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Oggi, 4 giugno, a Udine la presentazione dell’intero cartellone  LA MUSICA  “SI FA CORTESE”

Oggi, 4 giugno, a Udine la presentazione dell’intero cartellone LA MUSICA “SI FA CORTESE”

Al via la nuova edizione del Festival Internazionale di Musica Antica nei centri storici del Friuli Venezia Giulia. Particolarmente ricco il programma, gli ospiti,

i protagonisti, gli eventi culturali, musicali, turistici e di cucina storica abbinati

ai concerti, così come i suggestivi luoghi dove questi verranno proposti

 

A illustrare il programma l’assessore regionale alla Cultura, Tiziana Gibelli, l’assessore alla cultura Fabrizio Oreti del Comune di Gorizia (ente capofila del progetto) il direttore artistico Valter Colle e il vicepresidente dell’associazione Dramsam, Flavio Cecere

 

    Nei siti storici più affascinanti del Friuli Venezia, dove la storia e l’architettura “re-incontrano” la musica che riempì di emozione gli spazi dell’uomo. È da qui che, come ormai tradizione dal 1988, parte Musica Cortese, il festival internazionale di musica antica nei centri storici della regione, una rassegna come sempre organizzata da Dramsam, Centro giuliano di musica antica e che vede la direzione artistica di Valter Colle, produttore, discografico, musicologo e ricercatore.

 

    Forte del successo delle passate edizioni, la rassegna di quest’anno, che inizierà già giovedì 6 giugno al Castello di Gorizia per concludersi a settembre, dopo aver esplorato nel 2018 Aquileia e il suo specifico patrimonio musicale, vuole stavolta allargare lo sguardo a quel grande movimento culturale che l’Italia settentrionale ha visto svolgersi a partire dal basso Medioevo, fino al trionfo delle corti rinascimentali.

 

    «Sono convinta che la cultura – commenta l’assessore regionale alla Cultura, Tiziana Gibelli – possa fare aumentare il Pil. Il dato statistico costante di tutte le rilevazioni in materia, infatti, evidenzia che il turismo culturale è il principale fattore che convince una persona a visitare un luogo piuttosto che un altro. Su questo, come sistema regione – prosegue – dobbiamo lavorare, in particolare sul concetto di ospitalità e sulla logistica, perché sappiamo che il Friuli Venezia Giulia è ancora purtroppo una terra poco conosciuta. Nel caso di Musica Cortese – precisa –  si combina la musica e molte iniziative collaterali con luoghi di fascino di questa terra con un’offerta ampia e senza dubbio di qualità. Questa, dunque – conclude – è un’iniziativa che può far bene al nostro territorio».

 

    Le fa eco l’assessore comunale alla Cultura del Comune di Gorizia, Fabrizio Oreti. «L’amministrazione goriziana – sottolinea – collabora fin dalla prima edizione con l’associazione Dramsam alla realizzazione di questo prestigioso festival. Un rapporto consolidato con questa vitale realtà associativa che ha sede a Gorizia e che è attiva in Italia e all’estero. È quindi per noi un onore – prosegue – che il Comune di Gorizia sia capofila fin dalla prima edizione del prezioso progetto e, contestualmente, ospiti il concerto inaugurale della rassegna nella prestigiosa cornice del Castello, nella convinzione che questa raffinata proposta musicale, arricchita da una visita guidata alla mostra permanente di strumenti musicali antichi, otterrà, come avvenuto in passato, un ottimo riscontro richiamando al maniero un vasto pubblico di appassionati, cultori e, perché no, di curiosi. Sono inoltre lieto – conclude – che il programma della rassegna preveda anche un concerto presso Palazzo Coronini, un luogo incantevole che lascia sempre felicemente colpiti i tanti visitatori è infatti uno dei tanti tesori architettonici in una città quale è Gorizia ricca di storia e d’arte, meta di quel turismo culturale di qualità che interessa la nostra regione».

 

“Suso in Italia bella”, dal Friuli al resto d’Italia

    Il pretesto poetico per questa edizione è “Suso in Italia bella”, il verso che Dante fa pronunciare a Virgilio nel XX Canto dell’Inferno e che Dramsam ha scelto di utilizzare per continuare a offrire al pubblico occasioni di conoscenza del ricchissimo patrimonio musicale del Medioevo e del Rinascimento italiani. Se l’edizione precedente del festival era dedicata ad Aquileia e al suo specifico patrimonio musicale, infatti, ora si vuole allargare lo sguardo inserendo Aquileia e il Patriarcato nel grande movimento culturale che l’Italia settentrionale ha visto svolgersi a partire dal basso Medioevo, fino al trionfo delle corti rinascimentali che ci hanno lasciato tesori musicali di incredibile bellezza. Il ruolo del Patriarcato di Aquileia in questo lungo lasso di tempo continua a essere infatti rilevante, seppur non più centrale, per la storia della cultura italiana e in specie della musica, considerato che proprio dai territori dell’attuale Friuli Venezia Giulia si irraggiano penetrazioni culturali che segneranno l’intera Italia nei secoli successivi, quali l’insediamento dei Longobardi e il lungo conflitto di questi con l’autorità bizantina, e l’ascesa di Venezia a potenza commerciale e culturale.

