Teatro Comunale “A.Ristori” Cividale del Friuli Sabato 14 aprile 2012 Inizio ore 20,45
L’Associazione Culturale Leonardo Events è lieta di presentare lo spettacolo teatrale “Sior Lello, Cavaliere della terra” Compagnia Agnul di Spere di Codroipo
Ingresso con offerta
A sostegno dei Volontari di Maria Immacolata Progetto della missione “Adotta un parto” Con il Patrocinio del Comune di Cividale
Informazioni:[email protected]
SIÔR LELLO CAVALIERE DELLA TERRA
Siôr Lello – Cavaliere della terra è prima di tutto un’idea, partita dalla constatazione che la memoria di Daniele Moro rischiava di scomparire in un oblio non giustificato per un grande benefattore. Il progetto si è concretizzato su iniziativa del presidente della Compagnie Teatrâl “Agnul di Spere” di Codroipo, sostenuto dall’entusiasmo dei presidenti della SOMSI e della casa di riposo “D. Moro”.“Siôr Lello”, detto in maniera sintetica, è la storia del Cav. Daniele Moro trasposta in forma teatrale. La vita del cavalier Moro abbraccia l’arco di 85 lunghi anni (dal 1855 al 1940) e si snoda attraverso periodi davvero cruciali per la storia dell’Italia e, di riflesso, del Veneto e del Friuli. Tali periodi comprendono almeno tre eventi di importanza eccezionale: la nascita dell’Italia indipendente, la prima guerra mondiale, il fascismo con l’inizio della seconda guerra mondiale. In mezzo a questi eccezionali avvenimenti si svolge la storia dell’imprenditore agricolo con possedimenti a Codroipo, Morsano al Tagliamento, Udine, Camino al Tagliamento e in altre zone, intraprendente, coraggioso, lungimirante e con una straordinaria carica umana: un vero “Cavaliere della terra” che peraltro non è definibile “protagonista”. L’autore ha opportunamente messo in risalto proprio la “normalità” del cavalier Moro come valore a sé stante, da apprezzare senza bisogno di forzate o pacchiane esaltazioni. Particolarmente toccante, vera storia nella storia, è la vicenda di Santina Clignon che tanta parte ha avuto nella vita del Cavaliere; la bambina di allora, ora novantaseienne, ha avuto un eccezionale ruolo di testimone e i suoi racconti, gelosamente raccolti dall’autore, sono stati utilizzati al fine di integrare le notizie storiche rintracciate in bibliografia. La pièce teatrale è congegnata come uno spettacolo che possa interessare tutto il pubblico regionale; pertanto con quello che a ragione si definisce “Progetto Moro” si ritiene che la memoria del cavaliere possa essere riportata, per quanto solo in parte e tardivamente, alla casella della storia friulana a essa spettante.
L’AUTORE
Lionello Baruzzini (Nelo Domenat) e’ originario di S.Lorenzo di Sedegliano e vive a Codroipo.Bilaureato, ha scritto numerose pubblicazioni tecniche e scientifiche, poesie, testi e musiche di canzoni, un testo di teatro per un concorso, molti anni fa, in collaborazione con un altro autore e quattro libri di botaniza e zoologia con l’ing.Angelo M. Pittana (Agnul di Spere), suo compianto, grande e stimatissimo amico.”Sior Lello – Cavaliere della terra“, segue altre tre opere teatrali: “Supermarket”, grande successo rappresentato piu’ di trenta volte dalla Compagnie Teatral “Agnul di Spere” di Codroipo e tuttora in repertorio, “Biel vignint da L’Ungjiarie”, commedia dedicata all’amato nonno Vigji e “Incroci”, sul tema delle donazioni d’organo.
NOTE DI REGIA
“Il successo di un uomo, si misura con la quantità di benessere che è riuscito a creare attorno a sé.”C.Arbuthonot. Due sono le linee guida che ho seguito per la messinscena. La prima e’ nata da un’idea chiara che questo testo mi ha trasmesso: intorno ad un grande uomo ci concentrano persone e azioni che portano benessere e linfa vitale alla comunità. Da qui la volontà di partire –anche scenograficamente- da uno spazio vuoto, dove si muovono individui ancora inconsapevoli delle loro potenzialita’. In questo luogo matura la sua esperienza Daniele Moro …ed ecco che grazie a lui cominciano a crearsi le opportunità:lavoro, crescita culturale, spirito di appartenenza, carità, relazioni sociali … benessere!Alla fine gli individui dell’origine,cresciuti nell’esempio del loro benefattore e stretti attorno alla sua figura, avranno creato una comunità moderna e civile. Per rappresentare questo, in tutta la sua verita’ – ed è il secondo pensiero – servivano attori che mettessero in gioco le loro capacità con molta misura. Uomini e donne che in prima persona potessero quasi dire :”Io c’ero”. Come gente comune, che non vuole recitare una storia, ma che vuole raccontare una storia, ricordando quanto si faceva ormai troppi anni fa, nelle lunghe notti d’inverno, raccolti nell’unica stanza calda della casa. Con la nobile,benché in parte inconsapevole, intenzione di tramandare un ricordo, un’esperienza di vita, di lasciare testimonianza di chi era stato li prima:la memoria: Dal palco spero di essere riuscito a far trasmettere memoria di un uomo che ha dato alla sua terra in termini materiali e morali.