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Dopo trentanni il Menestrello ANGELO BRANDUARDI in concerto al Castello di Trieste

Dopo trentanni il Menestrello ANGELO BRANDUARDI in concerto al Castello di Trieste

A parte una breve parentesi durante un festival delle marionette a nome di Podrecca, Angelo Branduardi era da oltre trentanni  che non suonava in un intero concerto a Trieste. Grazie alla rassegna Hot in the city,  accompagnato da Fabio Valdemarin, triestino doc, grandissimo talento: ha presentato ieri sera in una calda serata triestina nel cortile delle milizie del Castello di San Giusto a Trieste : ANGELO BRANDUARDI   Camminando Camminando 2019 “Concerto in due” . 

Con un lieve ritardo dovuto anche a bizze del sito degli organizzatori che non permetteva la stampa degli ultimi biglietti ancora invenduti per la coda di spettatori molto pazienti, tutto si è risolto con un breve attesa che ha posticipato di una mezzora l’inizio del concerto. Il menestrello d’Italia ha intonato Polorum Regina, un melodico pezzo del millecento che ha subito segnato il cammino su cui si sarebbe sviluppato l’intera serata. Una vera ricerca di musica dal millecento ai giorni nostri che ha trasportato il pubblico sulle note prodotte dal connubio  perfetto creato sul palco dal poli-strumentista Fabio Valdemarin e Angelo Branduardi che con la sua ironia e la sua innata dolcezza ha trasportato il pubblico in epoche e periodi fantastici per la musica cantata in modo così dolce e poetico. Con brani trovati nella sua inesauribile ricerca ha proposto , Cara Nina, Damigella tutta bella, Si dolce il tormento, seguite dopo il prologo della celeberrima frase “un piccolo passo per l’uomo un grande passo per l’umanita”  da Luna in occasione della concomitante ricorrenza dell’allunaggio di cinquantanni fa sul nostro satellite. Ha riscaldato il parterre con la sua indimenticabile Il dono del Cervo, e con grande fatica forse anche per gli acciacchi dell’età ha allietato per oltre un ora e mezza i suoi ascoltatori. Chiamato più volte alla ribalta osannato con calorosi applausi ha concesso un paio di bis e a lasciato il palco con serenità. Il  concerto è apparso molto particolare, sul doppio senso  del “meno c’è, più c’è”, attraverso l’esecuzione di brani con solo due musicisti sul palco che invitavano il pubblico a chiudere gli occhi in una  specie di ricerca dell’estasi.

Fabio Valdemarin

I brani proposti spaziano  tra musica rinascimentale e medievale e non  possono definirsi ne di musica classica ne leggera.  La sua musica non è certo alla portata dell’orecchio di tutti anche per i generi proposti, ma  il duo è riuscito a rendere piacevole e melodico anche per il pubblico meno adatto a questo genere di brani l’intera serata. In scaletta, pochi pezzi noti, ma va bene così! Ora oltre a qualche altro concerto estivo lo aspetta in autunno  una tournée di due mesi in Europa. Possiamo solo  dire che i suoi concerti hanno un gusto inconfondibile che piace o fa schifo. A noi, forse per inclinazione personale,  è piaciuto!

 

Enrico Liotti

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About Enrico Liotti

Giornalista Pubblicista dal 1978, pensionato di banca, impegnato nel sociale e nel giornalismo, collabora con riviste Piemontesi e Liguri da decenni.

Un commento

  1. Io e mia moglie siamo stati al concerto a Trieste,partiti dalla provincia di RE e facendoci 350+350 km apposta per questo evento ma devo dire,con franchezza,che a mia moglie è piaciuto molto mentre a me un po’ meno in quanto,almeno nei bis poteva eseguire un suo cavallo di battaglia un po’ più ritmato e più conosciuto visto anche la presenza di giovani che certamente conoscevano alla fiera dell’Est,la pulce d’acqua ecc…. insomma qualcosa di un po’ più ritmato ed orecchiabile.
    Molto bello lo scenario del concerto .
    Insomma mi aspettavo qualcosina in più. Mauro

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