Esordio più’ che positivo per “Enrico IV di Luigi Pirandello”-diretto e interpretato da Franco Branciaroli-uno dei capolavori del teatro di prosa del Novecento- alla prima in scena alla Sala Assicurazioni Generali del Politeama Rossetti, lo scorso mercoledì 17 e in replica fino domenica 21 dicembre per la stagione Prosa del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.Il cast ,che si avvale di scene e costumi di Margherita Palli e delle luci di Gigi Saccomandi, è circondato da un’ottima compagnia reduce da altrettante ottime recitazioni in altri teatri Italiani,in ultimo a Forlì. Ne fanno parte Melania Giglio (La Marchesa Matilde Spina), Valentina Violo (Sua figlia Frida), Tommaso Cardarelli (il giovane Marchese Carlo di Nolli), Giorgio Lanza (Il Barone Tito Belcredi), Antonio Zanoletti (Il Dottor Dionisio Genoni). Nei panni dei quattro finti Consiglieri Segreti troveremo Sebastiano Bottari (Landolfo – Lolo), Mattia Sartoni (Arialdo – Franco), Pier Paolo D’Alessandro (Ordulfo – Momo), Andrea Carabelli (Bertoldo – Fino), Daniele Griggio (Il vecchio cameriere Giovanni).
«Circa vent’anni addietro, alcuni giovani signori e signore dell’aristocrazia pensarono di fare per loro diletto, in tempo di carnevale, una “cavalcata in costume” in una villa patrizia: ciascuno di quei signori s’era scelto un personaggio storico, re o principe, da figurare con la sua dama accanto, regina o principessa, sul cavallo bardato secondo i costumi dell’epoca. Uno di questi signori s’era scelto il personaggio di Enrico IV; e per rappresentarlo il meglio possibile, s’era dato la pena e il tormento d’uno studio intensissimo, minuzioso e preciso, che lo aveva per circa un mese ossessionato. (…) Senza falsa modestia, l’argomento mi pare degno di Lei e della potenza della Sua arte». Così Luigi Pirandello riassumeva la trama dell’Enrico IV in una lettera a Ruggero Ruggeri, grande attore dell’epoca che nell’intento di convincerlo a sostenere il ruolo del titolo.
Un personaggio affascinante, sfaccettato, che Ruggeri naturalmente accettò e interpretò al debutto assoluto del dramma, il 24 febbraio 1922 al Teatro Manzoni di Milano
È proprio ciò che la vita costringe a fare a Enrico IV, inizialmente vittima di un’amnesia dovuta a una caduta da cavallo, durante la “cavalcata in costume”: il giovane protagonista dimentica sé stesso e si convince di essere il nobile del passato. Lo assecondano in questa follia, la famiglia e la servitù, trasformando il proprio presente in una simulazione del XII secolo. Quando dopo molti anni rinsavisce, scopre che la vita gli ha riservato molte amare verità: il suo rivale d’un tempo ha sposato la donna da lui amata, l’esistenza in generale gli appare inaffrontabile. E sceglie di rifugiarsi in una follia questa volta volontaria. Prigione dorata, recita nella recita, follia o maschera in cui Pirandello ravvede la sola possibilità di sostenere la vita.
Straordinaria la prova d’attore di Franco Branciaroli, il quale insieme al resto degli attori hanno ricevuto una vera e propria ovazione dai non pochi ed entusiasti spettatori presenti in sala.
Andrea Forliano