12 sezioni, 29 eventi internazionali (19 prime in Italia tra prosa e danza), 44 prime di spettacoli italiani
La dodicesima edizione del Napoli Teatro Festival Italia, la terza diretta da Ruggero Cappuccio, realizzata con il sostegno della Regione Campania, presieduta da Vincenzo De Luca, e organizzata dalla Fondazione Campania dei Festival, guidata da Alessandro Barbano, presenta, dall’8 giugno al 14 luglio, una ricca programmazione che si declina tra teatro, danza, letteratura, cinema, video/performance, musica, mostre e laboratori. Oltre 150 eventi, per 37 giorni di programmazione, distribuiti in 40 luoghi tra Napoli e altre città della Campania (Salerno, Benevento, Caserta, Carditello, Baia, Amalfi, Pietrelcina e Mercogliano), dove andranno in scena creazioni mai presentate in Italia — prime nazionali e internazionali —, e coproduzioni che confermano l’attività produttiva del Festival.
Il Napoli Teatro Festival Italia si pone come organismo di crescita culturale e sociale, in tal senso favorirà la partecipazione del pubblico, continuando a proporre un’oculata politica di prezzi, con biglietti popolari (da 8 a 5 euro) e agevolazioni assolute per le fasce sociali più deboli.
L’edizione 2019 presenta 29 eventi internazionali, di cui 19 prime in Italia tra prosa e danza, e 44 prime di spettacoli italiani. Il NTFI amplia anche la sua struttura e diventano 12 le sezioni del festival. Alle 11 già consolidate del progetto artistico di Ruggero Cappuccio (Italiana, Internazionale, Osservatorio, Danza, SportOpera, Musica, Letteratura, Cinema, Mostre, Laboratori, Progetti Speciali) si aggiunge la nuova sezione dedicata al Teatro Ragazzi, che quest’anno propone Puglia Showcase Kids, una vetrina di spettacoli e momenti di approfondimento rivolta alla migliore produzione per ragazzi, promossa dalla Regione Puglia, ideata e realizzata dal Teatro Pubblico Pugliese.
Il direttore Ruggero Cappuccio conferma grande attenzione alla natura multidisciplinare del festival e alle scritture contemporanee — non solo alla drammaturgia ma a tutte le scritture di scena e alle arti in generale —, in una visione trasversale e interdisciplinare. Nell’edizione 2019 del festival, a Napoli si incroceranno lingue e sonorità diverse, linguaggi innovativi e tradizione della scena, antico e contemporaneo, che caratterizzano una programmazione tesa a favorire una ricongiunzione organica tra le arti. Il NTFI 2019 promuove inoltre la creazione e la circuitazione internazionale di rappresentazioni di prosa e danza contemporanea, mette in scena spettacoli e concerti in sedi non convenzionali, valorizzando il patrimonio culturale della città di Napoli e della regione Campania, dà spazio a realtà teatrali emergenti, propone mostre e attività espositive, offre possibilità di confronto e formazione ai giovaniattraverso laboratori gratuiti, presenta uno spazio per il cinema e per la letteratura, investe in progetti speciali legati alla drammaturgia, alla letteratura dello sport, alla ricerca e alla divulgazione scientifica.
Particolarmente significativi, in questa dodicesima edizione, sono i temi della multiculturalità, della pluridentità e dell’apertura ai flussi culturali del mondo contemporaneo. La rete creata con altri Festival internazionali (Les Bancs Publics – festival Les Rencontres à l’échelle; Shubbak festival of London; Weimar art festival; Palais des Beaux Arts Bozar; Dancing on the Edge festival; Festival di Ravenna e Festival di Spoleto), gli Istituti di cultura (Institut Français; Goethe-Institut; Istituto Cervantes e il British Council), e le fondazioni culturali (Fondazione Nuovi Mecenati – Fondazione franco-italiana di sostegno alla creazione contemporanea), fonda un nuovo progetto di cooperazione culturale, che coinvolge artisti rifugiati in Italia e in Europa, in collaborazione con le Università del territorio (Università degli Studi di Napoli Federico II, Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli) e altre istituzioni europee, al fine di dare sostegno e palcoscenico alla creazione artistica post-migratoria e ad un nuovo concetto di Europa basato sull’inclusione e sul dialogo. Un progetto che possa sostenere non soltanto le diversità di provenienza, ma anche differenti visioni artistiche, confermando l’apertura alle creazioni che raccontano la migrazione e il ruolo degli artisti in esilio in Europa, in un’ottica che favorisca il welfare culturale e la cooperazione. In prima nazionale e in prima assoluta, grandi artisti europei o rifugiati in Europa presenteranno a Napoli le loro nuove creazioni.
