L’anno appena trascorso è stato per il Teatri Stabil Furlan (Tsf) un anno positivo, propositivo e promettente, nonostante le grandi difficoltà riscontrate dal comparto cultura e spettacolo dal vivo. Tanto da permettere di guardare con ottimismo e nuove aspirazioni all’anno che è appena cominciato. Nel 2021 infatti, il teatro di produzione in marilenghe è riuscito a realizzare, nella morsa di chiusure e riaperture, ben ventidue giornate di spettacolo, tra lavori originali, rivisitazioni e proposte, nel novero di tante collaborazioni.
«Il pubblico ci segue – afferma il presidente dell’ente Lorenzo Zanon – e sono sempre più virtuose le sinergie con i nostri associati: il Comune di Udine, la Fondazione “Teatro Nuovo Giovanni da Udine”, l’ARLeF, la Società Filologica Friulana, l’Istitȗt ladin-furlan “Pre Checo Placerean”, il CSS, la Civica Accademia d’Arte Drammatica “Nico Pepe”, sostenuti, oltre che dal Comune di Udine e dall’Agenzia Regionale per la Lingua Friulana, anche dalla Regione Friuli Venezia Giulia che guarda con interesse al nostro operato».
Un seguito sempre crescente nel novero delle proposte finora realizzate: gli omaggi al sommo poeta con la serie di puntate televisive “Dante par furlan”, “La vite gnove” alla “Setemane de culture furlane” e “Infier” a debutto della prima stagione. E poi “La Cjase, lagrimis di aiar e soreli”, dedica a Siro Angeli a trent’anni dalla morte, il ciclo di sei rappresentazioni del primo studio “Carlo e Nadia” dedicato alla figura di Carlo Michelstaedter, il fortunato cortometraggio “Edipo a Hiroshima” proiettato al Cinema Visionario di Udine in collaborazione con l’Associazione Culturale Luigi Candoni, come omaggio al drammaturgo di Cedarchis. Un successo anche le tre puntate di “Trame ricucite”, in coproduzione con il Teatro Nuovo Giovanni Da Udine e la proposta al pubblico udinese di “Guarnerius” del Teatro Incerto come secondo appuntamento di stagione.
Quest’anno sono diversi gli appuntamenti e primo tra tutti, in ordine di calendario, il terzo spettacolo in cartellone, giovedì 20 gennaio con “La ricjece da la puaretât” a trent’anni dalla morte di padre David Maria Turoldo (teatristabilfurlan.it), una drammaturgia tra letture sceniche e musiche originali scritta in forma autobiografica da Luca Fantini e Glauco Venier, organizzata come oratorio su arrangiamenti di Michele Corcella ed esecuzioni dell’orchestra laboratorio musicale “L’Insiùm”.
A marzo, sempre al Teatrone udinese, sarà presentato “I Turcs tal Friûl” in un’originale forma di lettura scenica del Tsf come omaggio a Pasolini, e non poche sono le prospettive al seguito in questo 2022: il riallestimento de “La Cjase” per il circuito dell’Ert e in una nuova forma site specific per l’estate, il secondo studio su Michelstaedter, inoltre un progetto di ricerca teatrale sul Pasolini friulano “autonomista”. E poi ancora: la terza edizione di “Tramis pontadis”, “Contis tarondis”, una nuova produzione friulana per ragazzi e famiglie, un primo corso di regia teatrale in collaborazione con l’Accademia Nico Pepe come inizio di investimento sulla formazione di nuovi registi per il teatro friulano ed altro ancora.
«Quello che sta succedendo è che gli artisti friulani cominciano a considerare il Teatri Stabil Furlan come un interlocutore possibile, una struttura che con i suoi mezzi, che sono ancora pochi ma che speriamo di veder incrementarsi, sta diventando un referente per i progetti e gli investimenti artistici che riguardano la lingua e la cultura friulane.» L’invito è di seguire il Teatri Stabil Furlan, attraverso il sito www.teatristabilfurlan.it, i canali social e ovviamente a Teatri!