Tessuti, colori, spezie, suoni come in suk: un viaggio tra le culture musicali dell’Italia del Sud, con l’esplorazione e la rivisitazione di antichi brani eseguiti con strumenti della tradizione (oud, tamburi a cornice, mandole, flauti) e moderni, ma anche il viaggio, fisico e spirituale, di un’anima in fuga da una terra affascinante e contraddittoria: direttamente dalla Sicilia, i Kaiorda presentano il loro Safàr, un viaggio nel Mediterraneo, con la partecipazione dell’attrice Elisa Taormina. Per trasportarci in un viaggio tra le culture musicali del Sud Italia, ricche di influenze levantine e medio-orientali. Un viaggio nel tempo, con l’esplorazione e la rivisitazione di antichi brani tradizionali della cultura siciliana, calabrese e salentina, accostati a brani tradizionali più recenti e a pezzi originali, ma anche il Safàr (viaggio in arabo) di un’anima in fuga da una terra affascinante e contraddittoria.
Nel dialetto dell’entroterra siciliano, luogo arcaico e matriarcale, diverso dalla costa caotica ed esuberante, il termine “Kaiorda” indica una donnaccia e nel peggiore (e più frequente) dei casi direttamente una bagascia o una prostituta, in ogni caso una figura femminile atipica e dalla forte personalità. Il nome è quindi a un tempo il manifesto della vocazione del gruppo verso un’espressione artistica che, muovendosi nel solco della tradizione popolare, la usa per creare un linguaggio vivace, emozionante ma non cupo, spensierato ma non superficiale, sensuale ma mai volgare, ma anche l’espressione dell’energia che si sprigiona dall’incontro tra il maschile e il femminile che sono egualmente rappresentati nell’organico.
Il sound del gruppo è inequivocabilmente acustico: le percussioni sono realizzate con tamburi a cornice e altri tamburi etnici (darbouka & cajon), le corde sono la chitarra acustica, barocca e battente, oltre alla famiglia degli oud, dei mandolini e delle mandole, i flauti (diritti e traversi) intervengono ora delicati, ora incisivi o chiacchieroni, e non manca l’espressività della fisarmonica; la ritmica trae ispirazione dalla tradizione delle danze dell’Italia meridionale (pizzica, tarantella, tammurriata). La voce femminile dal timbro caldo, sensuale e tagliente, conduce e svela col suono e con le parole, un mondo sfaccettato di forte presenza fisica, legato alla tradizione, ma per niente rassegnato, a volte sfacciato, ma talvolta anche profondamente doloroso.
Presenti dal 2005 sulla scena musicale di Palermo e finalisti nel 2006 alle selezioni nazionali per il concerto del I Maggio a Roma, i Kaiorda si sono esibiti in innumerevoli palchi, piazze, teatri e festival in Sicilia, con puntate nel Sud Italia e in Friuli. Per le loro scelte musicali, ricche di riferimenti sociali e alle difficoltà della loro terra, a Palermo sono stati tra i gruppi di riferimento di associazioni antimafia quali Addiopizzo, Libera, Circoli ARCI. Oltre a Safàr i Kaiorda hanno all’attivo anche “Fimmine”, un omaggio alla storia millenaria di Palermo e alle sue figure femminili. Safàr è anche il titolo di un loro CD che contiene i brani musicali che s’intrecciano al testo poetico recitato da Elisa Taormina nella rappresentazione al teatro Miela.
organizzazione: Bonawentura
Ingresso € 10,00, ridotto studenti universitari (muniti di tessera) e per adulti over 65 € 8,00. Prevendita c/o biglietteria tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00; www.vivaticket.it
Emanuela Fai – voce
Linda Mongelli – coreografie
Elisa Taormina – voce recitante in scena
Virginia Maiorana – fisarmonica
Bruna Perraro – flauto traverso & cori
Claudio Arena – flauti diritti
Paolo Carrara – chitarra barocca, bouzouki, oud
Giovanni Costantino – tammorre, tamburelli, darbouka, cajon
Massimo Provenzano – basso acustico
Raffaele Pullara – chitarra, violino
Luca MONARI