Il Napoli Teatro Festival e la Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, il prossimo autunno, presenteranno, il prossimo autunno al Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, il Progetto Pina Bausch, che celebra la grande coreografa e ballerina tedesca. I lavori prevedono un’ouverturegià nel corso del Festival, a giugno, con Moving with Pina, una conferenza danzata sulla poetica, la tecnica, la creatività di Pina Bausch di Cristiana Morganti, storica interprete del Tanztheater di Wuppertal, e il laboratorio La spontaneità del movimento, a cura di Kenji Takagi, anch’egli membro del Tanztheater Wuppertal Pina Bausch, dove lavora tutt’oggi.
L’edizione 2019 rende omaggio al grande regista lituano Eimuntas Nekrošius, recentemente scomparso, da sempre legato a Napoli e al Festival, con la mostraIl Meno Fortas di Eimuntas Nekrošius, a cura di Marius Nekrošius e Nadežda Gultiajeva, che espone fotografie, bozzetti, appunti e gli oggetti di scena degli spettacoli del grande maestro nati nel teatro da lui fondato; e ancora con lo spettacolo Zinc, allestimento del regista lituano ispirato ai romanzi del premio Nobel per la letteratura Svetlana Aleksievič.
Per il terzo anno consecutivo, Palazzo Reale di Napoli sarà la sede principale del Festival, confermando l’obiettivo di valorizzazione dei beni architettonici e paesaggistici della Campania, oltre a rappresentare un luogo di assoluta centralità in città. Oltre alla biglietteria e all’Infopoint, ospiterà proiezioni, incontri, spettacoli, mostre e concerti. Il suo Giardino Romantico accoglierà il Dopofestival, curato da Massimiliano Sacchi, e vi sarà allestito il bookshop e un’area ristoro.
Numerosi sono i teatri della città coinvolti nella manifestazione (Teatro San Ferdinando, Teatro Trianon-Viviani, Teatro Nuovo, Politeama, Teatro Sannazaro, Galleria Toledo, Teatro Diana, Teatro Bellini, Teatro Mercadante, Sala Assoli, Nest, Teatro Elicantropo). Anche molti spazi di grande pregio storico-artistico saranno sede degli eventi del festival, come il Museo Madre, Palazzo Fondi, Ansa del Teatro San Carlo, la Chiesa Donnaregina Vecchia, la Chiesa di Santa Maria della Colonna, Palazzo Venezia, Palazzo de’ Liguoro, Palazzo della Commedia Futura, Made in Cloister, Auditorium 900, la Farmacia degli Incurabili, a Napoli, ai quali si aggiungono i luoghi della città da valorizzare, come i Campetti di calcio della Sanità, piazzetta Trinchese, il Carcere di Poggioreale. Altri siti prestigiosi saranno la sede degli eventi ospitati in Regione, come l’Anfitetro di Pompei, il Duomo di Salerno, l’Abbazia di Mercogliano, il Duomo di Amalfi, la Reggia di Caserta, il Teatro Naturale di Pietrelcina, Palazzo Fruscione di Salerno, Teatro Civico 14 e la Reggia di Carditello.
Anche quest’anno, prosegue la collaborazione con il maestro Mimmo Paladino, che ha creato la nuova immagine del Festival, in linea con l’identità della programmazione 2019, per il catalogo e i materiali promozionali, che diventano così oggetti d’arte.
INTERNAZIONALE
La sezione dedicata al teatro internazionale accoglie debutti e grandi nomi. L’artista canadese Robert Lepage porta in Italia, in prima nazionale, Kanata – Épisode I – La controverse con gli attori del Théâtre du Soleil di Ariane Mnouchkine, che per la prima volta, in cinquantaquattro anni di storia, affida la sua compagnia a un regista esterno. Torna al NTFI anche Martin Zimmermann, con lo spettacolo Eins Zwei Drei, un confronto tra tre personaggi su temi forti come l’autorità, la sottomissione e la libertà, sia dell’infanzia che della follia, che “sprigiona tutta la poesia, la violenza e la complessità delle relazioni umane”.
