INTANTO, FOCUS SULLE ARTISTE DONNE (DA FRANCESCA DEGO, LA VIOLINISTA ITALIANA PIU’ FAMOSA AL MONDO ALLA STAR PORDENONESE LAURA BORTOLOTTO, PER LA PRIMA VOLTA NEL CARTELLONE DELLA STAGIONE ) E SUI TRII DA CAMERA: DAL BAROCCO DEL MITO TREVOR PINNOCK AL JAZZ DI ROBERTO GATTO
Le artiste donne e la musica da camera: sono fra i nuovi filoni della stagione musicale del Teatro Verdi di Pordenone, improntata a “divertimento e curiosità”, stagione che martedì 16 settembre, alle 18, nel foyer di platea, sarà presentata al pubblico da Silvia Segatto, assistente di Maurizio Baglini, curatore della stagione di musica e danza del Comunale.
Fra i concerti – al via il 26 settembre, mentre da ieri, in biglietteria, è scattata la fase della vendita di nuovi abbonamenti – trovano spazio quest’anno due protagoniste del panorama musicale: la prima è Francesca Dego, la violinista italiana più famosa nel mondo, che si è esibita ovunque con le più prestigiose orchestre italiane e straniere, sotto la direzione di maestri come Shlomo Mintz, Wayne, Marshall, Salvatore Accardo (che parlando di lei ha detto: “è uno dei talenti più straordinari che io abbia incontrato”). A Pordenone, diretta da Daniele Rustioni, in primavera suonerà con l’Orchestra da camera di Mantova in un programma che metterà a confronto due universi della musica: Mozart e Prokof’ev. Un pilastro del Novecento storico, accostato a uno dei più geniali e amati compositori di tutti i tempi. Per la prima volta sarà poi ospite nella stagione principale del Teatro la giovanissima violinista pordenonese Laura Bortolotto, sul palco in febbraio con l’Orchestra sinfonica abruzzese, che affronterà uno dei capolavori per violino di Schumann: un’occasione per valorizzare le doti di un’artista alla quale nel mese di luglio Amadeus, il mensile della grande musica, ha dedicato la copertina.
Musica da camera (alla quale è stato quest’anno dedicato un abbonamento particolare), poi e soprattutto focus su alcuni trii atipici; il 2 dicembre il Trio Konradin, singolare in senso strumentale, visto che musicisti hanno avuto l’idea geniale di costituire una formazione stabile con strumenti alternativi (pianoforte, fagotto, clarinetto) e per il repertorio proposto (gli allievi di Beethoven e il mitico Kreutzer, legato alla Sonata a Kreutzer per violino celebrata anche da Tolstoj). Poi il 16 marzo il David Trio, il trio classico più rappresentativo che l’Italia abbia oggi, con musiche di Brahms, Dall’Ongaro, Messiaen e il 9 marzo il Trevor Pinnock, mito vivente del clavicembalo, da decenni uno dei più valenti specialisti di musica antica a livello internazionale, in un’antologia di capolavori che delineano uno scorcio affascinante di barocco. E infine (28 aprile) il Roberto Gatto Trio, a completare la serie di tipologie e repertori dal barocco al jazz. Gatto, uno fra i più stimati musicisti della scena jazzistica internazionale, non solo batterista di grande sensibilità ma anche ottimo organizzatore e band leader, non esita a mettersi in gioco di fronte a nuove idee