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SLAYER A LIGNANO: LA POTENZA DELLA BAND HA ELETTRIZZATO IL PUBBLICO DELL’ARENA ALPE ADRIA

SLAYER A LIGNANO: LA POTENZA DELLA BAND HA ELETTRIZZATO IL PUBBLICO DELL’ARENA ALPE ADRIA

L’Arena Alpe Adria di Lignano ha ospitato lo scorso 11 luglio l’appuntamento metal per eccellenza in regione dell’estate 2016 proponendo tre gruppi dirompenti: i genovesi Sadist, i The Shrine (Los Angeles) e gli attesissimi Slayer; all’evento organizzato dalla Città di Lignano Sabbiadoro e Zenit srl, in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia e Live Nation, e inserito nel pacchetto “Music&Live” dell’Agenzia PromoTurismoFVG hanno partecipato oltre duemila spettatori provenienti, oltre che da diverse parti d’Italia, anche da Austria, Slovenia e Croazia.

Pensi agli Slayer e la mente va subito al suono potente e dal ritmo martellante che contraddistingue il gruppo californiano portabandiera del genere trash metal (ma anche del death metal), vedi gli Slayer e ogni eventuale dubbio sulla compattezza dell’onda acustica che avvolgerà il pubblico si dissolve confermando tutta la robustezza “dell’aggressione sonora” proposta dalla band, insomma: “musica estrema per gente estrema”.

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The Shrine

Hanno aperto, per così dire, le danze quando la luce del sole era ancora forte, i Sadist che, dopo aver proposto alcuni pezzi del loro repertorio hanno lasciato posto ai The Shrine; con una setlist convincente del loro repertorio heavy rock psichedelico, favoriti anche dal calar del sole che ha esaltato le luci del palco fino a quel momento poco influenti sulla scena, hanno avuto il compito di riscaldare il pubblico in attesa della band.headliner.

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Il frontman dei The Shrine

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Il frontman dei The Shrine mentre suona sorretto dal pubblico

Calata l’oscurità (non il caldo afoso, ndr) l’intro Delusion of Saviour ha preannunciato l’ingresso sul palco di Tom Araya, Kerry King (i due membri rimasti della formazione originale), Gary Holt e Paul Bostaph che, con il trittico Repentless, Disciple e Die By The Sword, hanno subito fatto intendere che la serata sarebbe stata incandescente!

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Anche un tocco di femminilità al concerto degli Slayer…

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Il pubblico ha dimostrato di gradire l’impatto sonoro con una distesa di teste che si muovevano coordinate all’unisono sulla base dei ritmi sincopati dei brani degli Slayer; …non solo headbanging ma anche tantissimo pogo (una sorta di “tutti contro tutti” durante il quale i partecipanti nei pressi del palcoscenico saltano, corrono, si spingono e si prendono a spallate a vicenda, ndr) che è proseguito praticamente per tutta la durata del concerto. Nondimeno i più galvanizzati – a decine – elettrizzati dall’intensità del metal della band, si sono sfidati nel saltare sul pubblico assiepato dietro alle transenne per farsi trasportare a forza di braccia verso il palco fino a lasciarsi cadere nello spazio delimitato dalle transenne ed il palco stesso per poi essere “accompagnati” fuori dagli addetti alla sicurezza, non prima di aver esultato per l’obiettivo raggiunto….

La setlist del concerto ha visto solo tre brani dell’ultima produzione della band, Repentless (uscito lo scorso anno), lasciando spazio a pezzi tratti da album storici come Seasons in the Abyss e Show No Mercy. Dopo una buona ora e mezza di robusto e compatto impatto sonoro lo spettacolo è terminato con Angel of Death con la band visibilmente soddisfatta per l’energica carica che ha saputo dare al pubblico dell’Arena.

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La setlist

  1. Delusions of Saviour
  2. Repentless
  3. Disciple
  4. Die By The Sword
  5. Mandatory Suicide
  6. Hate Worldwide
  7. War Ensemble
  8. When the Stillness Comes
  9. You Against You
  10. Fight Till Death
  11. Postmortem
  12. Dead Skin Mask
  13. The Antichrist
  14. Born of Fire
  15. Seasons in the AbyssBis
  16. South of Heaven
  17. Raining Blood
  18. Black Magic
  19. Angel of Death

Notizia e foto: Dario Furlan

About Dario Furlan

Fotografo free lance e giornalista pubblicista. Segue da anni il panorama musicale internazionale - ma anche locale - con particolare predilezione per quanto riguarda il rock (in tutte le sue derivazioni), il folk ed il blues nonché la musica in lingua friulana. Cultore di "motori e rally", dei quali vanta una conoscenza ultradecennale, è anche atleta nella disciplina ciclistica della mountain bike.

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