Dal Libano, il Festival ospita il teatro indipendente di Issam Bou Khaled, che porta in scena a Napoli lo spettacolo Carnivorus, dopo una fortunata tournée europea. In prima assoluta, arriva in Italia, anche Sous un ciel bas di Wael Ali, scrittore e regista siriano classe 1979, che presenta al NTFI uno spettacolo di teatro documentario, in cui emergono due percorsi, due registri, l’intimo e il politico, che mettono in dialogo una moltitudine di sguardi e temporalità convergenti verso uno stesso oggetto: un territorio sempre in fuga, visto attraverso lo sguardo di un uomo diviso tra perdita del passato e vita presente. Dedicato ancora alle nuove visioni della scena artistica post-migratoria, è Chroniques d’une ville qu’on croit connaître di Wael Kadour, drammaturgo e regista siriano oggi rifugiato in Francia, che racconta la storia vera di una donna suicidatasi a Damasco nel 2011, mettendo in luce la violenza intrinseca a un sistema politico, economico, religioso, instaurato e perpetuato da decenni. Ancora dalla Francia, arriva a Napoli, dopo la rivelazione al Festival di Avignone 2015, Finir en beauté di Mohamed El Khatib, artista francese di origini marocchine ideatore del collettivo Zarlib, luogo di incontro e ricerca di performer, danzatori, cineasti, musicisti di formazione e orizzonti diversi. Mentre dalla Germania, con il suo Theater an der Ruhr, ritorna anche quest’anno al NTFIRoberto Ciulli, per presentare il suo nuovo spettacolo Clown in sturm, che prosegue con la consueta ironia l’indagine sui problemi della vecchiaia attraverso lo sguardo di un clown.
Dalla Spagna arriva la proposta del Teatro de los Sentidos, compagnia fondata dal poeta del teatro contemporaneo Enrique Vargas, che presenta Reneixer(Rinascere), un lavoro che conduce il pubblico a vivere e partecipare a un’esperienza tattile, gustativa, uditiva, sensoriale, intorno al mondo simbolico del vino. Per la prima volta a Napoli, l’eclettica artista francese Phia Ménard, fondatrice della compagnia Non Nova, presenta la sua nuova performance Contes Immoraux, Parte 1: Maison mère, commissionata da Documenta 14 di Kassel, che ispirandosi alla casa di Atena, il Partenone, che proteggeva il tesoro della città, immagina una casa di protezione per l’Europa e costruisce un “Villaggio Marshall” a dimensioni reali, in cartone. In prima nazionale anche lo spettacoloLes Italiens di Massimo Furlan, dopo il debutto a Losanna a gennaio scorso, arriva a Napoli, per raccontare i mille volti della migrazione italiana in Svizzera attraverso aneddoti di vita vera che i protagonisti snocciolano uno dopo l’altro dal palcoscenico.
DANZA
Per la SEZIONE DANZA, dalla scena contemporanea britannica, il Festival presenta Andante di Igor Urzelai e Moreno Solinas, Slap and Tickle di Liz Aggiss e M/Y della coreografa scozzese Julie Cunningham. Dalla Cina, il giovane artista Tao Ye porta al NTFI le due coreografie Variazioni 6 e 9, quest’ultima è il compimento del suo percorso di ricerca sul movimento. La coreografa brasiliana Alice Rippol porta in scena Cria (Razza), ispirato al Passinho, uno stile di danza urbana di Rio de Janeiro. La performance esplora la sfera della sensualità attraverso l’intreccio del funk con la danza contemporanea. Dopo il successo al Festival 2018, torna a Napoli Ali Charour con il nuovo lavoro Night (Layl), una performance che indaga la trasformazione che ha subìto il concetto di amore nel mondo islamico, nel passaggio dall’età preislamica di Jahiliyyah alla società contemporanea. Sarà nuovamente al Festival, anche Un Poyo Rojo dei coreografi Luciano Rosso e Nicolás Poggi, spettacolo esplosivo che unisce brillantemente teatro, danza, acrobatica, sport e che ha registrato il tutto esaurito sia in Argentina che in Europa, così come a Napoli nel corso dell’edizione 2018 del festival. Ancora attraverso il linguaggio artistico della danza, si darà voce al dramma siriano in Et si demain del coreografo e ballerino Nidal Abdo dell’Atelier des artistes en exil. Dalla Francia, arriva lo spettacolo Hadra di Alexandre Roccoli, che fa dialogare la danza contemporanea, l’hip hop, la musica house, con forme e rituali tradizionali e ancestrali. Cristiana Morganti, storica interprete del Tanztheater di Wuppertal, presenta Moving with Pina, un lavoro in cui propone un viaggio nell’universo di Pina Bausch. Infine, con Leonardo festa del Paradiso, per la regia di Emiliano Pellisari, con la direzione musicale di Walter Testolin e la coreografia di Mariana Porceddu, prodotto dalla Fondazione Pietà dei Turchini, sarà celebrato il genio di Leonardo Da Vinci, nel 500mo anniversario della sua morte. Mentre lo spettacolo Tiresias… del greco Michalis Theophanous è un progetto allegorico che indaga la figura marginale del mitologico indovino cieco, un lavoro che si muove sul confine tra danza e performing art.
