Jazz in Progress chiude la stagione 2017/18 con una tripla performance, attesa venerdì 6 aprile alle 21 al Carso in Corso di Monfalcone, per l’organizzazione di Associazione Nuovo Corso. Ad esibirsi per primi sono Giorgio Pacorig al pianoforte e Giovanni Maier al contrabbasso (Incipit Duo): i due musicisti – nomi determinanti nella scena dell’improvvisazione musicale europea – sono “di casa” nella rassegna e nella stessa città di Monfalcone. Dopo decenni di amicizia e collaborazione, regalano una performance appassionata e sincera alla loro terra e all’associazione che li ospita (entrambi, ricordiamo, hanno un curriculum planetario e hanno condotto per due anni ciascuno la direzione artistica della rassegna Jazz in Progress).
A seguire un duo che ha origine poco oltre il vicino confine sloveno: lo storico batterista e percussionista Zlatko Kaučič, un protagonista assoluto della musica contemporanea europea da diverse decadi, suona insieme al sassofonista – che vive e lavora a Ljubljana – Cene Resnik, anch’egli funambolico improvvisatore e cercatore di suoni (ma senza sintesi … “cerco dallo strumento – dice – tutto quello che esso può produrre, senza alcun artificio tecnologico e senza preparazioni esterne”).
Chiude la serata una vera festa: una jam session di improvvisazione dei quattro artisti (è ancora una sorpresa l’arrivo di eventuali altri ospiti!) viene dedicata ai quarant’anni di carriera di Kaučič, che appena diciassettenne debuttava a Udine, per non fermarsi mai più ed espandere la sua fama e il suo contributo musicale e culturale in tutta Europa ed oltre, divenendo una tra le personalità più autorevoli dell’universo del jazz e della musica improvvisata internazionale.
Nato a Postojna nel 1953, Kaučič giovanissimo inizia a Udine la sua attività concertistica e nel 1975 si trasferisce in Svizzera, dove rimarrà per due anni, e dove, tra gli altri, collaborerà con Irene Schweitzer, Radu Malfatti, Peter Frei, Allen Blairman e Duško Goykovich. In seguito si sposta in Spagna, a Barcellona, dove vivrà per sei anni. Nel paese iberico Kaučič suona sia in vari jazz festival che nei club; in questi anni collabora con musicisti come Tete Montoliu, Kenny Wheeler, Paul Stocker, Steve Lacy, Mike Osborne, John Lewis.
Nel 1984 si trasferisce nuovamente, questa volta ad Amsterdam. Nella città olandese suona sia con i più importanti jazzisti legati alla scena dell’avanguardia europea come Misha Mengelberg, Sean Bergin, Michael Moore, ma anche con Paul Bley, Essiet Okun Essiet, Paolo Fresu, John Pattitucci.
Nel 1992 ritorna in Slovenia, dove comincia a collaborare a vari progetti con nomi di primo piano del jazz mondiale, da Paul Bley a Steve Lacy, da Chico Freeman ad Enrico Rava, da Gianluigi Trovesi a Kenny Wheeler, da David Binney a Marc Ribot, da Albert Mangelsdorff ad Alexander Balenescu, da Javier Girotto a Paul McCandless, da Trevor Watts a Peter Brotzmann, da George Cables ad Antonio Marangolo, da Gianni Basso a Jean-Luc Cappozzo. Nel corso della sua carriera il batterista sloveno ha inciso oltre trenta dischi, nei quali appaiono tra gli altri Paul Bley, Peter Brotzmann, Louis Sclavis, Trevor Watts, Steve Lacy, Albert Mangelsdorff, Alexander Balenescu, Paul McCandless.
Andrea Forliano