Sarà Roberto Herlitzka diretto da Antonio Calenda il primo protagonista della Stagione 2013-2014 nello spazio raccolto della Sala Bartoli. A lui il regista ha infatti affidato la difficile prova di interpretare, solo sulla scena, Una giovinezza enormemente giovane che Gianni Borgna – esperto pasoliniano – ha scritto evocando la figura e le opere del celebre scrittore friulano. Un’inaugurazione di stagione dunque che evidenzia la centralità dell’attività di produzione (lo spettacolo nasce dalla sinergia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia con Mittelfest 2013 e con il sostegno della Fondazione CRTrieste) e che si pone in luce argomenti radicati nella storia e nella cultura della regione ma fortemente significativi sul piano nazionale.
Una giovinezza enormemente giovane è uno spettacolo singolare, costruito attorno a un monologo presago, quasi divinatorio che da un lato fa omaggio al pensiero di Pier Paolo Pasolini attraverso l’evocazione della sua opera letteraria e poetica, e dall’altro sancisce la capacità profetica dello scrittore, sul piano sociale e politico. Il progetto si sviluppa attorno all’idea – condivisa dall’autore Gianni Borgna e dal regista Antonio Calenda – di riflettere, attraverso le parole di Pasolini, sul mondo attuale. Ne nasce una messninscena rievocativa ma anche profondamente evocativa della sua capacità di “vedere politicamente” la società ed i suoi mutamenti. Un “vedere politicamente” di cui l’autore del monologo Gianni Borgna, è testimone culturale. Egli infatti – da segretario della FIGC romana – ebbe modo di essere molto vicino a Pasolini. Successivamente Borgna si è dedicato con attenzione allo studio della figura e del pensiero pasoliniano, di cui è profondamente competente (basti ricordare il saggio firmato a quattro mani con Adalberto Baldoni Una lunga incomprensione. Pasolini fra destra e sinistra e il suo impegno, recentemente, nel far riaprire il caso sulla morte dell’intellettuale presso la Procura della Repubblica di Roma).«In una metafisica evocazione della morte di Pasolini – spiega Antonio Calenda – immaginiamo che lo scrittore abbia a vedere sé stesso massacrato sulla spiaggia dell’Idroscalo di Ostia. Lo spettacolo parte da qui. Oggi Pasolini avrebbe 91 anni e questa rivisitazione immaginaria vuol essere omaggio al suo pensiero antesignano, profetico sul piano sociale e politico, e assieme una ricapitolazione dei momenti più importanti della sua testimonianza civile e poetica nell’ambito della grande tradizione italiana». I riferimenti a tale pensiero pasoliniano, e al corpo della sua opera letteraria pervaderanno dunque il monologo, che Antonio Calenda ha scelto di affidare a Roberto Herlitzka, uno degli interpreti di più intenso spessore poetico e drammatico della scena italiana, recentemente insignito del Nastro d’Argento alla carriera, riconoscimento che si aggiunge ai numerosi premi ottenuti nella sua lunga attività artistica tra cinema e teatro. Un attore che già nell’aspetto morfologico evoca un’appartenenza al mondo pasoliniano e che con lo Stabile del Friuli Venezia Giulia ha grande intrinsecità.
Le scene sono di Paolo Giovanazzi, le luci di Nino Napoletano.
Venerdì 25 ottobre alle 18 alla Sala Bartoli si terrà un incontro sull’opera di Pier Paolo Pasolini nel corso del quale sarà presentato il libro Pasolini e il teatro alla presenza dei co-curatori Stefano Casi e Angela Felice e naturalmente del regista e del protagonista dello spettacolo, Antonio Calenda, Roberto Herlitzka. Anche qui l’ingresso sarà libero.