ITALIANA
La lunga edizione 2019 accoglierà 25 prime nazionali nella sezione italiana. Tra i tanti titoli che si avvicenderanno sui palcoscenici del NTFI, Arturo Cirilloporta in scena il capolavoro di Jane Austen Orgoglio e pregiudizio; Roberto Latini che nello spettacolo In exitu dà vita alle parole dell’omonimo romanzo di Giovanni Testori. Debutta anche Enzo Moscato con il suo nuovo lavoro Ronda degli Ammoniti, coprodotto da Compagnia Enzo Moscato e Fondazione Campania dei Festival. Marco Baliani presenta lo spettacolo Una notte sbagliata, per la regia di Maria Maglietta; Wanda Marasco porta in scena il suo lavoro Giulietta e le altre; mentre Ted Keijser realizza Leonardo e la colomba, un circo senza tempo, un progetto in cui si intrecciano i diversi generi espressivi del teatro, del circo, della danza e della musica. Debutto nazionale anche per Erodiade di Carlo Cerciello, nella riscrittura di Giovanni Testori, che vede in scena Imma Villa. Mentre Angelo Savelli porta a Napoli Tre rotture, testo del francese Rémi De Vos, tra i più interessanti autori della nuova drammaturgia europea. Il Teatro dell’Elfo sceglie di riallestire il testo teatrale che nella storia di Broadway ha ottenuto il maggior numero di nomination ai Tony Award, Angels in America (Si avvicina il millennio e Perestroika) di Tony Kushner, per la regia di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani, coprodotto con la Fondazione Campania dei Festival.
Lo scrittore napoletano Maurizio De Giovanni è autore di un’inedita commedia in due atti, diretta da Alessandro Gassmann, dal titolo Il Silenzio grande. In scena al Festival anche il grande capolavoro di Brecht Madre Coraggio e i suoi figli, che presenta i celebri songs del drammaturgo tedesco e la musica di Paul Dessau, con la drammaturgia musicale e la regia Paolo Coletta.
Si prosegue con le prime nazionale, con Non farmi perdere tempo, nuovo lavoro di Massimo Andrei; e ancora con 629 – Uomini in gabbia, progetto diMario Gelardi che mette insieme più di 20 autori, provenienti da tre diversi paesi (Spagna, Grecia e Italia) che affrontano insieme un viaggio verso la diversità, attraversando il clima di odio violento cui è approdata oggi l’Europa.
Il Teatro Franco Parenti e la Fondazione Campania dei Festival presentano Coltelli nelle galline, il primo testo del pluripremiato drammaturgo scozzese David Harrower, diretto da Andrée Ruth Shammah. Si segnalano ancora tra i debutti nazionali, Il Tempo è veleno, commedia amara e melanconica di Tony Laudadio, per la regia di Francesco Saponaro, coprodotta da Teatri Uniti e Fondazione Campania dei Festival; la surreale commedia dal sapore pirandelliano scritta da Edoardo Erba Maurizio IV – Pirandello Pulp, per la regia di Roberto Valerio; e ancora Nella lingua e nella spada, progetto ispirato alla storia d’amore e alle vite di Oriana Fallaci e Alekos Panagulis, elaborazione drammaturgica, regia e interpretazione di Elena Bucci, una coproduzione Ravenna Festival, Fondazione Campania dei Festival e Compagnia Le belle bandiere; Fatemi uscire di Jean Marie Chevret per la regia di Diego Puerta Lopez; il lavoro liberamente ispirato al romanzo di Herman Melville, Bartleby lo scrivano di Francesco Niccolini diretto da Emanuele Gamba; lo spettacolo diAntonio Marfella e Giovanni Esposito intitolato Exit, che racconta la difficoltà di comunicare, interpretato da Simona Marchini e Susy Del Giudice.
