Complessa e articolata, come da consolidato copione, la giornata del sabato durante lo svolgimento di FolkestInFesta. Tante le proposte offerte al numeroso pubblico che per l’occasione si
raccoglie intorno al centro storico della città del Mosaico, per un’autentica kermesse di musica e cultura resa possibile grazie al contributo della Regione e del Comune di Spilimbergo, della Fondazione CRUP, sotto l’alto patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Ministero della Cultura della Slovenia, dell’Unesco e delle province di Udine e Pordenone e di sponsor, come Generali, Eurotech, Vini di Castelcosa e FriulPromo. A partire dalla mattina, moltissimi gli artisti che sui palchi o in mezzo alla gente porteranno le musiche e l’atmosfera di Folkest. La Ciacciabanda Street Band, un gruppo di amici (di cui alcuni giovanissimi) che amano la musica e vivono di musica. Amici che, spesso, si trovano a condividere le varie realtà bandistiche e musicali presenti in Toscana. Metti che due di loro, una sera, si trovino a parlare della loro necessità impellente, di questa “sensazione” che li perseguita ogni momento, di queste melodie che si affollano nella mente cercando uno sfogo concreto, delle dita che vogliono muoversi, ….metti che gli altri condividano a pieno questo “stato”… Ed ecco che, accompagnata da una
gran voglia di sperimentare e di condividere la propria musica, nasce la CiacciaBanda. A seguire, Giuseppina Casarin e il coro Le Cicale, un progetto avviato da Giuseppina Casarin, da anni impegnata con Gualtiero Bertelli nella Compagnia delle acque, che mette insieme diverse realtà del territorio veneto e friulano: Cristina Bettin, Elisa Giolo, Adriana De Toni, Michela Longhin e Caterina Salvi del Coro Voci dal Mondo di Venezia; Patrizia Bertoncello e Mariagrazia Pastori dal Friuli; Cinzia Ferranti e Martina Ferraboschi, attente interpreti del canto contadino italiano. Canti di tradizione orale che toccano temi legati al mondo popolare: il lavoro, la fatica, la festa, l’amore, l’emigrazione, la guerra, la ritualità religiosa, armonizzando le espressioni della vocalità sia in forma solistica che corale. La sera, sul palco di piazza Garibaldi, Giovanni Giusto: Colonne sonore teatrali, canzoni che parlano dei casi della vita con grande poesie e dritte al cuore della gente. Dalle osterie della pianura veneta fino ai palchi dei teatri più importanti con la Compagnia dei Pazzi, cantando in veneto e in italiano Giovanni Giusto e la sua pattuglia di musicisti , sulle onde del travolgente successo al concorso Suonare@Folkest, si propongono come una delle grandi novità dell’estate 2014.
Sullo stesso palco, a seguire Ambra Pintore, meritevole vincitrice assoluta del concorso “Suonare@Folkest 2014”: nasce a Roma da padre sardo e madre di origine siciliana nata e vissuta in Etiopia. Dopo aver studiato danza classica intrapreso la carriera teatrale e televisiva, Ambra si dedica alla musica coltivando una passione che risale fin dall’infanzia e che le consente di sintetizzare le sue esperienze professionali e umane E’ salita sul palco dell’Ariston, a Sanremo 2010, cantando in logudorese alcuni versi della canzone di Nino D’Angelo “Jammo jà”, un inno al Meridione e alle sue culture. Abitualmente canta in francese, somalo, inglese, arabo, pugliese, napoletano ma il punto di partenza è la lingua sarda rappresentata da brani interpretati in logudorese, campidanese, catalano e gallurese’.
Infine, il gran finale in piazza Duomo con “Chiedo scusa al Sig. Gaber” con Enzo Iacchetti, Wiz Orchestra e Accademia Naonis di Pordenone diretta dal m° Valter Sivilotti.