Ben 60 nuovi personaggi e il meglio di discipline artistiche come ombre cinesi, chapeaugraphie, sand painting e laser design. Il funambolico Arturo Brachetti sarà al Teatro Verdi di Gorizia martedì 6 marzo alle 20.45 con il suo nuovo spettacolo, “Solo”, nell’ambito del cartellone Grandi eventi/Smile. Un ritorno alle origini per il re del trasformismo internazionale, che aprirà le porte della sua casa, fatta di ricordi e di fantasie: un’abitazione senza luogo e senza tempo, in cui il sopra diventa il sotto e le scale si scendono per salire. Nel suo One man show protagonista è il trasformismo, quell’arte che lo ha reso celebre in tutto il mondo e che qui la farà da padrone. Brachetti proporrà anche un viaggio nella sua storia artistica, attraverso le altre affascinanti discipline in cui eccelle: grandi classici come le ombre cinesi, il mimo e la chapeaugraphie, e sorprendenti novità come la poetica sand painting e il magnetico raggio laser. Il mix tra scenografia tradizionale e videomapping, permetterà di enfatizzare i particolari e coinvolgere gli spettatori nello show. Un francese un inglese, uno spagnolo e un italiano saranno i protagonisti invece de La vedova scaltra, penultimo appuntamento di Prosa della stagione artistica, venerdì 9 marzo alle 20.45. La commedia di Carlo Goldoni, diretta e interpretata da Gianluca Guidi, è ambientata in una locanda veneziana durante il Carnevale. Quattro pretendenti di nazionalità diversa sono affascinati da Francesca Inaudi, che vestirà I panni della bella vedova de’ Bisognosi.
Un francese un inglese, uno spagnolo e un italiano saranno i protagonisti invece de La vedova scaltra, penultimo appuntamento di Prosa della stagione artistica, venerdì 9 marzo alle 20.45. La commedia di Carlo Goldoni, diretta e interpretata da Gianluca Guidi, è ambientata in una locanda veneziana durante il Carnevale. Quattro pretendenti di nazionalità diversa sono affascinati da Francesca Inaudi, che vestirà I panni della bella vedova de’ Bisognosi. Tutti ricchi, benestanti discendenti da famiglie blasonate, tutti campanilistie affascinati dalla bella e forse “inarrivabile” Rosaura. Come spiega Gianluca Guidi nelle note di regia:: “È una donna moderna, dalla natura “antica”. Una figura che presenta quella sensibilità e quell’intuizione appartenenti all’universo femminile. Sa ribellarsi al padre e si oppone alle nozze della sorella con un uomo molto più anziano (lei ne aveva sposato uno del quale è rimasta vedova) e, ora che può, sospesa e in bilico per prendere la decisione giusta, sceglie di scegliere il suo uomo. Nella migliore tradizione della vita vissuta. La meta/menzogna che adopera per sceglierlo è rappresentativa di un estro che appartiene a esseri superiori quali sono, in realtà , le donne. Ella è pilota del proprio destino, opera e decide non tanto lasciandosi guidare dai sentimenti, quanto piuttosto seguendo criteri razionali. Per seguire il suo scopo, mette a nudo le debolezze del genere maschile, fino a metterle quasi in ridicolo. Compie una rivoluzione femminista “ante-litteram” che, se ne avesse mantenute le connotazioni, avrebbe fatto vincere a tutto campo quel desiderio legittimo di emancipazione che ha caratterizzato, alla fine del ‘900, l’universo femminile”.