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Al Teatro Arcas, in scena “Socrate Immaginario” Dal 22 al 25 febbraio nello spazio di via Veterinaria-Napoli

Al Teatro Arcas, in scena “Socrate Immaginario” Dal 22 al 25 febbraio nello spazio di via Veterinaria-Napoli

Dal 22 febbraio alle 21 in scena al Teatro Arcas “Socrate Immaginario” di Ferdinando Galiani, con la regia di Francesco Sisto.
Don Tammaro Promontorio, che si crede Socrate, lotta in famiglia per poter affermare la sua logica follia, ha una sua caratteristica stabilità di protagonista, che è viva e valida proprio perché si manifesta non già attraverso una facile caricatura, ma perché riesce a conservare una sua consequenzialità addirittura solenne, filosofica. Don Tammaro non riesce ad evadere dalla prigione ch’egli stesso s’è creata; donna Rosa tenta di ridestarlo dalla mania socratica a suon di mazzate, egli niente, imperturbabile prosegue sulla sua strada fino al punto di voler prendere una seconda moglie, Cilla che è da egli definita moglie minima e nominata Aspasia, figlia di mastro Antonio: scherza sulla sua condizione assurda, ricercando l’annullamento della sua personalità, in una morte che è burla, in quel bere la cicuta (che è un sonnifero), che non è stoicismo, ma coscienza della vanità di un individuo. E però, s’addormenta. Sua figlia, innamorata del giovane Ippolito, dovrà sposare il vecchio e sciocco barbiere don Antonio, che è da egli nominato Platone, e non si discute; Calandrino, il servo è Simia, e lo stesso Mastro Antonio son suoi discepoli. Donna Rosa è Xantippe, la figlia Emilia è Sofrosine e la serva Lauretta è Saffo, non c’è dubbio. Persino la burletta della finta apparizione del demone diventa credibilissima per don Tammaro: il quale col suo contegno, sembra sia lui a prendere in disprezzo la sua grottesca sublime stupidità.
<<La satira dei falsi socrati e dei filosofastri è antica e ricorrente, si giudica secondo la misura della forza e dell’efficacia con la quale il poeta la rivive e l’attualizza. – scrive il regista, Francesco Sisto, nelle note – Quel che conta del Socrate Immaginario è la tempestività con la quale apparve e la mordente efficacia che esercitò su una certa società settecentesca che voleva consapevolmente deridere. Di mira era preso il Barone Saverio Mattei, “un povero diavolo di erudito”, infatuato della sapienza ellenica, ma vittima della bisbetica moglie>>.
Massimo Maffei e Teatro dell’Obbligo presentano “Socrate Immaginario” di Ferdinando Galiani, regia di Francesco Sisto, in scena Peppe Carosella, Marcello Raimondi, Sara Saccone, Ferdinando Smaldone, Federica Totaro, Giovanna Landolfi, Luigi Sorvillo e Federica Bagnaro, costumi di Clelio Alfinito, consulenza Musicale di Michele Maione, luci di Enrico Scudiero e attrezzeria Nicola Sesto.

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