Questo film, il primo lungometraggio diretto dal giovane regista Max Barbacow, è una riuscita commedia romantica in salsa fantascientifica. La storia comincia con un classico stereotipo del genere: la celebrazione di un noiosissimo matrimonio di una coppia benestante, in un esotica ambientazione nel deserto statunitense.
Mentre la cerimonia si trascina stancamente, scoppia la passione tra i due protagonisti, Nyles (Andy Samberg) e Sarah (Cristin Milioti). Nyles è stanco del suo rapporto con la sua fidanzata infedele e insipida, mentre Sarah, la sorella della sposa, cerca di affogare i suoi dispiaceri tracannando quantità industriali di vino.
I due si appartano nel deserto, ma accade l’impensabile e Sarah viene trascinata in una situazione paradossale, trovandosi imprigionata nello stesso loop spazio-temporale nel quale Nyles è rinchiuso da tempo immemorabile.
In pratica, i due sono condannati a rivivere in eterno la stessa giornata del matrimonio, che ricomincia ogni volta che si addormentano. Inutile anche suicidarsi: in ogni caso con la morte la situazione si azzera e i due si risvegliano sempre nello stesso posto e nello stesso tempo.
Amore e fantascienza
In questo film la fantascienza è solo un pretesto per mettere in scena una serie di gag esilaranti, sempre sostenute da un buon ritmo e mai oltrepassando il limite della volgarità gratuita.
Non c’è nessuna pretesa di speculazione filosofica e, grazie al cielo, la storia è lineare e facilmente comprensibile. Nessuna sovrapposizione di loop spazio-temporali o intrecci astrusi e macchinosi. Chi è rimasto ustionato dalle pretese metafisiche e dai gratuiti e incomprensibili intellettualismi di Tenet non ha nulla da tenere: Palm Spring è un film che si fa vedere volentieri e non richiede un manuale di istruzioni per essere compreso.
Dopo la rivelazione dell’esistenza dell’anomalia temporale, lo spettatore viene trascinato nel vortice di esperienze sperimentate da Sarah e Nyles, che cercano una via di uscita dalla situazione assurda in cui si trovano imprigionati.
Molto apprezzabile la recitazione di Cristin Miloti e di Andy Samberg, capaci di rendere molto credibili i due protagonisti. Molto valida anche la prestazione di Jonathan Kimble Simmons, che dà vita a un personaggio secondario molto divertente ed efficace.
Palm Springs: un piacevole film per svagarsi
La pellicola offre anche l’occasione per riflettere su un tema universale: è meglio rimanere intrappolati nella tranquillità della routine quotidiana, magari noiosa ma molto sicura, oppure rischiare tutto e ricominciare daccapo, per vivere la vita fino in fondo, senza però avere nessuna certezza sul domani?
I due protagonisti hanno inizialmente idee opposte su come affrontare il dilemma. Se Nyles, tutto sommato, si è adattato a una situazione in cui in definitiva tutto è concesso, perché tanto a fine giornata tutto ritorna come prima e quindi si può sperimentare qualsiasi cosa senza pagare fino in fondo le conseguenze delle proprie azioni, Sarah invece decide di rischiare il tutto per tutto.
Sarà la forza dell’amore, ovviamente, a dare a Nyles la spinta per seguire la sua compagna in un estremo tentativo per spezzare il loop temporale.
In definitiva Palm Springs – Vivi come se non ci fosse un domani è un film senza pretese ma molto godibile, privo di idee geniali ma ben recitato, che ci regala un ora e mezza di sana distrazione e divertimento.
Alessandro Marotta