È il racconto di Dino Buzzati “Le mura di Anagoor” a offrire l’ispirazione del nome alla compagnia Anagoor che – nata nel 2000 in veneto su iniziativa di Simone Derai e Paola Dallan – è ormai considerata una delle più interessanti espressioni del teatro di ricerca italiano e che è protagonista allo Stabile regionale lunedì 15 gennaio alle 20.30 con “Virgilio Brucia”.
È un gradito ritorno quello dei coltissimi artisti di Anagoor, che lo scorso anno con “Socrate. Il sopravvissuto” hanno raccolto consensi al Politeama Rossetti grazie alla loro analisi ricca di suggestioni e ad un linguaggio volto alla più raffinata e accurata multidisciplinarietà.
In “Virgilio Brucia” – inserito nel cartellone altripercorsi – la compagnia si confronta con la figura complessa del grande poeta classico. Una figura per certi versi sfuggente, spesso sospettata di connivenza con il potere. «Virgilio fu il cantore del potere di Augusto? Offrì la sua voce all’Impero?»: non intende dare risposta a questi interrogativi il lavoro di Anagoor, che anzi nella mente dello spettatore solleciterà altri interrogativi, necessari, urgenti: «Oggi – evidenziano infatti gli artisti – in un teatro del mondo post-coloniale, travolti da cambiamenti culturali e geopolitici inarrestabili, non possiamo non trovarci a scoprire un nuovo Virgilio, una poesia la sua in cui le retoriche del potere si rovesciano e vanno in frantumi rivelando al di sotto della superficie dorata un grumo di dolore: quello delle infinite storie individuali e collettive, degli incendi e delle distruzioni, delle fughe per mare e degli esili, il dolore di ciascuno sotto l’incessante e implacabile sferza del vento della Storia. Ed è questa la grande lezione dei classici: perché possono, in certe condizioni, rivelare ciò che prima non era visibile».
Simone Derai regista e drammaturgo assieme a Patrizia Vercesi, parte dalla morte del poeta e dall’inquietante interrogativo sul perché Virgilio avesse desiderato bruciare i rotoli dell’Eneide, capolavoro a cui aveva dedicato oltre un decennio di fatiche. Lo spettacolo procede per capitoli, che toccano i capisaldi dell’opera virgiliana e preparano lo spettatore ad addentrarsi nel cuore del lavoro, quando cioè si assiste alla lettura del II Libro dell’“Eneide” che viene interpretato in scena, in latino (con sopratitoli) con eccellenti metrica e pronuncia classiche da un ammiratissimo Marco Menegoni: un momento che richiama la lettura che il poeta stesso fece di quei versi, che l’Imperatore pretese di ascoltare nel 22 a.C.
«Ma i primi versi pronunciati dal poeta al cospetto del padrone assoluto di Roma rivelavano un progetto completamente ribaltato: non il racconto della nascita del un nuovo impero, ma il crollo di un regno antico, lo sterminio di un popolo, la fuga e l’esilio… Virgilio a ben osservare nelle pieghe della Storia si rivela tutt’altro che un poeta supino. Un poeta così consapevole sapeva forse che la grande opera sarebbe diventato una micidiale macchina per la propaganda. Forse per questo voleva bruciare l’Eneide?» ipotizzano gli Anagoor nelle riflessioni sul loro lavoro.
Ogni spettatore è chiamato a darsi una risposta, a farsi parte critica e attiva di una serata che la compagnia declina secondo la propria rigorosa e affascinante poetica. Una poetica che presuppone il dialogo – molto attuale e stimolante – sul palcoscenico con innovative discipline artistiche, come video e performing art, scena ipermediale, e altri codici che vengono però sempre declinati in modo raffinato e funzionale al risultato teatrale.
Lo spettacolo in programma per il cartellone “altri Percorsi” del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia va in scena solo lunedì 15 gennaio alle ore 20.30, alla Sala Assicurazioni Generali.
I biglietti per lo spettacolo sono ancora disponibili presso tutti i punti vendita del Teatro Stabile regionale e anche attraverso il sito www.ilrossetti.it.