Avviato nella scorsa edizione del NTFI, grazie a un laboratorio tenuto all’Accademia di Belle Arti di Napoli, trova compimento in forma scenica La luna, il nuovo processo di indagine antropologica, sociologica e poetica ideato e diretto da Davide Iodice; nell’anno del decimo anniversario dalla scomparsa diMario Monicelli, Geppy Gleijeses riprende Arsenico e vecchi merletti, commedia teatrale di Joseph Kesselring, resa nota al pubblico del grande schermo dalla trasposizione cinematografica di Frank Capra, e prima regia teatrale del grande regista italiano; dall’atto unico Tornò al nido di Titina De Filippo nasceLe Titine lab, un progetto a cura di Antonella Stefanucci; ancora in prima nazionale, Vita a rate, scritto e diretto da Riccardo Caporossi.
Nel programma della prosa italiana anche Otello Circus, opera lirico-teatrale ispirata ai lavori di Giuseppe Verdi e William Shakespeare, di Antonio Viganò eBruno Stori; 4.48 Psychosis, la messa in concerto dell’ultimo testo di Sarah Kane in forma di “sinfonia per voce sola”, che vede le elaborazioni musicali, video, scena e regia di Enrico Frattaroli; il progetto In flagrante delicto, Gesualdo da Venosa principe dei musici, ideazione e regia Roberto Aldorasi, testi di Francesco Niccolini; Schiaparelli life per la regia di Carlo Bruni, che rivela la vita di Elsa Schiaparelli, fra le più grandi stiliste di tutti i tempi; il lungo, intenso e per tanti versi doloroso rapporto tra Luigi Pirandello e la sua attrice musa Marta Abba, è raccontato in Non domandarmi di me, Marta mia, dalle lettere di Luigi Pirandello e Marta Abba di Katia Ippaso, diretto da Arturo Armone Caruso; L’Anno del Pensiero Magico (The Year of the Magical Thinking), tratto da un testo della scrittrice statunitense Joan Didion per la regia di Enrico Maria Lamanna; e il lavoro della giornalista Emilia Costantiniche immagina una intervista impossibile con Eduardo, Titina e Peppino De Filippo, nel suo I De Filippo – La commedia della loro vita, diretto da Armando Pugliese e coprodotto da Elledieffe e Fondazione Campania dei Festival. Anna Foglietta sarà inoltre protagonista dello spettacolo Storie dal Decamerone – Una guerra di Michele Santeramo, accompagnata dal violinista Luigi Gagliano, con le musiche originali di Francesco Mariozzi.
PROGETTI SPECIALI
L’edizione 2019 del Napoli Teatro Festival Italia accoglie nella sezione Progetti speciali, nell’ambito della sua vasta programmazione, il progetto Pompeii Theatrum Mundi, organizzato dal Teatro Stabile di Napoli/Teatro Nazionale, diretto da Luca De Fusco, che dal 20 giugno al 13 luglio sarà ospitato nella scenografia naturale del Teatro Grande di Pompei; Pompeii Theatrum Mundi è realizzato in coproduzione tra Fondazione Campania dei Festival e Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale. Il programma prevede quattro prime nazionali, Edipo a Colono, nella riscrittura di Ruggero Cappuccio dell’opera di Sofocle, per la regia di Rimas Tuminas; Il Paradiso perduto, una creazione della Vertigo Dance Company, realizzato in coproduzione anche con la Fondazione Matera Basilicata 2019; Satyricon, diretto da Andrea De Rosa, realizzato in coproduzione anche con il Teatro di Roma – Teatro Nazionale, e La tempesta con la regia di Luca De Fusco, che prevede la coproduzione anche con il Teatro Nazionale di Genova.
