Sala Bartoli del Politeama Rossetti, con una discreta cornice di pubblico alla fine quasi in estasi, è di scena la prima di “Una giovinezza sempre piu’ giovane“.Questo monologo, primo della stagione “altripercorsi” del Teatro Stabile Friuli Venezia Giulia, è stato diretto in maniera egregia da Antonio Calenda e altrettanto ben interpretato da Roberto Herlitzka, già reduce dei successi a Roma e Milano. L’attore si immedesimava in modo perfetto in Pierpaolo Pasolini, scrittore, poeta, sceneggiatore e regista origianario di Casarsa della Delizia(PN), nato a Bologna nel 1922 e morto a Ostia in circostanze ancora oggi non del tutto chiarite nel 1974. Egli ha ripercorso in breve gli ultimi anni dello scrittore, parlando in prima persona, e descrivendo in maniera critica la situazione in Italia negli anni ’70 e ’80. Infatti prendendo spunto dall’opera Petrolio che Pasolini stava realizzando prima di morire, parlava a riguardo della Crisi dell’appena citato minerale, avvenuta proprio in quegli anni, ricordando Enrico Mattei, scomparso nel 1962, anche egli in circostanze misteriose probabilmente per la causa che, in quanto presidente dell’Agip , si era opposto al dominio petrolifero delle cosiddette “Sette Sorelle”. Il monologo con citazioni in lingua Friulana, usata da Pasolini nelle sue prime opere poetiche raccolte nella“Meglio Gioventu’ “, e esprimeva la sua cocente delusione dell’evoluzione, a suo parere negativa dei giovani. Infatti loro da essere i semplici ragazzi di borgata raccontata nel suo best seller “Ragazzi di Vita” hanno subito un cambiamento poichè si atteggiavano sempre di piu’ a “piccolo borghesi” soprattutto dopo le agitazioni studentesche e operaie del 1968. Dopo di allora, infatti quegli stessi “finti” piccolo borghesi potevano essere gli autori delle stragi di Piazza Fontana a Milano, raccontata in maniera piu’ approfondita nella rappresentazione, di Piazza Fontana a Brescia e del treno Italicus e della Stazione di Bologna; queste ultime due quando lo scrittore era già morto. Questa nuova generazione di giovani, al quale Pasolini attraverso la voce dell’attore esprimeva profonda amarezza, era stata corrotta dal nuovo mondo consumistico “neo-fascista” e potevano essere i potenziali protagonisti dei cosiddetti “Anni di Piombo” e probabilmente della sua morte. Lo spettacolo nel suo epilogo ha mostrato le immagini della crocefissioni di Gesu’ Cristo ,tratto dal “Vangelo secondo Matteo” ,una delle opere teatrali di maggior rilievo del Pasolini. Un caloroso e prolungato applauso ha salutato il bravissimo attore Roberto Herlitzka al termine della ricca serata e della sua fatica teatrale.
Andrea Forliano