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Teatro Stabile Sloveno  Carlo Goldoni  LA LOCANDIERA dal 18 ottobre al TSS

Teatro Stabile Sloveno Carlo Goldoni LA LOCANDIERA dal 18 ottobre al TSS

Una donna indipendente, forte, che guida un’azienda e conquista con l’arguzia, una leader che non mette mai da parte la propria femminilità, è l’eroina che venerdì 18 ottobre alle 20.30 aprirà la stagione in abbonamento del Teatro Stabile Sloveno. Con lei inizierà anche la serie di ritratti femminili reali e immaginari che caratterizzeranno il programma 2019/2020 dal titolo Indubbiamente meravigliosaLa Locandiera di Carlo Goldoni nell’adattamento dialettale dell’attrice triestina Patrizia Jurinčič sarà il biglietto da visita della prima stagione firmata dal nuovo direttore artistico Danijel Malalan.

Foto: Luca Quaia

Alla guida della nuova produzione c’è una donna di temperamento come la regista Katja Pegan, che nella sua carriera ha affrontato diverse volte questo testo e che ha così definito questo rapporto privilegiato: »Adoro Mirandolina da quando ho iniziato a frequentare il teatro, da quando la scelsi per il mio esame di ammissione all’Accademia. Adoro anche i personaggi maschili della Locandiera, troppo attenti ad osservarsi a vicenda; il loro fare a gara su chi attira più sguardi è oltremodo infantile. Mi piace vedere come restano aggrappati ai miti storici sul proprio ruolo sessuale (un attore intelligente saprà coglierne le infinite possibilità), mi piace la loro natura narcisista e il loro ridicolo dolore. Adoro Mirandolina. Ma forse adoro ancor di più Goldoni che è riuscito, in un tempo così lontano, a cogliere la gioia e la passione di vivere, quella stessa gioia e passione che rivivono ancora oggi, sebbene nelle nostre vite reali ci manchino o delle quali ci siamo dimenticati.«
La commedia del 1752 parla di una locandiera e di tre dei suoi ospiti, ognuno dei quali la corteggia a suo modo: il primo è un conte ricco ed avaro, il secondo un marchese squattrinato, il terzo un cavaliere che si vanta della propria misoginia ed è convinto di non essere soggetto alle strategie femminili. Per la locandiera smantellare le sue convinzioni diventa un punto d’orgoglio.
Il testo è di importanza fondamentale nella storia del teatro italiano e nell’opera di Carlo Goldoni come espressione di un periodo di transizione. L’emancipazione delle donne è in questo caso specchio dell’affermazione di una nuova classe dominante che si basa sul commercio e sul lavoro, a differenza dei nobili come il Conte e il Marchese, ognuno sorpassato ormai dal tempo. La seconda transizione riguarda lo stile e il racconto: l’artificiosità delle maschere si trasforma definitivamente nel »teatro del mondo«, in situazioni e personaggi reali: da una parte le eccentriche attrici Deianira e Ortensia, dall’altra la Locandiera e il suo promesso, il servo Fabrizio, entrambi con i piedi ben piantati a terra.

Le loro vicende e intrighi rivivranno nelle interpretazioni di molti volti noti del teatro e della televisione slovena. Il ruolo del titolo, comico, sentimentale e reale, sarà affidato a Nikla Petruška Panizon. Nel ruolo del Cavaliere ci sarà il presentatore, comico e attore di grande popolarità Tadej Toš, che in questo spettacolo collabora per la prima volta con il Teatro Stabile Sloveno. Il suo concorrente in amore è il semplice Fabrizio, interpretato da Primož Forte, mentre i due pretendenti potranno contare sulla verve comica di Vladimir Jurc e Franko Korošec. Sul palco del TSS ritornerà l’attrice triestina Lara Komar, reduce da una pausa dalle scene durante la quale si è affermata nel campo della fiction. Insieme a lei nei ruoli delle due attrici che frequentano la vivace locanda, ci sarà Maja Blagovič.
Lo spettacolo avrà una colonna sonora live scritta da Mirko Vuksanović e interpretata dai musicisti Robert VatovecAljoša Vuksanović e Vid Prinčič. Le scene, che riportano agli inizi del secolo scorso, sono di Voranc Kumar, i costumi di Vasilija Fišer, le coreografie di Miha Krušič.

Lo spettacolo è stato realizzato con il contributo della Fondazione CRTrieste, che si occupa da sempre di sostenere l’offerta culturale cittadina in tutte le sue forme. La stessa etimologia della parola cultura (dal latino “colere” che significa coltivare) rimanda direttamente a uno dei principi cardine di Fondazione, ovvero coltivare e far crescere quella che per Trieste è da sempre una vocazione forte, che si tratti di mostre, spettacoli, festival o iniziative legate ai settori più diversi dell’arte e della conoscenza.
Con il debutto di questo spettacolo il pubblico potrà riprendere a votare per il Premio del quotidiano Primorski dnevnik, che ogni anno assegna un riconoscimento per meriti artistici e regala a un fortunato spettatore l’abbonamento per la stagione successiva.

L’apertura della stagione 2019/2020 verrà ulteriormente arricchità dall’apertura di una mostra, dedicata in questo caso alla costumista Marija Vidau, collaboratrice di lunga data del Teatro Sloveno la cui produzione è stata recentemente valorizzata anche con un’anteprima della mostra al Museo Schmidl in Palazzo Gopcevich nell’ambito del programma di Slofest. Il titolo della mostra è Indubbiamente…Marija Vidau; è stata curata da Valentina Cunja e Peter Furlan. L’apertura ufficiale è prevista alle ore 20.00.

Con questa prima la sezione di programmazione in lingua slovena della Sede regionale della RAI introdurrà una piacevole novità che darà ancora maggiore smalto all’atmosfera mondana e festosa del debutto: alle 20.30 è previsto infatti un collegamento in diretta con il telegiornale in lingua slovena dalla sala del teatro.
Tutte le repliche dello spettacolo (inclusa la prima) saranno come di consueto sovratitolate in italiano. Le repliche domenicali prevedono anche il servizio gratuito di navetta.

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Foto: Luca Quaia

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