“Tango Glaciale – come spiega Mario Martone in un’intervista – racconta l’attraversamento di una casa da parte dei suoi tre abitanti; dal salotto alla cucina, dal tetto al giardino, dalla piscina al bagno: un’avventura domestica che si trasforma continuamente proiettandosi nel tempo e nello spazio. La meccanica visiva dello spettacolo e composta da un sistema di architetture di luce realizzato grazie al montaggio di filmati e diapositive, e permette allo spettacolo di svolgersi in dodici ambienti per dodici diverse scenografie, durante un’ora, alla media di un cambio di scena ogni cinque minuti. In questa griglia spaziale velocissima si svolge il lavoro degli attori”.
Nel 1982 al Teatro Nuovo di Napoli debutta Tango Glaciale. La regia e di Mario Martone e in scena ci sono Andrea Renzi, Tomas Arana e Licia Maglietta, tutti esponenti di Falso Movimento, il collettivo di artisti che in quegli anni cambiava la storia della sperimentazione teatrale italiana. 35 anni dopo il debutto di quello spettacolo di culto, Mario Martone riallestisce lo spettacolo in un’operazione – nell’ambito del Progetto RIC.CI Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni Ottanta/Novanta ideato da Marinella Guatterini – che conferma il carattere assolutamente rivoluzionario della creazione.
MTR