Nuovo appuntamento con il cartellone Danza del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, martedì 11 marzo alle 20.30: protagonista il Balletto di Roma, rappresentante eccellente della migliore forma coreografica italiana e dei più innovativi slanci creativi contemporanei.Presenta lo spettacolo – fresco di debutto nazionale – FUTURA, ballando con Lucio che omaggia e ricorda il poliedrico artista bolognese con uno spettacolo originale di musica, danza, canzoni e parole. Tra storie e poesie di uomini e sogni, tra mondi e racconti di ieri e di sempre, la canzone di Lucio Dalla incontra infatti i volti e i colori della danza di oggi.
FUTURA, ballando con Lucio, è in effetti il frutto di un incontro di idee ed emozioni, tra la nostalgia di un’amicizia spezzata dal tempo e la memoria di una voce resa eterna. Sono i compagni di una volta e gli ammiratori di sempre a portare in FUTURA il ricordo più vivo del musicista dai guizzi di genio, del cantautore ironico e poeta, dell’improvvisatore eclettico e instancabile. Roberto Costa, musicista, compositore e arrangiatore, nonché storico collaboratore e amico di Lucio Dalla, ricostruisce, per la produzione del Balletto di Roma, un nuovo percorso di note e parole, tra le tracce indelebili di canzoni indimenticate e i frammenti di una voce sfuggita al tempo. Grazie alla collaborazione di Sony Music e per gentile concessione dei cugini di Lucio Dalla, ad impreziosire la costruzione musicale di Costa saranno gli estratti sonori ricavati da alcuni multitraccia originali delle canzoni di Lucio. La colonna sonora di FUTURA ballando con Lucio darà, a tratti, alla complessità degli arrangiamenti missati da Dalla una nuova suggestione, lasciando che la sola voce di Lucio o un unico pianoforte riempiano di emozioni i silenzi di un mondo di palcoscenici senza Lucio.Collaborazione e amicizia legano all’artista bolognese anche Giampiero Solari, regista, drammaturgo, autore teatrale e televisivo di grande esperienza e successo, il quale affida la sua idea dello spettacolo alle abili e profonde mani della coreografa e regista romana Milena Zullo. Insieme Solari e Zullo ci conducono lungo un viaggio tra ricordi antichi e nuove suggestioni, storici accordi e moderne influenze. Tra le parole delle canzoni di Lucio, su cui si basa la coreografia, si riscopre lo sguardo di un collezionista di immagini e vite. Alle suggestioni di uno sguardo irregolare sulla vita, la coreografia affida la rappresentazione di canzoni disordinate che appartengono a tutti. Tra frammenti di versi e personaggi di un circo pop, il racconto dei mille fragili eroi di piazza trova in FUTURA ballando con Lucio il proprio palcoscenico di immagini, movimenti, luci e costumi. È la danza a trasformare la rete sonora di note e parole per i versatili e plastici danzatori del Balletto di Roma in immagini e visioni antiche che riemergono tra scenari moderni e sensazioni nuove, in un dialogo attivo e costante tra corpi flessuosi e suoni vibranti. Cammina lungo il filo dell’emozione il lavoro di un’autrice che sceglie di immergersi nelle più umane profondità di onde musicali avvolgenti e che scopre, tra le orme dei ricordi sonori, la spinta originaria di sentimenti e corpi.La sensibilità immaginifica di Zullo accoglie i simboli e le microstorie di un mondo di amanti e periferie e lascia che parole e significati scorrano liberi tra le più spontanee gestualità del quotidiano e le più intime espressioni di emotività impreviste. Fugge, la coreografa, dall’impossibile e didascalica rappresentazione di un patrimonio collettivo di storie e sceneggiature e affida alla materia umana dei racconti di Lucio il compito di muovere le anime e i corpi dei suoi danzatori.Si muoveranno, tra le scenografie di Giuseppina Maurizi, persino gli oggetti di uno spazio cangiante, in mezzo alle lune, le scale e gli specchi di un’umanità che ride, piange, manifesta e sogna. Sarà la danza stessa l’espressione di un incanto tra musiche e parole generatrici di racconti. E in quell’incanto, danzeranno i protagonisti del Balletto di Roma, scoprendosi figli di quegli amanti che sognavano il domani oltre i muri del presente (Futura, 1980).Ballano, i danzatori del Balletto di Roma, tra la commozione e la tenerezza di uomini che amano “sotto un cielo di ferro e di gesso” (Balla balla ballerino, 1980), incontro a treni di felicità provvisorie (Felicità, 1988) e in equilibrio su scale di musica e vita (Tutta la vita, 1984). Restano al loro posto le stelle dei sogni, ad attrarre sguardi e speranze di umanità rumorose, a scongiurare la caduta di polvere d’universo su una terra privata del battito. Vincerà sempre il coyote mentitore sulla più bella delle stelle e sempre trionferà la fantasia di un grido terreno sul morente splendore di un adagio celeste (Il coyote, canzone con testo di Roberto Roversi, 1973).FUTURA, ballando con Lucio non è solo l’omaggio e il ricordo di un artista geniale. È, più di tutto, la fotografia di un mondo che appartiene a tutti, lo specchio di una società indaffarata e normale che guarda al cielo per fuggire e cerca carezze per restare.