 

    «Le qualificate presenze artistiche, sia nazionali, sia straniere – spiega il vicepresidente dell’associazione Dramsam, Flavio Cecere –, rendono la rassegna un momento internazionale di livello culturale fuori dal comune, pur mantenendo salve valenze di spettacolarità e godibilità artistica anche rivolte a un pubblico non specialistico. Da sempre – prosegue – Musica Cortese si dedica con attenzione e cura al recupero dell’interesse, del gusto e del piacere per una musica che, prodotta da una cultura contemporanea a Dante, Petrarca, Ariosto, Michelangelo, Leonardo, Raffaello e molti altri ancora, non può che essere ricca di suggestioni, stimoli ed emozioni.»

 

Il programma

    Ad avventurarsi nel dettaglio del programma del festival che, come ricordato, partirà il 6 giugno per proseguire fino a fine luglio e con un’appendice nel mese di settembre, è direttamente il direttore artistico Valte Colle. «Quello che caratterizza Musica Cortese – chiarisce – è un continuo processo di ricerca della contestualizzane dell’evento musicale. Va bene il luogo, va bene la cucina, va bene la musica, ma quello che cerchiamo di fare è di ricreare un ambiente storico per comprendere meglio le caratteristiche dell’intero programma. In questo senso – prosegue – abbiamo cercato, e cercheremo sempre più, di valorizzare meglio alcune specificità regionali. Aquileia ne è stato un esempio, ma sull’eredità che ha lasciato – anticipa il direttore artistico – stiamo già programmando altri progetti, totalmente inediti e sperimentali, che possano farci capire in modo interdisciplinare che anche attraverso un concerto si può conoscere un momento della storia, della cultura e molto altro. In questo senso è già partita una collaborazione nazionale e internazionale con i festival della Svizzera, della Lombardia, dell’Umbria e della Campania che ci permetteranno di valorizzare al meglio le tante peculiarità che questa terra di confine, il Friuli Venezia Giulia, ha da sempre storicamente avuto. Tanto per fare un esempio – conclude – già quest’anno proporremo un concerto di musica aquileiese a Como e l’ensemble Dramsam si esibirà in Umbria»

 

    La formula “vincente” proposta nella passate edizioni, ovvero l’abbinamento al concerto alla visita guidata al luogo storico che lo ospita, abbazia, castello, palazzo o museo che sia, viene confermata anche in questa edizione.

 

Il primo concerto

    Già il 6 giugno alle 20, infatti, è prevista una visita guidata alla mostra permanente di strumenti storici “Theatrum Instrumentorum” con interventi musicali a cura dell’ensemble di musica medievale “Gemina” (Italia) e a seguire (ore 21) il concerto inaugurale “Sergonta Bergonta” con canti popolari di fine Medioevo a cura di Centotrecento ensemble (Italia). Al termine buffet storico curato dall’Accademia di studi medievali “J: Rudel”.

 

Alcune chicche del programma

    Ma ci saranno anche altri loghi particolarmente prestigiosi come l’Abbazia di Rosazzo (4 luglio), che ospiterà un concerto dedicato ad Hildegard Von Bingen, carismatica compositrice medievale. O la biblioteca rinascimentale Guarneriana di San Daniele del Friuli (19 luglio), che vedrà l’allestimento di una “lectio animata” dedicata agli strumenti musicali al tempo di Leonardo. Ci saranno anche il teatrino barocco del Castello di Valvasone (30 giugno), dove avrà inizio, con l’esecuzione di musiche rinascimentali, la visita guidata “a rotazione” del Castello stesso e il Parco Coronini di Gorizia (16 giugno), con l’esecuzione del concerto “botanico”, in collaborazione con la Fondazione Coronini. Verrà inoltre proposta una visita “sonorizzata” alla Basilica di Aquileia (28 giugno), arricchita da un breve, ma significativo percorso anche drammaturgico. Tra gli eventi previsti è da segnalare anche un concerto (14 luglio a palazzo Torriani a Gradisca d’Isonzo, Gorizia), eseguito da musicisti italiani, greci e turchi di musiche strumentali medievali concepito appositamente per il festival, in cui verranno proposte due forme coincidenti nella loro struttura pur essendo una, l’Istampitta, tipicamente italiana, e l’altra, il Peshrev, tipicamente ottomano.

