violoncellista Riccardo Pes sono stati invitatati a eseguire al Conservatorio di Milano, lunedì 6 maggio due brani: un rebus musicale di Leonardo e un brano originale composto da Biasin in omaggio a Buonoconto, il liutaio specializzato in strumenti storici che ha realizzato la fisarmonica di Leonardo, basandosi sui disegni originali del genio di Vinci, trovati in un manoscritto conservato a Madrid. “Ho composto questo brano – spiega Biasin, che della fisarmonica di Leonardo è anche produttore – dopo una visita alla casa di Leonardo e gli studi che ho portato avanti alla biblioteca leonardiana di Vinci. La melodia è nata ispirandomi alla casa di pietra dove Leonardo è nato, osservando la bellezza della natura che la circondava. Ho usato una scrittura che mettesse in risalto i respiri del suono delle canne, la modalità dell’utilizzo dei due mantici e la stesura della partitura con frasi puramente espressive che rendono bene le possibilità interpretative che questo strumento può raggiungere a seconda di quanta aria venga immessa nelle canne, ottenendo così una accordatura variabile dal suono flautato detto “voce umana”.”
. Ci rimangono però 18 rebus conservati nei fogli della Collezione Windsor, per i quali utilizzò la notazione musicale combinandola con sillabe, parole o frammenti di parole in modo da formare, sfruttando i nomi delle note, motti o piccole frasi. Tre di questi rebus musicali formano melodie che sono state riunite in un’elaborazione contrappuntistica per canto e liuto. Mentre la fisarmonica di Leonardo eseguirà la melodia ricavata dalle note del rebus, Riccardo Pes spazierà nell’improvvisazione. Si uniranno così il suono primordiale dell’organo portativo del 500, la melodia rinascimentale originale dell’epoca e il suono del violoncello contemporaneo, in un mix unico, di grande suggestione. La fisarmonica di Leonardo suonata da Biasin, sarà protagonista anche al taglio del nastro del Fim il 16 maggio e sarà poi esposta durante la manifestazione.
La nostra presenza al Fim con la fisarmonica di Leonardo ha un significato storico, ma anche simbolico- afferma Biasin – il nostro compito come musicisti e formatori è quello di trasmettere ai giovani che non dobbiamo mai fermarci di sognare, dobbiamo stimolarli nel vedere più in là, a essere curiosi e a sperimentare. Questo è quello che ci ha lasciato in eredità Leonardo unendo sperimentazione, logica e una nuova visione del pensiero.