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Giovedì 12 marzo alle 21.30 Ritorna finalmente al teatro Miela BOB LOG III.

Ritorna finalmente al teatro Miela. Dopo quasi 7 anni dalla scorsa pirotecnica esibizione. Si, proprio lui… Quel pazzo, maniaco, misogino, pervertito e buffone di BOB LOG III.

Eccolo… Sale su un palco un tizio vestito da uomo-proiettile e con un bizzarro casco da motociclista in testa con una cornetta telefonica incastonata nella visiera. La faccia non si vede, nessuno sa chi sia (ma si, noi si, lo sappiamo). Attaccata alla visiera del casco, c’è una cornetta telefonica con cui comunica al pubblico e canta. Si piazza al centro del palco seduto su uno sgabello con una chitarra acustica elettrificata appesa al collo e con i piedi comincia ad azionare i pedali di alcuni pezzi di batteria e varie altre bizzarre percussioni. E poi comincia a suonare la chitarra come un demone, quasi sempre con la tecnica blues dello slide o con un fingerpicking imbizzarrito. Mentre suona, comunica con il pubblico e canta attraverso la cornetta telefonica incastonata nel casco.

Stravaganza, si, ma allo stesso tempo grande musica. La sua è una combinazione incendiaria di blues marcio, boogie-rock suonato alla velocità della luce e garage-blues ossuto e martellante. La sua tuta aderente da pattinatore è un tutt’uno con la sua pelle, attaccata dal sudore di esibizioni forsennate. Bizzarria e talento sono un mix esplosivo che fa di lui una one-man band tra le più richieste del pianeta con una media di circa 150 esibizioni l’anno.

Narra la leggenda che abbia perso la mano sinistra quando era bambino, e adesso si ritrova al suo posto una zampa di scimmia che gli consente di suonare la sua amata vecchia Silvertone Archtop a velocità forsennate e dimostra di avere anche ottime capacità ritmiche (“Bump Pow!”), di saper utilizzare con folle originalità le pause blues e di mantenere desta l’attenzione anche quando il ritmo vorticoso delle note concede una pausa.

Folle, sporco e divertentissimo. Garage ‘n’ roll a base di alcol e sesso. Busker-blues dalle periferie dell’America. Perché poi scopri che in America Bob Log III è una specie di leggenda vivente: l’inventore del “Tit clapping” e del “Boob Scotch” (“Put your boob in my scotch/Come on get your tit in my drink”, da “Boob Scotch”, brano dell’album “Bomb Log” del 2003), elogiato da Tom Waits che l’ha definito “the loudest strangest stuff you’ve ever heard” e punto focale di un piccolo culto che vede protagonista l’etichetta Fat Possum e molti vecchi e giovani bluesman (T-Model Ford, Junior Kimbrough, R. L. Burnside).

Originario di Tucson, Arizona, è cresciuto ascoltando Chuck Berry, Bo Diddley e gli AC/DC. Entrato in possesso di una chitarra all’età di 11 anni, a 16 anni si innamora del Delta Blues, modellando il suo stile chitarristico su quello del chitarrista ‘Mississippi’ Fred McDowell. Inizia la sua carriera con i Mondo Guano, una band metal blues di quattro elementi. Al termine di questa esperienza, Log diventa metà del duo Delta blues Doo Rag con Thermos Malling. Un bel giorno Malling abbandona la band proprio nel mezzo di un tour. Rimasto solo sulla strada per Chicago, Log decide di continuare il tour come one-man band “Ho comprato un elmetto in un negozio d’armi a Lawrence e ho pensato: indosso quell’elmetto, prendo a calci il case della mia chitarra e vediamo cosa succede”. Più tardi acquista una cassa e un cembalo, corredati di un pedale customizzato. Questi nuovi strumenti, combinati con il suo stile di chitarra slide, la voce distorta dal microfono del telefono e un accompagnamento ritmico latineggiante, costituiranno la cornice compositiva delle canzoni di Log.

Opening acts: FRANCO TORO LONESOME PICKER  BEAT ON ROTTEN WOODS

organizzazione: Bonawentura  Prevendita c/o biglietteria del teatro tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00; www.vivaticket.it   Info:[email protected]

Luca Monna

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