Un attesa senza precedenti circonda quest’anno il grandioso CONCERTO INAUGURALE del “VENETO FESTIVAL 2016” (46° Festival Internazionale Giuseppe Tartini) che, dedicato alla memoria di Angelo Ferro e realizzato in collaborazione con il COMUNE DI PADOVA e con la FONDAZIONE ANTONVENETA, si annuncia per
GIOVEDI 26 MAGGIO 2016 alle ore 20,45
a PADOVA nella CHIESA DEGLI EREMITANI
sede tradizionale dei più spettacolari appuntamenti del “Veneto Festival”. Al centro della serata il massimo capolavoro sacro di Wolfgang Amadeus Mozart e suo autentico testamento spirituale: il REQUIEM in re minore K 626, la cui esecuzione si pregerà della partecipazione di un cast di solisti straordinari che la Direzione Artistica del “Veneto Festival” ha appositamente invitato per la memorabile serata. Accanto infatti a “I SOLISTI VENETI” e per la direzione del Maestro Claudio SCIMONE, interpreteranno le commoventi pagine del Requiem mozartiano il soprano Ivanna SPERANZA, il mezzosoprano Leyla MARTINUCCI, il tenore Aldo CAPUTO e il basso Giovanni FURLANETTO, artisti d´eccezione, volutamente tutti italiani, che confermano come l’antica scuola vocale italiana sia ancora qualitativamente insuperata. Ma la rosa di celebrità invitate a rendere unica e impareggiabile la serata del prossimo 26 maggio non si esaurisce qui: appositamente per l’occasione giungerà da Vienna il CORO “WIENER SINGAKADEMIE”, diretto da Heinz FERLESCH. La ormai storica formazione corale viennese è infatti considerata dalla critica internazionale la massima espressione di perfezione interpretativa del repertorio classico. Se il Requiem di Mozart è il cuore del programma del Concerto Inaugurale del “Veneto Festival” 2016 non sarà il capolavoro mozartiano ad esaurire il programma della serata. Il concerto verrà infatti aperto dalla prima esecuzione a Padova del Magnificat per soli coro e orchestra di Tomaso Albinoni. Nella produzione di Albinoni le composizioni sacre non sono numerose, ma sono tutte di straordinaria qualità artistica. Purtroppo una parte non esattamente quantificabile di esse andò perduta durante la seconda guerra mondiale – peraltro come la quasi totalità delle sue più di cinquanta opere teatrali – ed il poco sopravvissuto si rivela di una tale bellezza da far amaramente rimpiangere quando invece perduto. Questo splendido Magnificat per fortuna è giunto fino ad oggi in una copia manoscritta conservata alla Staatsbibliothek di Berlino e – seppur pubblicato già nel 1965 – fino ad oggi è stato raramente, troppo raramente eseguito. Da qui lo straordinario interesse della prima esecuzione in Padova di questo capolavoro vivace e solenne nello stesso tempo, mirabile ed eloquente testimonianza dell’assoluta e sovrana conoscenza dei colori e delle possibilità tecniche ed espressive della voce umana di Albinoni, compositore veneto ancora oggi non sufficientemente esplorato e conosciuto ma invece assai familiare a “I Solisti Veneti” ed a Claudio Scimone che ne hanno registrato in disco l’opera integrale edita in vita (fra cui il celebre intermezzo Pimpinone e la mirabile Serenata Il nascimento dell’Aurora) e che lo hanno voluto protagonista della più grande manifestazione musicale programmata per il loro cinquantesimo anniversario: l’indimenticabile concerto che nel 2009 presentò a Padova, nell’antica Sala del Palazzo della Ragione, l’albinoniano Il Concilio dei Pianeti in una davvero magica veste scenica.