Giovedì 16 ottobre | ore 21.30
live @ White Harp
Via della Colonna 34, Pordenone
I The Fool Fall Far sono un ambizioso progetto nato nell’autunno 2010, un hammond trio moderno, poco convenzionale, una formazione jazz sperimentale che presenta una miscela di linguaggi e sonorità tradizionali e d’avanguardia, in un risultato finale che sa di jazz ma soprattutto di contaminazione.
I tre eclettici musicisti iniziano il loro percorso insieme unendo le loro esperienze e il loro sound nella rivisitazione di brani del repertorio anni 60/70 di prevalente estrazione fiatistica (Wayne Shorter, John Coltrane, Miles Davis, Joe Henderson, ecc). Successivamente si discostano dalla tradizione jazz-rock per andare in una direzione più intimista e personale, in cui s’intersecano diversi mondi sonori e influenze, dal jazz contemporaneo newyorkese alle sonorità evocative, malinconiche e psichedeliche tipiche del trip-hop e della tradizione musicale nordeuropea.
I tre protagonisti sono Alberto Milani alla chitarra elettrica e basso, Gianpaolo Rinaldi al Fender rhodes, synth e organo hammond, e il bellunese Giorgio Murer alla batteria.
I tre eclettici musicisti iniziano il loro percorso insieme unendo le loro esperienze e il loro sound nella rivisitazione di brani del repertorio anni 60/70 di prevalente estrazione fiatistica (Wayne Shorter, John Coltrane, Miles Davis, Joe Henderson, ecc). Successivamente si discostano dalla tradizione jazz-rock per andare in una direzione più intimista e personale, in cui s’intersecano diversi mondi sonori e influenze, dal jazz contemporaneo newyorkese alle sonorità evocative, malinconiche e psichedeliche tipiche del trip-hop e della tradizione musicale nordeuropea.
Scrivono e danno forma alle loro composizioni che andranno a far parte del loro primo disco omonimo (THE FOOL FALL FAR) in uscita nell’autunno 2014 sotto la Birdland Sounds, e ad esse abbinano cover rivisitate con il loro modo e suono inconfondibile, passando dai Nirvana, ai Massive Attack ai Radiohead a Davis.
La sintesi finale è un puzzle fitto di evocazioni generazionali ma altrettanto di estrema modernità e sincretismo stilistico, in cui convergono ampie parti improvvisative con raffinata ricerca spazio-sonora ed interplay, groove, psichedelia e sperimentazione, e un gusto molto caratterizzante e personale nella scrittura e nell’arrangiamento di ogni brano.