La Giornata Europea della Musica Antica è la celebrazione di più di un millennio di musica, attraverso concerti, eventi e avvenimenti che si svolgono contemporaneamente in tutta Europa. Con il supporto di molti enti e istituzioni Wunderkammer Trieste partecipa alle celebrazioni con un calendario che si sviluppa su più giornate e comprende concerti, conferenze e proiezioni, a Palazzo Gopcevich, al Teatro Miela, a Palazzo Economo e al Conservatorio Tartini. Promosso dalla Rete Europea della Musica Antica (REMA) nel primo giorno di primavera e compleanno di Johann Sebastian Bach, il 21 marzo è un punto focale per la promozione del patrimonio musicale storico in Europa.
Al via dunque i festeggiamenti venerdì 16 marzo alle 17 nella Sala Bazlen del Palazzo Gopcevich di Trieste con una conferenza-esibizione sulla danza antica dal titolo “Il segno in movimento”. Ne parleranno il maestro di danza antica Bepi Santuzzo e la danzatrice Flandi Virello; l’incontro ad ingresso libero è organizzato dal Comune di Trieste (Servizio Musei e Biblioteche).
La sera del 16 marzo alle 20.30 al Teatro Miela Evangelina Mascardi alla chitarra barocca e Lincoln Almada con l’arpa gesuita suoneranno la “Musica al tempo dei conquistadores”. Il programma, intitolato “Barocco Criollo” riunisce l’arpa diatonica del secolo XVI con la chitarra barocca di fine secolo XVII, che, pur non essendo collegati all’origine, si incontrarono nell’ambiente culturale eterogeneo del Sudamerica di metà Settecento. Nobiltà e commercianti europei, schiavi africani e indios, l’incrocio si riflette anche nella musica: nei manoscritti dell’epoca troviamo brani di corte nella forma classica della suite insieme ai “Zarambeques” (ritmo africano) o alle “Jàcaras” (danza spagnola). Il ricco spettro di forme musicali presenti nel programma viene ulteriormente arricchito dall’improvvisazione sui motivi di tradizione guaranì, dove reminiscenze melodiche e armoniche della Spagna dei Conquistadores si intrecciano al ritmo e al colore della musica locale. L’evento è realizzato in collaborazione con l’Ente regionale teatrale.
Le celebrazioni proseguono con gli incontri del ciclo “Le culture della musica nell’Europa Moderna (XVII-XIX)”, organizzato dalla prof. Cinzia Ferrini del Dipartimento Studi Umanistici dell’Università di Trieste. Gli incontri, tutti a ingresso libero e ospitati presso il Salone Piemontese di palazzo Economo, sede della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia (P.zza della Libertà, 7), sono affidati alla musicologa statunitense Carolyn Gianturco, e al prof Wolfgang Pross. Alle conferenze dei due emeriti studiosi, entrambi membri dell’Academia Europaea, si affianca la proiezione del film “La rete di Santini”.
Lunedì 19 marzo alle 15 a Palazzo Economo, la prima conferenza “Mozart tra Arcadia e Utopia, arcadie perdute e utopie politiche: le ultime opere di Mozart” sarà tenuta da Wolfgang D. Pross, professore emerito dell’Università di Berna. Per ricostruire il contesto delle ultime Opere di Mozart nei primi anni della Rivoluzione francese, verrano indagati il conflitto tra passioni e ragione nell’esperimento di Così fan tutte, la rappresentazione del “buon governo” nella Clemenza di Tito, e l’utopia di una società ideale nel Flauto Magico; nella triade Ragione, Natura, Verità scolpita sulle porte del tempio degli “Illuminati” si mescolano suggestioni coloniali, colorate ed esotiche, del paradiso perduto della repubblica del Paraguay, tanto celebrata dall’Illuminismo europeo.
