Gli spettacoli iniziano alle ore 21, biglietti disponibili nei consueti punti vendita del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e al museo”.
Dopo il successo ottenuto lo scorso anno dallo spettacolo A Sarajevo il 28 giugno nato dalla collaborazione fra il Comune di Trieste ed il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, e presentato al Museo di guerra per la pace “Diego de Henriquez” in occasione del centenario dell’attentato di Sarajevo, ritornano anche nell’estate 2015 le serate di teatro negli spazi museali tutti i fine settimana fra il 19 giugno e il 22 agosto.Inseriti fra le manifestazioni estive organizzate dal Comune di Trieste, ad animare le serate nella suggestiva cornice del museo saranno spettacoli diversi: due edizioni con cast differente di A Sarajevo il 28 giugno tratto dall’omonimo testo di Gilberto Forti, L’ultimo viaggio del Baron Gautsch di Pietro Spirito e Ruedis_ruote di confine danza contemporanea a cura della compagnia corregionale Arearea. L’ispirazione che accomuna i tre titoli e il tema del Museo stesso, è la Prima guerra mondiale con le sue inquietudini che ancora allungano la loro ombra sul presente.
Il privilegio di inaugurare la rassegna, con le prime due repliche venerdì 19 e sabato 20 giugno alle ore 21, tocca allo spettacolo A Sarajevo il 28 giugno che nasce dal testo omonimo di Gilberto Forti e da un’idea dello scrittore e giornalista Paolo Rumiz.
Lo ammireremo nell’allestimento a cura di Giulia Corrocher e interpretato da una doppia compagnia di artisti: nella prima parte (fino al 18 luglio) reciteranno Gianfranco Saletta, Fulvio Falzarano, Maria Grazia Plos e Maurizio Zacchigna; nella seconda (dal 31 luglio al 22 agosto) saranno in scena Ariella Reggio, Paolo Fagiolo, Adriano Giraldi e Riccardo Maranzana.
Rimarrà invece costante e ricca di suggestioni la presenza delle quattro musiciste del Quartetto Iris (Laura Furlan ed Emanuela Colagrossi ai violini, Maria Lucia Dorfmann alla viola e Cecilia Barucca Sebastiani al violoncello) impegnate in brani di Johann Strauß figlio e Franz Schubert.
Lo spettacolo propone – dividendole in due parti – una decina di testimonianze sul fondamentale momento storico dell’assassinio di Francesco Ferdinando che vengono interpretate dai diversi attori, anche contemporaneamente, in alcuni significativi spazi del Museo. Tutte le interpretazioni vengono ripetute più volte, secondo una dinamica affascinante che permette a tutti gli spettatori di seguire ognuna di esse una volta.
È dunque il pubblico a spostarsi da una sala all’altra, “incontrando” fra i reperti storici messi in mostra dal “De Henriquez”, i personaggi che hanno vissuto il momento dell’attentato ed i loro ricordi. Raccontano tutti l’episodio drammatico che ha sconvolto la Storia, avviato il primo conflitto mondiale e che ha di certo lasciato un segno indelebile nelle loro esistenze. Diretti da Giulia Corrocher gli attori interpretano dunque le emozioni con cui hanno preso parte a quel momento storico figure fra le più diverse: una donna del popolo, un militare al servizio dell’Arciduca, una giovane nobile poi emigrata…
Quel 28 giugno 1914 – ha commentato il direttore dello Stabile regionale Franco Però – due colpi di cannone fecero rullare i tamburi in tutta Europa, e nelle fabbriche si misero all’opera per costruire nuove, impressionanti macchine da guerra. Per un mese, un mese esatto rimasero nascoste, pronte ad entrare in azione e portare via il mondo di ieri, per gettarci nel Moderno. Alcuni compresero quei colpi, altri intuirono qualcosa, altri ancora non si resero conto, non videro le armi nascoste. Il 28 giugno iniziò quel terribile work in progress che il 28 luglio vide il suo primo compimento. Il lavoro di Gilberto Forti e l’intuizione di Paolo Rumiz ci raccontano quel mondo di ieri nel momento in cui inizia la sua svolta finale, attraverso le parole di quelli che, nei tanti paesi, quel mondo e quel momento li avevano vissuti.”Venne dopo molti anni un testimone e poi un altro… Furono ascoltati, e ciascuno offrì la sua versione, con circostanze, nomi, altri dati. Sì, tutti erano testi volontari, giunti da varie parti dell’impero. Benché fossero testi immaginari, pure ognuno di essi era nel vero“.
A Sarajevo il 28 giugno da Gilberto Forti, messinscena a cura di Giulia Corrocher, con Gianfranco Saletta (Consigliere Aulico), Fulvio Falzarano (Dott. Vasič), Maria Grazia Plos (Frau Magdalena Gobec) e Maurizio Zacchigna (Ing. Szigeti), produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia andrà in scena con inizio alle ore 21 venerdì 19 e sabato 20 giugno; venerdì 26 e sabato 27 giugno; venerdì 3 e sabato 4 luglio; venerdì 10 e sabato 11 luglio e venerdì 17 e sabato 18 luglio.Venerdì 31 luglio ci sarà un cambio di cast e di testimonianze recitate: saranno in scena Ariella Reggio (Polyxena Singer), Paolo Fagiolo (Archivista Dunkelblatt), Adriano Giraldi (Botanico Bach) e Riccardo Maranzana (Padre Kowalski). Questa formazione reciterà tutti i venerdì e sabato di agosto fino al 22, giorno il cui chiuderà la rassegna.
Gli altri spettacoli andranno in scena secondo il seguente calendario: domenica 12 luglio alle ore 18 Ruedis, venerdì 24 e domenica 25 luglio L’ultimo viaggio del Baron Gautsch.Si ricorda che a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo l’accesso al “De Henriquez” sarà consentito ai possessori di biglietto, che potranno visitare gli spazi museali.
I biglietti per seguire le serate di Teatro al Museo si possono acquistare in prevendita – già da lunedì 8 giugno – a soli 7 euro (ridotto a 5 euro) presso la Biglietteria del Politeama Rossetti e tutti i punti vendita del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: saranno in vendita i posti ancora disponibili anche al Museo di guerra per la pace “Diego de Henriquez” a partire dalle ore 20 nelle sere di spettacolo. La biglietteria del Politeama Rossetti segue l’orario d’apertura estivo, da lunedì a venerdì dalle ore 9 alle 14. Si può contattare la biglietteria tramite il centralino del Teatro al numero 040-3593511.