 

Leonardo da Vinci

    In occasione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, il festival non poteva non prevedere nel proprio programma anche alcuni eventi connessi direttamente e indirettamente all’eclettico genio del Rinascimento e al suo tempo. Come, ad esempio, il concerto didattico “Leonardo e la musica”, in programma il 19 luglio alla Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli, proprio dove è conservata una straordinaria miniatura a china e acquarello dell’illustratore Antonio Baldana (seconda metà del XV secolo) che raffigura un concerto in cui vengono usati strumenti coevi o simili a quelli disegnati da Leonardo (peraltro abile suonatore di viola) contenuti in vari codici autografi sparsi ovunque. O, ancora, la masterclass internazionale, con concerto finale (22 settembre nella Villa Vipolze di Goriska Brda, Slovenia), rivolta a cantanti e strumentisti e condotta da Marco Beasley, specialista del repertorio rinascimentale. Non poteva mancare un’incursione nella cucina ai tempi di Leonardo con un banchetto storico, a cura della sezione di cucina storica dell’Accademia di studi medievali Jaufré Rudel di Gradisca d’Isonzo, che consentirà di assaggiare pietanze tratte dai ricettari dell’epoca di Leonardo (Palazzo del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia il 13 luglio).

 

Il ricordo di Giuseppe Paolo Cecere

    «Le persone vivono ancora tra noi se di loro manteniamo vivo il ricordo e le emozioni, grandi e piccole, legate ai momenti di vita che con loro abbiamo condiviso». Così la moglie Alessandra e il figlio Flavio ricordano, a tre anni dalla sua scomparsa, Giuseppe Paolo Cecere, fondatore di Dramsam e del festival che in quasi 30 anni ha saputo coinvolgere e avvicinare un pubblico sempre più eterogeneo e appassionato. A settembre 2019 (nell’exOratorio del Cristo alla Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine  in data ancora da definire) amici, colleghi, “compagni di viaggio” lo ricorderanno in “Una giornata per Paolo”, evento/concerto dedicato al suo amore per la musica, la parola, l’espressione artistica in ogni sua forma.

 

Musica per gli occhi e per il palato

    In occasione di alcuni concerti in programma, sono previste visite guidate alla mostra permanente di strumenti storici “Theatrum Instrumentorum” (Castello di Gorizia) oltre all’allestimento di una piccola mostra di strumenti databili fra ‘400 e ‘500 nelle sale della Biblioteca Guarneriana di San Daniele in occasione dell’evento dedicato a Leonardo. Un modo, questo, per far “toccare con mano” e far conoscere al grande pubblico come venivano utilizzati e costruiti gli strumenti antichi. Ma non solo, perché, invertendo un famoso proverbio, oltre l’occhio, anche il palato vuole la sua parte. Come ormai tradizione, dunque, al termine dello spettacolo musicale verrà proposto un rinfresco con le pietanze tipiche dell’epoca.

 

I luoghi

    Come anticipato, il festival si snoderà in moltissimi luoghi insoliti e affascinanti di tutta la regione e della vicina Slovenia. Ecco dove verranno proposti: Sala degli Stati Provinciali al Castello di Gorizia, palazzo Coronini Cronberg a Gorizia, Accademia Nico Pepe a Udine, Museo Archeologico Nazionale di Cividale, Chiesa di Sant’Antonio a Latisana, Basilica di Aquileia, Teatrino barocco del castello di Valvasone, Abbazia di Rosazzo, Abbazia benedettina di Sesto al Reghena, Museo Archeologico di Aquileia, Corte di Palazzo Torriani a Gradisca d’Isonzo, Biblioteca Guarneriana a San Daniele del Friuli, Civico Museo Teatrale Carlo Schmidl a palazzo Gopcevich a Trieste, Villa Vipolze a Goriška Brda (Slovenia), Kuturni Dom a Gorizia, Teatro romano del Museo Archeologico di Spoleto, Aula Magna dell’Istituto Sloveno di Musica, Glasbena Matica a Trieste.

 

    Musica Cortese, lo ricordiamo, è un progetto finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, dalla Fondazione Carigo, Fondazione Friuli e dai Comuni di Comune di Gorizia, Gradisca d’Isonzo e Latisana. Moltissimi, inoltre, i partner dell’iniziativa (Polo Museale dell’Umbria – Fondazione Carigo – Kulturni Dom Nova Gorica – Udruga Prosoli Sveta Glasba (Croazia) – Movimento Turismo del Vino Fvg – Barocco Europeo (Sacile) – Fondazione So.co.Ba – Fabbriceria della Basilica Cattedrale di Parma – Festival Res Musica (Lombardia) – Festival Cantar di Pietre (Canton Ticino) così come le collaborazioni (Accademia di Studi Medievali Jaufrè Rudel – Glasbena Matica di Trieste – Comune di Sesto al Reghena – Comune di Valvasone Arzene – Accademia “Nico Pepe” di Udine – Biblioteca Guarneriana di San Daniele – Polo Museale del Friuli Venezia-Giulia – Fondazione Abbazia di Rosazzo – Abbazia Benedettina di Sesto al Reghena – Comunità Serbo-ortodossa di Trieste).

About Enrico Liotti

Giornalista Pubblicista dal 1978, pensionato di banca, impegnato nel sociale e nel giornalismo, collabora con riviste Piemontesi e Liguri da decenni.

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