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Periferico Festival al Villaggio Artigiano di Modena Ovest: secondo giorno

Periferico Festival al Villaggio Artigiano di Modena Ovest: secondo giorno

Installazioni, incontri, spettacoli e una performance musicale della durata di una notte: ecco il programma della seconda giornata del Festival diretto dal Collettivo Amigdala.

È fitto di proposte variegate e vitali, Periferico Festival 2018, in programma al Villaggio Artigiano di Modena Ovest fino al 27 maggio.

Sabato 26 maggio, seconda giornata della manifestazione ideata e organizzata dal Collettivo Amigdala, inizia alle ore 11 con la presentazione di Fionda, rivista collettiva del Villaggio Artigiano: «A gennaio è nata a OvestLab una Redazione composta da persone che abitano o lavorano al Villaggio Artigiano. In un clima molto informale, questo gruppo di persone comuni ha iniziato a porsi alcune domande su come provare a immaginare un nuovo futuro per quest’area della città. Così è nata Fionda, che debutta a maggio con il suo numero 0 grazie alla collaborazione con l’editore ViaIndustriae». A seguire visita guidata al Villaggio condotta dalla Redazione.

Alle ore 16 e alle ore 18 Čajka Teatro d’Avanguardia Popolare proporrà il racconto itinerante Iliade nei canti degli aedi: «Iliade è un contenitore di miti: non è soltanto la storia della guerra per antonomasia, ma racchiude dentro le sue pagine infinite storie che aprono ad un universo nel quale il tempo e lo spazio hanno un significato differente, dove si incrociano il fato ed il destino di uomini e dei. Gli attori si fanno cantori – Aedi – di storie che accompagnano il pubblico in una passeggiata che diventa viaggio per le strade del Villaggio Artigiano».

Il laboratorio di restauro di Joe Nemeth sarà teatro, alle ore 15 e alle ore 17, di Costruire è facile, progetto di David Batignani (scenografo-costruttore e performer) e Simone Faloppa (attore e drammaturgo) che mette al centro il rapporto tra artigianato e comunità: «Nel 1981 Bruno Munari scrive: “L’uso giusto delle tecniche e dei materiali può far nascere un’estetica”. Non ci deve essere un’arte staccata dalla vita, di cose belle da guardare e brutte da usare. Che il nostro fare, quindi, il nostro essere al/nel mondo vengano guidati dalle nostre mani».

Altro teatro insolito sarà il prato incolto della Madonnina, dove alle 19.30 verrà presentato Orchestra da campo, concerto-spettacolo esito del workshop condotto dal clarinettista, improvvisatore e compositore Christophe Rocher con gli abitanti del Villaggio Artigiano: «Un’orchestra formata da bambini, ragazzi, genitori, volontari, terreno creativo in cui ciascuno ha contribuito all’elaborazione di una creazione. Un’esperienza aperta a tutti, in particolare a coloro che non hanno mai studiato o praticato musica».

Alle ore 21 sarà la volta di Volevo che voi lo sapeste, reading/incontro di e con Jack Hirschmann. Destinatario della celebre Letter to a Young Writer di Hemingway, poi giovane professore universitario alla U.C.L.A., da cui fu espulso a causa della sua attività contro la guerra del Vietnam. Coerentemente con la sua opzione marxista si impegna concretamente al fianco dei più poveri e degli homeless, venendo anche arrestato. L’incontro e la frequentazione con la Beat Generation, dalla quale ben presto si dissocia, implica alcune innovazioni stilistiche rimaste costanti nella sua opera, insieme all’impegno politico e a un’attenzione forte alla realtà fin nei suoi aspetti di cronaca minuta.

Dalle ore 23 alle 6 di domenica mattina Amigdala proporrà il primo studio della performance musicale Elementare: «È un’evocazione del rito attraverso il canto, un patto incerto attorno ai sentieri che le parole tracciano quando si modellano nella musica. Elementare è un’alleanza temporanea tra pubblico e artisti, chiamati a condividere il tempo di una notte. In uno spazio attrezzato per il sonno prende forma una comunità provvisoria, fondata sul desiderio di abitare insieme un crinale, un istante transitorio che verrà fatto durare lungo le ore. Un canto rivolto alla notte, come tempo della sospensione e del sovvertimento, una celebrazione dell’attesa in cui l’alba a venire diventa figura di un attraversamento. Sei voci che si consumano lentamente, l’esercizio di una presenza senza confini certi tra artisti e pubblico, parole che diventano declamazioni, silenzio, elenchi, echi: sono questi gli elementi primari attraverso i quali si tenta di fabbricare uno spazio poetico condiviso. Mentre lentamente si forma un vocabolario, quasi una preghiera collettiva, mentre si compie il gesto di accendere un fuoco simbolico nello spazio fra noi e gli altri, Elementare dà voce al desiderio di dichiarare: noi siamo qui. Cosa ci spinge a cantare per una notte intera? Il rischio, la durata, la fatica, l’accordo che precede l’intesa, il legame invisibile, il raduno, il cambiamento, l’ospitalità, l’attesa, il risveglio, e il silenzio». L’ingresso sarà consentito all’inizio di ogni ora, l’uscita è libera. Lo spazio sarà attrezzato per il sonno. A chi resta tutta la notte sarà offerta la colazione della Patti.

Per tutto il giorno, dalle 11 alle 23, saranno fruibili l’installazione sonora Babel V: Dream Man di Douglas Henderson e l’esposizione Decimo Meridiano – Appunti per i 10 anni di Periferico.

Saranno presenti un mercatino bio (frutta, verdura, pane, formaggi, miele, conserve, vino e birra) e un punto ristoro / street food a cura di L’osteria del gnocco fritto – Mr. Max. Alcune biciclette, gentilmente offerte da Ciclofficina Popolare, saranno a disposizione del pubblico.

Tutte le iniziative sono riservate ai soci di Amigdala. La tessera 2018 si può sottoscrivere in loco a 3 euro.

Informazioni e prenotazioni: 338 8608033, [email protected], http://www.perifericofestival.it/. La prenotazione è sempre consigliata.

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