Tra i PROGETTI SPECIALI, l’originale proposta della Compagnia Nest, A Teduccio on the road, un viaggio dal centro alla periferia; Il Tempo orizzontaledella Bellini Teatro Factory; Vita morte e oracoli, la casa viaggiante dell’Associazione di promozione sociale Bus Theater; Centro storico, raccolto di periferia, Festa dei teatri per la socialità di Marco Dell’Acqua; Circo scio’ scio’ “femmenielli, tombola e tammorre”, spettacolo serale libero di piazza diLuigi Pernice Di Cristo; Essere dylan dog, primo spettacolo teatrale, immersivo ed esperienziale, sul personaggio creato da Tiziano Sclavi, a cura diComicon; e ancora, Foodistribution | Amnistia, a cura di Davide Scognamiglio e Daniele Ciprì; La rivoluzione dei libri di Alessandra Crocco eAlessandro Miele; Sala d’attesa – The waiting room di Ettore De Lorenzo; la Compagnia Carabosse realizza Par les Temps qui courent…, uno spettacolo di circo, giocoleria, clownerie che trasformerà il giardino della Reggia di Carditello in un paesaggio da fiaba; Via Santa Maria della Speranza, l’arsenale delle apparizioni/il teatrino dei fantocci di Maria Angela Robustelli, lavoro avviato durante “Quartieri di Vita 2017” e rivolto a giovani africani richiedenti asilo politico nel nostro Paese e a giovani dei Quartieri Spagnoli; Sirene, Signore e Signorine, storie note e meno note della città di Napoli, progetto speciale de La scena delle donne – percorsi teatrali con le donne a Forcella a cura Marina Rippa; Terra di Pako Ioffredo, che racconta la riscoperta dell’identità perduta di uno dei territori più belli dei Campi Flegrei, Pozzuoli, riscattando la storia e la lingua dei nostri antenati; Underrground – Roberta nel metrò, la nuova produzione di Cuocolo/Bosetti, spettacolo per trenta spettatori in viaggio, ambientato nello spazio reale della metropolitana cittadina. Attenzione anche alla Grecia con Antologia del Teatro Greco Contemporaneo, un progetto di ETP Books, inserito nel programma culturale istituzionale Italia-Grecia, che presenta la raccolta di otto testi scritti da altrettanti autori, riconosciuti come rappresentativi della produzione teatrale greca contemporanea. Infine torna Il Mercato dell’Arte e della Civiltà, a cura di Davide Sacco, una “maratona dell’arte” che mette a confronto artisti, operatori del settore dello spettacolo dal vivo e spettatori per dibattere sull’attuale situazione del teatro internazionale.
OSSERVATORIO
Nella SEZIONE OSSERVATORIO, che offre spazio alle giovani compagnie e a quelle non più giovani ma con difficoltà nell’avvio del processo produttivo degli spettacoli, si segnalano in programma le regie di Mirko Di Martino, che presenta Il Maestro più alto del mondo; di Mario Autore con Il principio della Luna; Dario De Luca con Lo psicopompo; e ancora Antonio Speranza e Ario Avecone con Fausto Doktore; di Paola Tortora che presenta Vladimiro mira il mare; di Ciro Pellegrino ed Elena Pellecchia con Terra ‘e nisciuno; di Piera Russo con Respiro Piano e di Giuseppe Miale di Mauro con Pino Daniele è calvo. Il programma dell’Osservatorio prosegue con Alberto Mele e Marco Montecatino che presentano Jenga; e ancora con Costantino Raimondi, che mette in scena Primo Amore e Atto senza parole 1 -2 di Beckett; Franca Abategiovanni presenta Tereza Zum Zum; Graziano Piazza porta in scena The handmaid’s tale; Davide Paciolla il suo Io sugno; in scena anche le coreografie Off cells di Sara Lupoli realizzata con Marco Izzolino, La boîte à joujoux di Edmondo Tucci e il progetto teatrale Processo a Fellni di Mariano Lamberti.
SPORTOPERA
Dopo il successo delle precedenti edizioni, si ripropone al Teatro Sannazaro, dal 12 al 20 giugno, una nuova programmazione della sezione SPORTOPERA, a cura di Claudio Di Palma, organizzata da Vesuvioteatro.org, che racconta la passione dei grandi scrittori per il tema dell’agòne. La rassegna si configura come un “osservatorio attivo” in cui recuperare l’originale relazione tra arte e sport. Nove appuntamenti, saranno al centro di questa sezione, dedicata nell’edizione 2019, all’errore sportivo e alle trasgressioni di quell’equilibrio ideale richiesto ai grandi atleti nelle competizioni sportive come nella vita. Si parte con Luciano Melchionna, che presenta Fisica/Mente, un lavoro che mette a fuoco il rapporto tra mente e corpo nell’azione sportiva; si prosegue con Open – La mia storia di Andre Agassi, una lettura scenica di Invisibile Kollettivo dell’autobiografia del campione di tennis. Sara Sole Notarbartolo porta in scena lo spettacolo Mimì e le ragazze della pallavolo – Laddove Mimì sta per Domenico, interpretato da Fabiana Russo; mentre Igor Esposito dirige La dama bianca semuà, che vede in scena Angela Pagano e Flo, il lavoro racconta l’amore di tre donne per un uomo che ha segnato la storia del ciclismo: il campione Fausto Coppi. Adriano Pantaleo e Gianni Spezzano presentano il progetto Non plus Ultras; ancora, Gea Martire sarà protagonista de Il motore di Mariarosa di Antonio Pascale, storia dell’emancipazione femminile di una donna di provincia appassionata di motori; a seguire, Finisce per “A” Soliloquio tra Alfonsina Strada, unica donna al Giro d’Italia del 1924, e Gesù di Eugenio Sideri, con Patrizia Bollini, per la regia di Gabriele Tesauri; la rassegna si chiude conCorrere da Jean Echenoz, adattamento di Antonio Marfella con il coro di voci bianche Alma Choir diretto da Stefania Rinaldi, che è un ritratto in musica e parole di Emil Zátopek, fondista cecoslovacco plurivincitore olimpico. Nel programma di Sportopera, dal 12 al 20 giugno, è prevista anche la mostraSportime di Gianluca Carbone, che mette in connessione la tematica del tempo con quella dello sport.
