Inizia questa settimana, con una sorta di anteprima, l’attività 2011/2012 del circuito ERT.
Monfalcone, dove martedì 18 e mercoledì 19 ottobre, Natalino Balasso porterà il suo cavallo di battaglia: Ercole in Polesine, due ore di risate in compagnia dei miti greci.
Gemona e Cividale del Friuli – La seconda metà di ottobre segna l’inizio delle stagioni del circuito ERT. Due delle rassegne più attese, quelle di Gemona al Teatro Sociale giovedì 20 ottobre e al Ristori di Cividale venerdì 21 ottobre, prenderanno il via ospitando il “Gian Burrasca” di Vamba nella versione che Lina Wertmüller ha adattato per il teatro e affidato all’interpretazione di Elio. Entrambe le repliche avranno inizio alle ore 21.
Lo spettacolo si avvale anche della presenza di un quintetto di musicisti – Corrado Giuffredi (clarinetto), Cesare Chiacchiaretta (fisarmonica), Giampaolo Bandini (chitarra), Enrico Fagone (contrabbasso) e Danilo Grassi (percussioni) – che suoneranno le canzoni di Nino Rota.
E’ da segnalare che per la cittadina longobardadi Cividale del Friuli si tratta del ritorno alla stagione di prosa dopo un anno sabbatico nel quale il Ristori è stato rinnovato e reso ancor più accogliente.
E’ una lunga storia quella che lega Lina Wertmüller al lavoro di Luigi Bertelli (alias Vamba). Nel 1964 la regista romana ha diretto le otto puntate dello sceneggiato Rai “il giornalino di Gian Burrasca”, cadenzate sulle musiche di Nino Rota, dirette da Luis Bacalov. Quel “Gian Burrasca” fu uno dei maggiori successi televisivi dell’epoca e rese immortali canzoni come “Viva la pappa col pomodoro” e le buffe intemperanze del ragazzino impertinente, interpretato da una giovane Rita Pavone. A quarantasei anni di distanza, in occasione del centenario della nascita del maestro Nino Rota (3 dicembre 1911 – Roma, 10 aprile 1979), Lina Wertmuller cura l’adattamento del testo e la supervisione alla regia di una edizione teatrale interpretata da Elio, artista fra i più eclettici e ricchi di talento della scena contemporanea. Lina Wertmüller, una delle più importanti registe del cinema italiano e non solo, ha ricevuto lo scorso maggio il David di Donatello alla carriera: con le sue opere, tra il grottesco e il tragico, ha saputo descrivere la società italiana con graffiante ironia. La storia di Gian Burrasca è scritta in forma di diario e racconta le irriverenti incursioni di un pestifero ragazzino, Giannino Stoppani detto Gian Burrasca, dall’aspetto divertente e animo irrequieto, nel mondo conformista dell’Italia umbertina, dove le rigide regole del collegio e le ipocrisie della famiglia cadono sotto l’ironia del protagonista. Elio presta la sua comica fissità alla figura di Gian Burrasca, parrucca con i riccioloni e pantaloni alla zuava, conferendo allo spettacolo quella iconoclastia futurista, presente in molti passi del testo, attraverso il gusto del gesto e della parola come contrapposizione critica alla borghesia del primo Novecento. Lina Wertmüller ha saputo estrarre dal testo quegli episodi che hanno reso familiare il personaggio di Gian Burrasca, creando un’atmosfera, tra sogno e realtà, che ha sempre caratterizzato la sua opera cinematografica e teatrale.
LE LUCI DELLA RIBALTA SONO ORMAI ACCESE E SI ATTENDE SOLO L’ENTUSIATA RISPOSTA DEL PUBBLICO, CHE QUEST’ANNO SEMBRA AVER RISPOSTO ALLA GRANDE ALLA CAMPAGNA ABBONAMENTI, CON ULTERIORE CONFERMA CHE PRODURRE CULTURA E’ SEMPRE GRATIFICANTE.
Enrico.Liotti
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Informazioni chiamando il Teatro Sociale di Gemona (0432/970520) e il Teatro Ristori di Cividale (0432/731353). Maggiori informazioni anche al sito www.ertfvg.it .