Il secondo weekend dell’Ameria Festival 2015 prosegue sabato 19 settembre nella consueta location del Teatro Sociale (ore 20.30) con una jam session dell’Alexander Platz Ensemble. Protagonisti della serata alcuni tra i più noti jazzisti italiani ed un ospite a sorpresa: Rik Pellegrino al violino, Riccardo Biseo al piano, Giorgio Rosciglione al basso e Gegè Munari alla batteria. Alla chitarra il pirotecnico Eddy Palermo.
Domenica 20 settembre, a partire dalle 10.00, l’intera giornata sarà dedicata agli itinerari guidati dei Palazzi storici di Amelia, aperti in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio.ddy Palermo: chitarrista, di formazione jazzistica, il suo stile è radicato nei classici della chitarra jazz ma con una evoluzione del tutto personale. Anche se ha sempre svolto un’attività come leader di Trio o quartetto non mancano collaborazioni importanti con leggende del jazz come Chet Baker, George Coleman, Billy Smith, David Sanborn, George Garzone, Tony Scott, Jim Hall, Bucky Pizzarelli, Bobby Durham, Joe Pass.
Ha collaborato anche con grandi nomi italiani come Bruno Martino, Rosario Giuliani,Stefano Di Battista, Niky Nicolai,Francesca Sortino, Nunzio Rotondo, Roberto Gatto,Romano Mussolini, Massimo Urbani ed altri Da sempre amante della “bossa nova” nel 1998 si trasferisce alcuni anni in Brasile dove oltre a sviluppare un suo stile che è una fusione tra cultura jazzistica e i ritmi Brasiliani, collabora con alcuni grandi di quella musica. Ha partecipato a vari festival internazionali come Umbria Jazz (Perugia), Celimontana Jazz (Roma), Eddy Lang Jazz Festival (Isernia) ed altri in Italia ed all’estero come Istanbul(1982), Huston (2002).
Rick Pellegrino: è un violinista poliedrico che da sempre spazia in tutti i generi musicali, dal “classico” al “jazz”, dal “country” al “gipsy”. Di origini pugliesi, ha studiato a Torino, dove si è diplomato, perfezionandosi poi nei conservatori di Parigi, Copenhagen e Basilea. Per quattro anni è stato primo violino dell’orchestra della Radio Svizzera, periodo in cui ha anche insegnato all’istituto musicale di Zurigo. Rientrato in Italia ha fatto parte di noti complessi strumentali italiani quali i Solisti di Torino, i Virtuosi di Roma, i Solisti Aquilani ed il Complesso da Camera di Torino diretto da Stefano Accardo. Ha suonato inoltre nelle orchestre della Rai di Roma e nell’orchestra dell’Accademia di S. Cecilia, nell’orchestra della Scala di Milano e nell’orchestra del Teatro dell’Opera di Roma. Dopo molti anni di esperienze di alto livello, maturate in tutti i generi musicali affrontati, egli è oggi in grado di offrire spettacoli e serate di vera “attrazione” suonando il suo violino a cinque corde e accompagnandosi da solo. L’idea di costruire un violino a cinque corde, è nata con la necessità di ampliare l’estensione dello strumento verso il basso. L’aggiunta di una quinta corda (DO), che nel contrabbasso ad esempio è molto comune, non trova precedenti realizzati per il violino.