LETTERATURA
Se è il titolo della SEZIONE LETTERATURA 2019, a cura di Silvio Perrella, dedicata alla poesia che, tra musica e parole, quest’anno si terrà, dal 20 al 26 giugno, nella nuova suggestiva sede di Made in Cloister. «Il “se” di quest’anno può essere declinato in entrambi i modi: se e a sé stesso», spiega Silvio Perrella. Prima dell’inizio del Festival si realizzerà una sezione Preludi, che si svolgerà da marzo a giugno all’Istituto Italiano Studi Filosofici. Cinque appuntamenti con i poeti stranieri Genny Lim, Josip Osti, Marko Kravos, Juan Carlos Mestre, e l’incontro con Fiorinda Li Vigni sul se omerico, organizzati in collaborazione con Casa della Poesia di Baronissi e I.I.S.F.
Tanti i poeti e gli scrittori, le cui parole si avvicenderanno sul palcoscenico di Made in Cloister, Carlo Bernari Giuseppe Patroni Griffi nell’adattamento di Nadia Baldi, Federica Giordano, Franca Mancinelli, Anna Maria Ortese, Ewa Lipska, Emanuele Cerulle e Achille Pignatelli, Antonio Trucillo, Francesco Iannone, Tiziano Scarpa, Pia Pera, Aleksandr Puškin, Rino Mele, Sandro Penna, Sotyrios Pastakas. Tra i tanti artisti e studiosi che presenteranno le parole degli scrittori, Licia Maglietta, Nadia Baldi, Antonella Ippolito, Mario Martone e Aldo Masullo.
MUSICA
La SEZIONE MUSICA prevede 13 concerti, programmati in diversi spazi della città e in Regione: Amore non amore di Franco Marcoaldi e Peppe Servillo al Teatro Sannazaro; Il viaggio di Neaco’ di Antonio Carluccio, Luigi Carbone, Giovanni Imparato e Aldo Perris con la piccola orchestra Neaco’, che si terrà al Duomo di Amalfi; Voci del Mediterraneo, arrangiamenti e direzione musicale di Carlo Morelli, con il Coro della Città di Napoli e M’Barka Ben Taleb, in scena al Cortile d’onore di Palazzo Reale; Privé degli Avion Travel alla Reggia di Caserta; Canti e suoni della dimenticanza di Raffaello Converso con le orchestrazioni Roberto De Simone, alla Chiesa della Colonna; V Viaggio barocco, soggetto, coreografia e regia di Angelo Smimmo al Cortile d’onore di Palazzo Reale; Strativari di Capone & BungtBangt, Solis String Quartet, soggetto e testo di Stefano Valanzuolo, voce recitante di Iaia Forte per la regia diRaffaele Di Florio al Cortile d’Onore di Palazzo Reale; Communio pro anima – Oratorio composto da Giuseppe Vessicchio al Teatro Naturale di Pietrelcina; L’isola di legno – Il concerto dell’Orchestra di Piazza Vittorio all’Abbazia di Mercogliano; Martedì dell’ensemble Le Mani Avanti nel Giardino Romantico di Palazzo Reale; Travestimenti spirituali: da Bella ciao a Padre Pio di Raffaello Converso con le orchestrazioni di Roberto De Simone ancora al Teatro Naturale di Pietrelcina; Ho stretto i pugni e sono nato… di Enzo Mirone allo Spazio della Commedia Futura, e Viaggio in Italia di Alice nel Cortile d’Onore di Palazzo Reale.
CINEMA
La SEZIONE CINEMA si svolgerà dal 19 giugno al 1 luglio nel Giardino Romantico di Palazzo Reale, che ospiterà le pellicole Otello di Orson Wells, Il fascino discreto della borghesia di Luis Bunuel, Macbeth di Roman Polanski, Addio Fratello crudele di Giuseppe Patroni, Frankestein Junior di Mel Brooks, Brazil di Terry Gilliam, Riccardo III di Richard Loncraine, Shakespeare in love di John Madden, The Queen – La regina di Stephen Frears, Cesare deve morire di Paolo e Vittorio Taviani, Black Mass – L’ultimo Gangster di Scott Cooper, L’ultima tempesta di Peter Greenaway, Titus di Julie Taymor.