Martedì 20 marzo alle 15 sempre nella Sala Piemontese di Palazzo Economo si parlerà con il Prof. Carolyn Gianturco, dell’Università di Pisa, di Stradella in “Sulle tracce di Stradella. False verità e depistaggi: sulle tracce di stradella attraverso i secoli”. Le leggende sul compositore Alessandro Stradella cominciarono a fiorire dopo il suo impunito assassinio nel febbraio del 1682. La verità su questo episodio, sulla sua vita e la sua stessa musica, caddero presto in oblio e per tre secoli circolarono su di lui molte fake news, alimentate da falsi documenti, riproposte anche di recente. Carolyn Gianturco ci offre i risultati sorprendenti di anni di ricerche condotte in tutta Europa e negli Stati Uniti, svelando una verità abbastanza intrigante che non aveva bisogno di depistaggio.
Seguirà alle 17 la proiezione del docufilm “La rete di Santini” di Georg Brintrup (WDR, 2013, 85’). Il film racconta la vita e l’opera dell’abate romano Fortunato Santini (1777-1861) che riesce in soli cinquanta anni a mettere insieme la biblioteca musicale privata più completa al mondo.
Ultimo appuntamento del ciclo mercoledì 21 marzo alle 15 con il Prof. Em. Wolfgang D. Pross che introdurrà “Monteverdi a Venezia: uomini e dei nell’età della controriforma”. Un confronto tra le ultime due Opere di Monteverdi, Il ritorno di Ulisse e L’incoronazione di Poppea, mostra un sorprendente intreccio di mitologia, teologia e politica nel rapporto tra uomini e Dèi. Tale rapporto controverso verrà chiarito esplorando le riprese di temi centrali della produzione letteraria del primo Seicento a Venezia, in segno di resistenza alla Controriforma romana.
Concluderà questa 6^ edizione della Giornata Europea della Musica Antica il concerto ad ingresso libero (su prenotazione, dal 20 marzo telefonando O4O 6724911) con Claudia Caffagni e Paola Erdas “Giovanna d’Arco e l’albero della vita” che si terrà al Conservatorio Tartini di via Ghega alle 20.30. La serata, inserita nel caledndario dei “Concerti del Conservatorio 2018” e condotta da Nicola Pedone, sarà registrata in collaborazione con la sede RAI FVG e andrà in onda su RAI Radio3 Suite per la trasmissione “la stanza della musica” in data ancora da destinarsi.
Lo spettacolo inscena attraverso la musica e la realizzazione in cartone di un albero in 3D alto tre metri, su cui verranno proiettati filmati e luci, la storia di Giovanna d’Arco.
Nel bosco di Domremy, la piccola cittadina in cui nacque Jehanne d’Arc c’era una fontana, e vicino alla fontana un albero speciale, chiamato Albero di Maggio o Albero della Vita. Da tempi immemorabili le giovani donne del villaggio andavano in questo luogo di pace per chiedere alla Vergine Maria la grazia di essere felici, con un fidanzato o con la venuta di un bambino. Ed è qui, in un luogo di culto, frequentato per la sua energia benefica, che la giovanissima Jehanne sente per la prima volta le voci che la spingeranno alla folle e incredibile avventura di spiritualità e di guerra per il Delfino di Francia contro gli Inglesi e i Borgognoni. È intorno a questo albero che lo spettacolo si anima: un albero che fa da schermo per una proiezione di spezzoni del film La Passion de Jeanne d’Arc di Carl Theodor Dreyer (1928). Sulle sue fronde scorrono in immagini le ansie e le speranze che animano la prodigiosa pulzella, esaltate dalle musiche quanto le musiche sono esaltate dalle immagini. Modernità e Musica Antica uniti per dare nuova vita a Jehanne d’Arc. Musiche di Binchois, Dufay, Anonimi francesi dal Codex Reina.
Gli eventi sono realizzati con il patrocinio del Centro per l’UNESCO di Trieste e dell’Academia Europaea, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia, il Comune di Trieste, Ente Regionale Teatrale, Università di Trieste, Conservatorio di Trieste, Container120, Teatro Miela, La Via dell’Anima, Lichtspiel Entertainment e Musicaimmagine.
a.f.