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TRIESTE TEATRO MIELA: MIELANEXT_reloaded / dicembre 2014 DREAM’N’DRAMA elettronicacustica con sentimento

Dream, drama, tra elettronica e sentimento

Ricomincia a dicembre con due date, due doppi concerti con la nuova musica, le nuove produzioni, le nuove idee

Martedì  2 dicembre 2014 ore 21.30 Teatro Miela    SON LUX+ White Hinterland

Un doppio concerto. Una serata di lirismo e musica suonata e sofferta sul palco. Una nuova scena che arriva a Trieste con due nuovi artisti americani che ben rappresentano l’idea di tornare ad una musica dove al centro innanzitutto esiste l’uomo e la sua espressività ed intorno tutto quello che si può percorrere e sperimentare con al servizio la nuova tecnologia digitale. Son Lux eWhite Hinterland fanno parte di questa scena, sono in primo luogo “autori” che scrivono i propri testi, che scrivono la propria musica senza ammiccamenti, senza mediazioni. Sono in secondo luogo figli del nostro tempo e quindi creano utilizzando i mezzi odierni a loro disposizione e che ne esaltano il talento e l’originalità. Un’ elettronica quindi al servizio della musica suonata e sofferta, niente di più lontano dalle fredde e sintetiche esibizioni di giovani nerd dietro ad un computer portatile.

Ad aprire la serata: White Hinterland
Nelle ballate acerbe, ma succose, del primo progetto denominato Wind-Up Canary e in quelle inedite a nome Vessel, la “cantautrice” e pianista americana Casey Dienel aveva già messo in mostra le sue credenziali dal ricco patrimonio lirico. Scelto lo pseudonimo di White Hinterland, l’artista ha affinato le sue strategie aggregando piano, soul ed elettronica con solide strutture ritmiche e melodiche, che evocano sia il candore soul di Carole King che la forza magnetica di Fiona Apple e Tori Amos. I toni insidiosi e perniciosi della sua splendida voce restano il marchio di fabbrica più evidente della sua musica, ma il sound si è fatto più robusto e complesso: fiati e breakbeat ormai infettano il lirismo dell’autrice e il canto si è leggermente modificato verso toni più grezzi e grevi, concentrando energia e dolcezza in una tecnica vocale che distorce dizione e pronuncia per asservire le parole a uno stile che mette insieme jazz, soul e samplers elettronici.
Avventuroso e mai prevedibile, il suo ultimo album “Baby” offre enigmatiche e oscure ballad dai frangenti psichedelici e quasi orgiastici (la splendida “Sickle No Sword”), e noise-funk dalle irresistibili geometrie ritmiche e taglienti scorribande vocali (“Metronome”), ma soprattutto non cede mai alla noia, anche nelle pagine più rilassanti e melodiche (“David”).
Pur maneggiando diversi elementi, Casey Dienel regge sempre le fila delle sue creazioni con intensità e atmosfera: gli spazi aperti e sospesi dell’iniziale ballata per piano e voce “Wait Until Dark” e le meno affabili atmosfere intimistiche della conclusiva “Live With You” sono le due pagine entro le quali si muovono alcune delle migliori canzoni mai scritte dall’autrice.
Sample e torture elettroniche agitano le acque di “No Devotion”, mentre il pop si nasconde dietro la festa di ritmi inusuali, fiati epici e di armonie circolari della superba “Ring The Bell”.
Il leggero tocco hip-hop nel dream-soul-pop di “Dry Mind”, le evoluzioni alla Björk di “White Noise” e il soul spettrale di “Baby” completano infine il più ricco e completo progetto a nome White Hinterland. Un album corrosivo e mai remissivo, che segna un altro passo avanti per Casey Dienel, avventuroso e ricco di promesse, per un futuro che appare ancor più luminoso.

organizzazione: Bonawentura

 

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