MOSTRE
Saranno protagonisti della SEZIONE MOSTRE, Federico Fellini negli scatti di Patrizia Mannajuolo in un allestimento a cura di Valentina Rippa; il lavoro del giornalista siciliano Mario Francese, assassinato nel 1979, dopo una giornata di lavoro passata al Giornale di Sicilia; il pittore Raffaello Eroico, che realizzerà nuove opere per l’edizione 2019 del Festival, inserite nel contesto dello SMMAVE, all’interno della Chiesa di Santa Maria della Misericordia ai Vergini. Nell’ambito della sezione Mostre è previsto inoltre l’allestimento Lacci gassosi, ordito del cielo, a cura di Giuseppe Cerrone, che muove da alcuni momenti-chiave del teatro e del cinema del Novecento per stimolare una riflessione sul simbolo, l’allegoria, la memoria, la percezione, l’utopia, l’invisibile la suggestiva. Si segnala inoltre l’installazione interattiva Dans un jardin je suis rentrée, realizzata dalla scenografa Bissane Al Charif (Palestina-Siria) insieme all’attrice e regista libanese Chrystèle Khodr e al regista siriano Waël Ali, che indaga le esperienze sessuali e la loro relazione con i cambiamenti del periodo postbellico; e ancora la mostra Pino è, uno sguardo d’autore su Pino Daniele attraverso le immagini, classiche e inedite, dei fotografi che lo hanno seguito più da vicino, firmando le copertine di tutti i dischi storici del cantautore. Alla Farmacia degli Incurabili è prevista infine la mostra Adda passà a nuttata – Negli Incurabili la vera storia degli antibiotici, un percorso espositivo curato dal Museo delle Arti Sanitarie didicato alle ricerche di Vincenzo Tiberio.
LABORATORI
L’attività di formazione, di approfondimento e di ricerca è parte integrante del festival, che dedica una sezione ai Laboratori, per realizzare quella necessaria trasmissione dei saperi tra maestri e i giovani talenti. Durante tutta la programmazione del NTFI 2019, si attiveranno nove laboratori, tutti gratuiti, nell’ambito dei quali i partecipanti potranno confrontarsi con artisti come Kenji Takagi, che dal 2001 al 2008 è stato membro del Tanztheater Wuppertal Pina Bausch, dove lavora tutt’oggi come danzatore ospite e direttore di prove con la compagnia; Julie Kretzschmar, che con la collaborazione di Bruno Boudjelal, realizza un laboratorio di ricerca e creazione di racconti rivolto a giovani stranieri che vivono a Napoli. È previsto inoltre un laboratorio del gruppo TeatrInGestAzionecon i detenuti del Carcere di Napoli Poggioreale; il workshop che Daniel Pennac terrà insieme a Massimiliano Barbini e Ludovica Tinghi, è dedicato al rapporto complesso tra scrittori e lettori. Massimo Munaro lavorerà su i cinque sensi dell’attore, l’originale pedagogia teatrale portata avanti dal Teatro del Lemming sul territorio nazionale ed europeo. Questo particolare metodo di lavoro pone al centro il corpo e l’uso dei sensi. Francesco Saponaro e Nadia Carlomagno propongono il laboratorio Lady M., finalizzato allo studio per una creazione originale a partire dalla rielaborazione del capolavoro operistico di Dmitrij Shostakovich Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk e dall’omonimo racconto dello scrittore russo Nikolaj Leskov. Il workshop Di Grazia è un progetto coreografico e multimediale diretto da Alexandre Roccoli, che continua in Italia la ricerca sul passaggio dal rito al teatro (dal Tarantismo alla Tarantella) e va a scavare nel solco delle rappresentazioni della donna attraverso la sua storia di emancipazione, la sua condizione sociale, in un’epoca in cui solo la religione poteva rispondere alle sue sofferenze. Continua Principles in acting, a cura di Tomi Janežič, che si basa sullo psicodramma come strumento per l’esplorazione del processo creativo dell’attore e sui principi di base delle tecniche di recitazione. Il laboratorio Radici, guidato da Roberto Solofria, Rosario Lerro e Luigi Imperato, è rivolto a giovani allievi attori tra i 18 e 22 anni, e indaga il passaggio dall’età infantile a quella adulta.
dal corrispondente Anita Laudando