Esiste un confine netto tra la vita e la morte o forse entrambe fanno parte di una stessa danza che fonde e confonde realtà, ricordo, finzione. E’ quanto ci si chiede assistendo allo straordinario spettacolo di Emma Dante “Le sorelle Macaluso” già vincitore del Premio Ubu 2014, andato in scena al Palamostre per la stagione di Contatto 33.


Le sorelle sono sul palco proprio vicino agli spettatori e gli unici oggetti in scena sono le spade e gli scudi che verranno scoperti lasciando intravedere le lapidi con le fotografie dei defunti. Lo spettacolo è in dialetto siciliano e dopo poco l’orecchio si abitua ai suoni e dove non si comprendono i significati delle parole arrivano i movimenti, la gestualità estrema, la mimica facciale delle attrici e degli attori. Settanta minuti cui lo spettatore si immedesima nelle vicende di vita delle sorelle Macaluso ed è portato a riflettere sulla fragilità della vita umana e a chiedersi quanto delle persone morte rimanga nei vivi, frammenti di passato che non tornerà più ricco di bei ricordi ma anche di situazioni irrisolte.
Maria Teresa Ruotolo