Lunedì 2 maggio alle 20.45 – grazie alla collaborazione con Cinemazero e Artisti Associati di Gorizia e il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia – il pubblico del Teatro Comunale di Cormons potrà godere della rilettura sperimentale e originale del film attraverso le musiche originali di Bruno Cesselli, e immergersi nella frenesia di questa capitale europea vista con lo sguardo del cinema tedesco di quegli anni. Cesselli sarà sul palco al pianoforte, accanto a Francesco Bearzatti al sax e clarinetto, Romano Todesco al contrabbasso, Luca Grizzo per le percussioni e gli effetti sonori, Luca Colussi alla batteria, Luigi Vitale al vibrafono e Gaspare Pasini al sax, mentre la Filarmonica Città di Pordenone sarà diretta da Didier Ortolan.
Suddivisa in cinque atti, questa sinfonia visiva descrive la vita nella città di Berlino nell’arco di una giornata, con il montaggio teorizzato da Dziga Vertov. Non ci sono né didascalie né trama, ma il ritmo avvincente delle immagini trascina con sé lo spettatore nella vita della metropoli, facendo di questo film uno dei classici dell’avanguardia del cinema astratto. È il 1927 quando, per la prima volta in un film, si affida la parte di protagonista a una città. Nessun attore, nessuna teatralità, nessuna star per quest’opera prodotta dalla Fox Europa: Berlino, la città dalle mille aspirazioni, è insieme centro, argomento e splendida attrice di quest’opera sinfonica.
Questa giovane Berlino, carica di infinite possibilità rappresentative, risulta di indubbio fascino anche per lo spettatore di oggi. Senza studi, senza scenografie, nelle situazioni più disparate, il regista-operatore è sempre in agguato, con la sua piccola cinepresa da detective. Si addentra nella vita della metropoli, registra senza essere visto, perché nessuno dei soggetti deve sapere e quindi apprestarsi consapevolmente a recitare. Dal caos di queste tessere, dalla continua guerra tra artista e creatura da dominare, Ruttmann ha saputo far nascere un mosaico basato su migliaia di energie in pieno movimento, effettivamente presenti nell’organismo di questa città-madre. È con questa materia che si confrontano i musicisti sul palco, con l’obiettivo di creare una perfetta sinergia con questo classico del cinema tedesco che, come ci ha abituato la Zerorchestra, trova nuova linfa grazie all’accompagnamento di stampo jazzistico dell’ensemble.
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