L’accostamento insolito di due strumenti fascinosi, porta alla riscoperta o alla reinvenzione di un repertorio importante dedicato alla ricerca spirituale: le suggestioni del bayan russo, intessute alle sonorità del violoncello, siglano la prova ‘d’autore’ di due grandi concertisti, Carlo Teodoro e Germano Scurti, protagonisti del secondo concerto in
cartellone per il 23° Festival internazionale di Musica Sacra a Pordenone e Sesto al Reghena promosso dal Centro Cultura Pordenone con il PEC, diretto da Franco Calabretto ed Eddi De Nadai, coordinato da Maria Francesca Vassallo e dedicato quest’anno a “L’antico nel nuovo“. Domenica 16 novembre, alle 20.45, appuntamento nel Duomo Concattedrale San Marco di Pordenone dove, su musiche di Johann S. Bach, Sofija Gubajdulina ed Arvo Pärt, due virtuosi del loro strumento come Carlo Teodoro e Germano Scurti, veri specialisti della musica d’oggi, indagheranno l’antico, il corale luterano rivisto da Bach, guardando alla contemporaneità di compositori tra i più originali del nostro tempo, entrambi caratterizzati da una forte, a volte straziante, tensione spirituale nella loro musica e nella loro ricerca interiore. Il concerto riprenderà “Il nuovo, l’antico” riecheggiando ora la mistica perfezione matematica della scrittura bachiana, ora la straziante disperazione di due tra le molte artiste che furono dissidenti nell’ex URSS -Sofija Gubajdulina e Alissa Firsova- in brani che si ispirano al simbolo della Croce, ora la mistica essenzialità della scrittura di Arvo Pärt, antesignano di uno stile compositivo contemporaneo che guarda all’antico. Ingresso libero, informazioni presso CICP – Centro Iniziative Culturali Pordenone Tel. 0434 553205 | [email protected] | www.centroculturapordenone.it