti un aggancio al suo passato, alla condizione di profugo nella periferia milanese, dando la stura ai ricordi della famiglia, della sua infanzia in quell’affascinante città in espansione.

Nell’aprile 2013, quando venne a mancare il cantautore milanese, Moni Ovadia scrisse su La Stampa:

«Il suo talento di musicista si esprimeva al meglio nel jazz come nel rock, ma la fonte più intima della sua prodigiosa ispirazione era l’humus poetico-culturale delle periferie urbane e specificamente quelle della sua Milano. La “capitale morale”, quando Jannacci fece la sua comparsa sulle scene della canzone e del cabaret, era una metropoli industriale in pieno ed impetuoso sviluppo, dava lavoro, chiamava gli immigrati dalle periferie meridionali orientali ed isolane dello Stivale. Ma la stessa orgogliosa città, albergava nei suoi interstizi e nei suoi sottofondi, la povera gente, i disperati, i fuori di testa, gli esclusi, i sognatori senza voce, i terroni, gli abbandonati dall’amore e dalla vita, le puttane navi scuola da strada e da cinema. Di tutti questi poveri cristi, lui è stato il cantore assoluto. Jannacci ne ha colto, incarnato e raccontato la storia, le emozioni, i sentimenti e la vita vera. Di quel popolo ha interpretato la malinconica, maleducata e balorda grazia, ha rivelato che la poesia dei luoghi, fiorisce nei gesti impropri e sgangherati degli ultimi fra gli ultimi, nella loro grandiosa lingua gaglioffa e sfacciata. Enzo non era nato povero cristo, aveva fatto ottimi studi in ogni senso, ma quella condizione l’aveva incorporata con arte alchemica».

Moni Ovadia ed Enzo Jannacci: sembrerebbero due mondi lontani, ma basta un originale spettacolo per insegnarci che non è così.

 

IL NOSTRO ENZO – RICORDANDO JANNACCI

voce Moni Ovadia
pianoforte Alessandro Nidi
produzione Promo Music

al 27 al 29 aprile 2016

Teatro Miela – Trieste

Organizzazione: Il Rossetti Teatro Stabile del FVG / Bonawentura

http://www.ilrossetti.it/scheda_altripercorsi.asp?RecordID=5310

http://www.miela.it/default.asp?pag=evento&id=4821

Prevendita (biglietteria Il Rossetti): www.vivaticket.it

About Massimo Fabris

Nasce e vive a Trieste, dove consegue la laurea specialistica in Giurisprudenza. Impiegato nel settore privato. Appassionato di fumetto, letteratura, cinema, musica e teatro.

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