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Moni Ovadia ritorna con Il registro dei peccati al Teatro Miela dal 29 gen. al 2 feb.2014

Una sedia, un leggio, suggestive atmosfere di luce… non serve di più al grande Moni Ovadia per costruire a teatro una serata emozionate, raffinata, ricca di pensiero. È quanto troveremo sul palcoscenico del Teatro Miela dal 29 gennaio al 2 febbraio, in occasione de Il registro dei peccati, spettacolo scritto e interpretato da Ovadia.  Il registro dei peccati di e con Moni Ovadia rappresenta il terzo appuntamento realizzato in virtù della collaborazione avviata a inizio stagione fra Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e Bonawentura/Teatro Miela. Profondamente colto, eclettico, maestro di umorismo ebraico, Ovadia è un artista difficile da catalogare: giunge al teatro da una laurea in scienze politiche e dopo essersi impegnato come ricercatore e interprete di musica etnica e popolare. Sul palcoscenico inizia collaborando con artisti della scena internazionale come Bolek Polivka, Tadeusz Kantor, Franco Parenti, e poi, via via proponendosi come ideatore, regista, attore e capocomico di un “teatro musicale” assolutamente peculiare. Filo conduttore dei suoi spettacoli è la tradizione composita e sfaccettata, il “vagabondaggio culturale e reale” del popolo ebraico di cui egli si sente figlio e rappresentante, un’immersione continua in lingue e suoni diversi. Ed in questa veste il pubblico dello Stabile regionale lo ha conosciuto nel 1994 in Oylem Goylem e apprezzato in modo crescente ogni volta che è ritornato a Trieste (questo spettacolo sarà il nono inserito nelle stagioni dello Stabile). Il registro dei peccati si definisce come una rapsodia lieve per racconti, melopee, narrazioni e storielle. Un recital-reading al centro del quale Ovadia pone il mondo khassidico: un mondo dall’anima ricchissima e preziosa che ha abitato l’Europa fin dai primi decenni del Settecento, quando – in pieno regime zarista, in Polonia – il movimento fu fondato da Israel Ben Eliezer (meglio conosciuto come Baal Shem Tov) e portò nell’Ebraismo una sorta di rivoluzione. È a conoscere questo mondo – lo stesso che Marc Chagall trasfigurava nella poetica armonia dei suoi quadri – che Moni Ovadia ci accompagna, sottolineandone l’autenticità. Fu un universo – spiega – di esseri umani troppo umani, e per questo inadatti a un pianeta posseduto dai demoni della violenza, del razzismo, del delirio nazionalista. E fu un mondo dalla potente spiritualità… ph[1].Pino Settanni 1

Il mondo khassidico era germinato su un crocevia dove il pensiero spirituale più estremo e abissale si coniugava alla semplicità profonda di una pietas irrinunciabile per la più insignificante delle manifestazioni dell’esistente. Il khassidismo è l’espressione e la celebrazione della fragilità umana e della sua bellezza e in tale celebrazione c’è il riconoscimento del divino con cui s’instaura un rapporto del tutto originale, che passa attraverso la preghiera, lo studio, ma anche il canto, la danza, la narrazione aneddotica e addirittura l’umorismo. Una cifra inconsueta eppure profondamente radicata nel sentire e nell’anima ebraiche. È questo il paesaggio umano e spirituale che Moni Ovadia tratteggia in uno spettacolo piacevole e sapiente che riflette quella stessa espressività: quegli irraggiungibili colori dell’anima, quel canto, quegli aneddoti, quei witz. Ecco allora che Il registro dei peccati ci ammaestra e arricchisce attraverso il riverbero di un universo che la brutalità e l’odio hanno voluto estirpare, ma che continua a “dare”, generosamente, anche attraverso la sua assenza. 

Il registro dei peccati scritto e interpretato da Moni Ovadia, prodotto da Promo Music, va in scena al Teatro Miela inserito nell’abbonamento altripercorsi dello Stabile regionale da mercoledì 29 gennaio a sabato 1 febbraio 2014 alle ore 21, mentre domenica 2 febbraio è prevista una pomeridiana alle ore 17.00.

I biglietti per gli spettacoli sono in vendita presso i consueti punti vendita del Teatro Stabile regionale, attraverso il sito www.ilrossetti.it e allo e allo 040-3593511, e saranno in vendita a partire da un’ora prima dello spettacolo presso la Biglietteria del Teatro Miela.

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