Dopo l’incisivo allestimento di Porcile nella stagione 2006/2007, l’opera di Pier Paolo Pasolini sarà nuovamente materia di riflessione ed elaborazione artistica sul palcoscenico del Teatro Stabile Sloveno di Trieste. Il nuovo allestimento, in programma dal 10 al 19 marzo, si basa sul romanzo e sul film Teorema, in un adattamento originale e nella regia di Sebastijan Horvat.
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Il romanzo Teorema (1968) è scritto nello stesso periodo della stesura della sceneggiatura del film omonimo, in una forma che alterna prosa e versi. La vicenda ruota attorno all’arrivo di un misterioso sconosciuto che turba l’apparente quiete della famiglia di un imprenditore milanese. La seduzione intellettuale e sessuale emanata dall’uomo strappano la famiglia alle sicurezze di un ordine consolidato. La tempesta emotiva provocata dall’ospite inatteso rivela la natura nascosta di ognuno dei membri di questo microcosmo borghese: dopo la sua uscita di scena nulla sarà più come prima. Lo straniero è uno schermo sul quale vengono proiettati i personaggi (e anche gli spettatori), qualcosa che, »se inserito nel sistema, porta alla sua rovina”.
Nello spettacolo si parla anche della lotta di classe, argomento di grande attualità negli anni del romanzo e del film, che infatti rappresentano la vicenda in un contesto industriale, anche attraverso il rapporto dell’imprenditore con i suoi dipendenti. Questo tema viene riproposto oggi nello spirito di un’epoca diversa, nella quale però la crisi generale della classe medio-alta è nuovamente viva e problematica. L’autore dell’adattamento, Milan Marković Matthis, evidenzia questo doppio sguardo sulla vicenda: il primo atto è legato in modo più diretto al romanzo pasoliniano e si svolge a Milano negli anni ’60, il secondo si svolge invece oggi a Trieste.Pathos e razionalità hanno un ruolo complementare in questa lettura, come nel film di Pasolini. Il perno attorno al quale ruota l’intero spettacolo è la riflessione sul crollo della fragile facciata di una società benestante, come scrive Matthis nel programma di sala: »Viviamo in un mondo dove percepiamo chiaramente la necessità di trovare una scusante ideologica e un’adeguata tutela per i pilastri della società borghese che è tuttavia talmente avulsa dalla realtà da rendere impossibile qualsiasi tentativo di nascondere la sua ipocrisia e il suo autolesionismo; la crescente pressione può trovare soltanto uno sfogo – la nascita del fascismo.” La traduzione in sloveno del testo è a cura di Gašper Malej (tutti gli spettacoli saranno sovratitolati in italiano) e l’adattamento dal romanzo è il primo in assoluto realizzato per la scena teatrale slovena.Il giorno della prima, venerdì 10 marzo, alle ore 20.00, verrà inaugurata negli spazi del Teatro Stabile Sloveno la mostra “Trieste-Ortona 693,44 km”, a cura del collettivo artistico Assopuntoniente.
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