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TRIESTE TEATRO MIELA 17 MAG Viaggiatore immobile di REMO ANZOVINO

Remo Anzovino pianoforte
Vincenzo Vasi theremin, glockenspiel, basso, voce, campionatore
Marco Anzovino percussioni e chitarre acustiche
Alberto Milani chitarra elettrica

CON LA PARTECIPAZIONE STRAORDINARIA DELLE 42 VOCI MASCHILI DEL
CORO POLIFONICO DI RUDA
diretto da Fabiana Noro

per l’esecuzione del brano 9 ottobre 1963 (Suite for Vajont), la musica che Remo Anzovino ha composto
in memoria della tragedia del Vajont nell’anno del 50esimo anniversario
.

Remo Anzovino torna in Friuli Venezia Giulia e presenta al pubblico di Trieste Viaggiatore immobile,  il suo nuovo album di pure emozioni griffato con la straordinaria copertina di Oliviero Toscani, data che segue agli strepitosi sold out del Blue Note di Milano, del Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Pordenone, del Palamostre di Udine e degli ottimi consensi ottenuti nel tour in corso che ha toccato le capitali della musica nei teatri di maggior prestigio: da Palermo a Catania, da Genova a Padova da Firenze a Napoli a Torino a Bologna fino a veri e propri templi della musica, dall’Auditorium Parco della Musica di Roma al Teatro Dal Verme di Milano, un tour che sta portando il compositore nelle più importanti città italiane e che lo porterà anche a New York, Hong Kong, Macao , Shangai, a riprova di un interesse sempre più internazionale per la sua musica. Un tour che idealmente chiude a Trieste la prima parte inverno-primavera proprio a Trieste.  Il nuovo album di Remo Anzovino è un capolavoro di immaginazione e comunicazione che lo conferma come assoluto protagonista della musica strumentale.Il viaggiatore immobile è il pianoforte a coda, strumento ingombrante e difficile da trasportare, che può viaggiare con la forza della sola fantasia. Ma siamo anche tutti noi.Siamo tutti viaggiatori immobili: fermi davanti a un computer, nel metrò o su un aereo, una parte di noi è sempre altrove, impegnata in un altro viaggio. Da questa idea è nata una musica calda ed elegante, con una sintesi originalissima di classica, soundtrack, jazz, rock, opera, ambient, pop.Prodotto dal sound designer giapponese Taketo Gohara (Capossela, Baustelle, Verdena), con gli arrangiamenti di Stefano Nanni (Pavarotti & Friends, Elisa), l’album è composto da musiche brevi con melodie semplici e immediate.Un pianoforte policromo attorno al quale si susseguono ospiti di caratura internazionale, a partire da alcune prime parti dell’Orchestra della Scala di Milano, i migliori sessionmen sulla scena rock e d’avanguardia e le perle del jazz italiano.Il disco si conclude con il brano 9 ottobre 1963 (suite for Vajont) una composizione in forma di suite breve per coro virile (costituito dalle 42 voci maschili del Coro Polifonico di Ruda diretto da Fabiana Noro) e pianoforte, dedicata alla memoria della catastrofe del Vajont e delle 1910 persone che persero la vita. Una composizione dalla forza espressiva ed emotiva senza precedenti.

 

 

About Enrico Liotti

Giornalista Pubblicista dal 1978, pensionato di banca, impegnato nel sociale e nel giornalismo, collabora con riviste Piemontesi e Liguri da decenni.

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