Un gremitissimo teatro Giovanni da Udine ha accolto venerdì scorso i Pink Sonic, la tribute band che nel riproporre fedelmente il sound e la psichedelia dei Pink Floyd, mantiene vivo il ricordo di uno dei gruppi che dall’alto dei 250 milioni di dischi venduti in tutto il mondo ha influenzato pesantemente la musica negli anni successivi, dal progressive degli anni ’70 fino ai musicisti contemporanei.
La serata, organizzata dal teatro Nuovo e Azalea Promotion, in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia e il Comune di Udine, includeva anche a due importanti eventi collaterali che si sono tenuti nel foyer del teatro: “Miti Senza Tempo – Icone del rock, del blues, del jazz” un vernissage di pittura dell’artista Franco Ori e l’esposizione di dischi originali in vinile, libri e altro sui Pink Floyd. Ad accogliere il pubblico all’ingresso del teatro un enorme maiale sospeso nel foyer dava già l’idea di come si sarebbe svolta la serata (il maiale volante era una figura caratteristica nei concerti della band inglese. NdR).
Ritornata in Friuli per presentare il nuovissimo spettacolo “The Diamond Inside”, la band vicentina, formata da undici elementi (due chitarre, il basso, due tastiere, sax, batteria, percussioni, tre coriste) capitanata da Francesco Pavan “Pavananda”, ha portato in scena un mix di pezzi famosissimi ed altri tratti da album commercialmente meno celebrati ma altrettanto significativi, arricchiti da luci, laser, schermo circolare con filmati originali dell’epoca e strumentazione vintage, il tutto sapientemente coordinato da una attenta regia.
Il pubblico, per la maggior parte connotato dalle sfumature grigie dei capelli (continui colpi di tosse provenienti da più parti della platea confermavano la non più giovanissima età dei presenti) ha risposto con lunghi applausi ai brani proposti dai Pink Sonic; un nostalgico ha addirittura “ballato” per quasi tutta la durata del concerto seguendo le melodie floydiane.La band, dopo l’intro What’s next ha esordito con Astronomy domine, proseguendo con un’alternanza di brani vecchi ed altri più recenti; di notevole impatto scenico e sonoro pezzi come One of these days, Shine on you crazy diamond e The great gig in the sky, quest’ultimo impreziosito dal magnifico vocalizzo di Manuela Milanese.
Bis e gran finale con brani tratti da The wall: Another brick in the wall Part 2 – con il pupazzo “teacher” che giganteggiava sul fondo del palco -, Confortable numb e Run like hell ed il pubblico tutto in piedi ad applaudire la performance della band.
Forse chiamarla tribute band non rende giustizia alle doti dei musicisti ed alla grandiosità dello spettacolo portato in scena che ha regalato emozioni forti al pubblico udinese a distanza di poco più di 20 anni dal concerto tenuto dai loro ispiratori allo stadio di Udine.
La formazione:
Francesco “Pavananda” Pavan (voce e chitarra), Matteo Lorenzon (basso), Roberto Artuso (batteria), Diego Tadiotto (percussioni), Andrea Tadiotto (chitarra), Nicola Ramon (hammond e tastiere), Mladen Misan (tastiere, e voce ), Gabriele Andreotti (sax), Nonna Buckley, Manuela Milanese e Alice Lorenzon (cori).
Notizia e foto: Dario Furlan